Nei prossimi mesi tutto sarà ancora più difficile. Occorreranno dunque scelte amministrative, mezzi e idee che sostengano il senso civico e lo slancio solidale del volontariato, da sempre in prima linea nella lotta alle fragilità. Aderiamo quindi all’appello lanciato dall’Arci, perché la piena è rovinosa e gli argini da alzare, uniti, devono essere ancora più alti e più forti
di Cucine popolari
Le Cucine popolari ci stanno. Ci piace l’idea di lavorare assieme per costruire un “futuro buono” per la nostra città. È poi quello che proviamo a fare ogni giorno, e non ci siamo fermati mai. In mezzo alle persone più fragili, ad alcune centinaia di volontari che lavorano insieme a loro, alle decine di imprese, donatori, amici che lo rendono ogni giorno possibile. Non abbiamo nulla alle nostre spalle se non la tradizione potente di questa terra, che insegna che i problemi si affrontano insieme, con bisogno di giustizia, testa dura e gioia di vivere.
Tutto diventerà più difficile nei mesi a venire. Se in una realtà solida e ricca come Bologna è possibile che famiglie normali precipitino in poco tempo nella povertà assoluta e chi è fragile – perché straniero, o precario, o malato – finisca per strada, vuol dire che la piena è rovinosa e che gli argini da alzare insieme devono essere ancora più alti e più forti.
A volte abbiamo temuto di essere travolti e ci siamo sentiti soli in questa stagione cattiva. Il senso civico e lo slancio solidale del volontariato, che rivendica con orgoglio di saper fare la sua parte, arrivano fino ad un certo punto.
Occorrono scelte amministrative, coordinamento delle iniziative, infrastrutture, mezzi, idee. Per poter affrontare la crisi, ma anche per uscirne cambiati e migliori. Le elezioni amministrative 2021 possono rappresentare quindi un’occasione speciale.
Qualche idea ce la siamo fatta, di cosa servirebbe. La mettiamo in comune con l’entusiasmo e la determinazione di sempre.