Le elezioni americane sono soltanto l’ennesima dimostrazione di quanto le consultazioni della base siano lo strumento ideale per intercettare la volontà dei cittadini. Rinunciarvi, a Bologna come in ogni parte del pianeta, non è solo infantile ma anche dannoso
di Andrea Femia, digital strategist
Mentre scrivo, Joe Biden ha appena completato la rimonta in Pennsylvania, recuperando uno svantaggio incredibile grazie allo strano ingranaggio del voto via posta.
Torno un attimo indietro, a inizio 2020. Un’onda incredibile accompagnava Bernie Sanders in quella che fino a un certo punto è sembrata una missione possibile: battere Donald Trump e farlo con un candidato benvoluto dall’elettorato più progressista.
Non nascondo che tra chi sperava in una sconfitta di Joe Biden alle primarie Dem c’ero pure io. Raccogliersi “contro” qualcuno è scelta tipica della sinistra. Ogni volta si trova un satanasso contro cui scagliare le proprie ire: questo tende a nascondere quanto diverso e ampio sia l’elettorato di sinistra a ogni latitudine. Non cambia in America, non cambia certamente in Italia.
Questo per dire che quando, in piena crisi Covid, Sanders perse malamente le primarie contro Biden, mi sentii tanto deluso quanto impossibilitato a veder mai rappresentate le mie istanze da qualsivoglia esponente politico. Né qui né altrove.
Ritorno al presente con velocità clamorosa. Biden si avvia a essere il Presidente più votato della storia degli Usa, neanche di poco. Vuol dire che ha trionfato l’abilità di intercettare la più ampia platea plausibile e immaginabile soprattutto nel proprio elettorato. Non sempre è sinonimo di intelligenza concentrarsi sugli elettori altrui dimenticandosi di averne di propri. Soprattutto quando gli elettori altrui hanno ben chiaro che non ti voteranno mai.
Chiunque saprà leggere anche solo un minimo il risultato nell’ambito della stratificazione socioculturale statunitense, senza cadere nella tentazione della banalità, si accorgerà che Biden ha vinto ovunque avesse la possibilità reale di vincere. Detto di nuovo senza mezzi termini, è purtroppo evidente che con Sanders non sarebbe andata così. Non dopo aver visto quanto sia stato enorme (seppur perdente) il dato elettorale portato al Partito Repubblicano da quel personaggio disturbante chiamato Trump.
La strada per arrivare a quello che voglio dire è abbastanza lunga, ma ci arrivo. Tendenzialmente non mi fido di nessuno più di quanto mi fidi di me stesso sulle cose che penso, semplicemente perché altrimenti non le penserei; bene, se avessi dovuto decidere io sulla base delle mie sensazioni e dei miei pensieri, oggi Trump avrebbe vinto un’altra elezione politica. Invece sta semplicemente mettendo a repentaglio la democrazia con dichiarazioni fuori da ogni logica perché non riesce a vedere accostato il suo nome al termine “loser”.
Voglio dire, semplicemente, che nulla sa cosa vuole il popolo più di quanto non sappia il popolo stesso. Quando qualcosa è popolare vuol dire che funziona a tutti i livelli che compongono una popolazione. Possa essere il senso di sicurezza, la certezza trasmessa dalle idee, la capacità di non far sentire nessuno ultimo e ancora una serie infinita di criteri che un singolo o tutto ciò che non sia moltitudine non saranno mai davvero capaci di intendere.
Senza lo strumento delle primarie il mondo avrebbe rinunciato anche solo a scoprire una delle figure più incredibili della storia politica contemporanea: Barack Obama.
Davvero Bologna può permettersi di rinunciare a uno strumento così rilevante per il mondo evoluto semplicemente per spirito di conservazione della specie di taluni? Può mai esistere uno scenario così stupido e infantile nel quale non si consideri il fatto che pensare che taluni siano migliori – ammesso che lo siano – non vuol dire che siano necessariamente vincenti?
Bologna, che si vanta di essere costantemente al passo con i tempi, dinamica e spigliata quando c’è da abbracciare ciò che è giusto, si arrocca davvero su posizioni di incomunicabilità, quando dopo una sana sfida interna potrebbe nascere una valorosa collaborazione tra ciò che di meglio ha da offrire la città? Guardate che è tardi. In realtà sarebbe addirittura tardissimo, se non fosse che gli altri dormono.
Ah, ovviamente essendo una persona di sinistra è chiaro che mi rivolgo a quel mondo che teoricamente mi affascina di più. Ciò non toglie che quanto detto vale esattamente nello stesso modo pure per gli altri. Chiunque essi siano.