Tonelli va con De Maria e il centrodestra non fa più paura. Fortezza Bastiani esiste ancora ma rischia di perdere le truppe di Coalizione Civica. Un’alternanza bloccata che fa male alla città
di Massimo Gagliardi, giornalista
Fortezza Bastiani esiste. Il regista Valerio Zurlini la identificò in Bam, una magnifica cittadina di terra costruita nel mezzo di un’oasi iraniana a circa duecento chilometri dal confine afgano. Distrutta da un violento terremoto nel 2003, è già stata ricostruita a metà, in particolare il castello che domina la grande oasi e il deserto circostante, quel deserto da cui nei secoli passati venivano i Tartari, quelli di Buzzati.
Anche a Bologna abbiamo una Fortezza Bastiani: è quella del Pd che, dopo aver fermato i “fascisti” di Salvini, è sempre lì in attesa che arrivi una nuova Orda. La paura dell’Orda, come si è visto nel caso di Salvini, funziona bene.
Ma se l’Orda non si profila all’orizzonte?
Appunto. A Bologna l’unico Temujin in grado di capitanare un centrodestra ricompattato e potente sarebbe stato Tonelli di Bologna Civica. Ma Tonelli se n’è andato con il centrosinistra di De Maria (Carlino e Repubblica di ieri). Guardacaso, sempre sul Carlino di ieri, Galeazzo Bignami, leader bolognese di FdI che pure aveva accarezzato l’idea Tonelli senza dimostrarlo, ne prende atto e gli dà il benservito.
Nel frattempo, dal centrodestra erano partiti sondaggi a caccia di un leader ma i tentativi si sono rivelati per ora infruttuosi. Non è una bella notizia. Un buon candidato del centrodestra spronerebbe infatti la sinistra a far di meglio. Una democrazia priva di alternanza è una democrazia zoppa che consolida il consociativismo da sempre imperante sotto le Torri. Un Sistema-Fortezza che negli anni, a parte la parentesi Guazzaloca, ha saputo riverniciarsi periodicamente e che potrebbe farlo anche stavolta. Vedremo come.
La perdita di Tonelli, in mancanza di un candidato dello stesso calibro, rafforza nel centrodestra una convinzione fortemente radicata e cioè che “Bologna la rossa” sia inespugnabile. E quindi, tanto vale condurre battaglie di facciata. Peccato. Perché comunque il centrodestra raggruppò al ballottaggio 2016 un 45 per cento, un’area quindi molto vasta ma puntualmente tenuta ai margini dal Sistema.
Ma non solo. Perché, in assenza di un centrodestra forte e serio, chi griderà più dalla Fortezza Bastiani “arrivano i Tartari”? E se lo griderà, chi mai gli crederà?
E qui si cela il grande rischio: in assenza dei fascisti alle porte, come si comporterà Coalizione Civica di Emily Clancy di fronte a un patto Tonelli-De Maria? Lei ha già detto di rifiutare simili ipotesi e, assieme ad altri, rappresenta ancora un’area a sinistra del Pd che varia dall’8 all’11 per cento. Convergeranno lo stesso sul Pd al ballottaggio? Sì, ma solo se appariranno i Tartari.
Alla prossima puntata. Se non arriva nel frattempo un terremoto, e cioè l’esplosione delle tensioni all’interno del Sistema stesso.