ll Festival BOOM è tornato a casa

Dal 10 ottobre al 19 dicembre torna a Calderara di Reno il Festival BOOM, cantiere creativo e culturale, luogo di produzione di pensieri e azioni, in condivisione con la comunità che mette Calderara in relazione con associazioni, festival e artisti di rilievo nazionale e internazionale. Per rispondere all’urgenza di attivare nuovi processi di costruzione di senso e di inventare una nuova realtà nella quale riprendere a vivere, immaginare e progettare

di Roberto Alessi, CRONOPIOS


Abbiamo vissuto un periodo di grande apprensione e incertezza, nel quale tutto si è bloccato. In questo 2020 la pandemia ha condizionato le nostre azioni e messo in discussione il nostro modo di sentire e pensare. Trasformando i limiti imposti dall’emergenza nell’opportunità di dare un più ampio respiro al festival, abbiamo immaginato “un’edizione speciale” di BOOM – Cantiere Creativo Calderara.

Le sue attività sono state distribuite nel tempo e in diversi spazi della città, attraverso sei progetti speciali pensati e costruiti per il Festival, che mettono in dialogo arte, danza, teatro e musica attraverso laboratori, incontri, performance e installazioni. La sua ideazione è il frutto di un incontro fra artisti e operatori culturali con i quali abbiamo condiviso il desiderio di utilizzare il nostro spaesamento come punto di partenza per costruire inedite letture della realtà  contemporanea.

BOOM così interpreta al meglio la propria vocazione di cantiere creativo e culturale, luogo di produzione di pensieri e azioni, in condivisione con la comunità che mette Calderara in relazione con associazioni, festival e artisti di rilievo nazionale e internazionale. Andrea Abbatangelo, affermato artista che vive e lavora a Londra, realizzerà Prospettive, un progetto d’arte contemporanea che mette radici nell’archivio fotografico di Calderara e, attraverso le interviste con i cittadini, lo rielabora in una mostra diffusa di poster-art e in ulteriori percorsi di approfondimento basati sui legami tra arte e territorio in una visione del futuro; Daniele Albanese, coreografo e danzatore della scena internazionale, attraverserà il concetto di casa  come luogo dell’identità in relazione al mondo contemporaneo e alle sue complessità con la danza ibridata di parole e immagini in HOME-Homing; Macellerie Pasolini in collaborazione con perAspera Festival attiverà, a partire dall’isolamento esperito durante il lock down, riflessioni su nuove forme di relazione, di quotidianità e di vita con i linguaggi performativi del progetto Home Sweet Home; Clelia Sedda proporrà A Calderara sbagliando s’impara: un percorso creativo tra parola, teatro e video, per entrare nel cuore dei dialoghi e delle interazioni verbali sviscerandone artifici e fallacie, per uno stare insieme più autentico e consapevole e porterà a Calderara un’edizione speciale del suo Error Day; i musicisti Vincenzo Vasi e Valeria Sturba con Caroselli, Theremin e Cianfrusaglie elettroacustiche ci condurranno nel magico mondo del Carosello con uno spettacolo musicale presentato in prima nazionale e anche nelle sonorità del Theremin, “antico” e misterioso strumento elettronico, con una masterclass che accoglierà appassionati da tutta Italia; Tatanka Journal, innovativo gruppo artistico ed editoriale, raccoglierà infine i segni delle case e delle strade attraversate e costruite dal Festival nel progetto editoriale BOOM, numero primo della rivista prodotta in residenza creativa attraverso percorsi partecipati nella Casa della Cultura Italo Calvino.  

L’urgenza di attivare nuovi processi di costruzione di senso e di inventare una nuova realtà nella quale riprendere a vivere, immaginare e progettare ha trovato espressione nel tema guida, suggerito da Clelia Sedda, Casa Dolce Strada. La casa riveste da sempre una molteplicità di significati che vanno ben oltre l’idea di luogo fisico. Soprattutto, è la prima esperienza di confine che determina un dentro e un fuori e quindi la possibilità di conoscere. Fuori c’è la strada, che può essere concepita come luogo di socialità, spazio privilegiato d’incontro e aggregazione, come luogo educativo di sviluppo e crescita ma anche come espressione del rischio.  Nei mesi in cui siamo stati chiusi nelle nostre case abbiamo compreso che la nostra identità si forma sulla strada, camminando, cambiando luogo, conoscendo; che l’identità è meticcia, mutevole e, come una danza, può trovare casa ovunque; che vivere nel ventunesimo secolo significa proprio gestire identità multiple, che vanno dal sentirsi parte di una piccola comunità fino a raggiungere la dimensione cosmopolita. Casa e strada sono due poli concettuali  attraverso i quali si gioca il nostro rapporto con identità e cambiamento, sicurezza e euforia,  chiusura e apertura, manipolazione e comunicazione.

Nel suo desiderio, il Festival BOOM Cantiere Creativo immagina così – attraverso le parole di Clelia Sedda, una delle protagoniste di questa terza edizione – «una casa che non è chiusa a chiave e una strada che, se ti sdrai, non hai paura della notte, perché vedi le stelle».

Per info: boomcantierecreativo.it


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