Sarebbe necessario sapere già oggi quali sono le forze disponibili a sedere a un tavolo per definire un “nuovo progetto” di governo per la città indicando le priorità condivise. Sarebbe logico coinvolgere in questa prima fase anche le forze che già pensano di presentarsi da sole al “primo turno” per condividere uno schema di massima e obiettivi specifici per vincere tutti insieme al “secondo turno” con un programma definito e condiviso. Se il Pd ci arrivasse con più nomi rischierebbe
di Ugo Mazza, già dirigente politico
Non sono contrario alle Primarie per la scelta del candidato a Sindaco per il “centro-sinistra”. Ma le Primarie non possono risolvere tutti i problemi; problemi che vanno evidenziati e risolti.
Si parla del candidato del Pd o del candidato della coalizione di forze diverse? Se si pensa che il Pd deve “correre da solo” le cose sono semplici: è un Partito con i suoi organi dirigenti per cui può definire il suo programma e scegliere il suo candidato, anche con le Primarie se lo decide. Se invece si pensa di “correre con una coalizione”, cioè di più partiti e associazioni, allora il percorso per la scelta del candidato a Sindaco sarà più complesso.
Ad esempio, viene prima il programma del candidato, o viceversa? E lasciamo stare la storia dell’uovo e della gallina: siamo tutti già nati, ma non stiamo bene. Sarebbe quindi necessario sapere già oggi quali sono le forze disponibili a sedere attorno a un tavolo per definire un “nuovo progetto” di governo per la città indicando le priorità condivise.
Inoltre, vista la possibilità di votare su due turni, sarebbe logico coinvolgere in questa prima fase anche le forze che già pensano di presentarsi da sole al “primo turno” per condividere uno schema di massima e obiettivi specifici per vincere tutti insieme al “secondo” con un programma definito e condiviso.
In pari tempo, le forze che decideranno di “correre insieme” fin dal primo turno avranno il compito di scegliere il “candidato di tutti”, cioè anche per chi si assocerà al “secondo turno”; sarà quindi loro compito indicare le persone tra cui scegliere il candidato Sindaco e organizzare le primarie se decideranno di farle. In questo caso il Pd dovrà decidere come andare a queste Primarie: se presenterà più nomi rischia l’esito finale, se indicherà un solo nome dovrà sceglierlo: “Primarie interne” o meno sarà una scelta loro.
Un meccanismo complesso ancora non definito mentre ancora non si discute dei contenuti del programma ormai a pochi mesi dalle elezioni comunali; tempi stretti che possono diventare drammatici nella pandemia. Tra gli elettori cresce l’ansia per il “rumoroso silenzio” che accompagna questa fase con il timore di essere chiamati ancora una volta al voto “contro il centro destra”, mentre proprio “il dopo” delle elezioni regionali impone di discutere subito delle priorità per una svolta nel governo di Bologna Città Metropolitana. E non si ripeterà l’arrivo dei nostri; cioè quel sussulto di popolo che cambiò lo scenario politico elettorale. Si aspettano idee precise e chiare su questioni fondamentali, esasperate dalla pandemia.
Cosa dovrà fare chi governerà la città nei prossimi cinque/dieci anni per invertire la tendenza di un sistema economico e sociale che è alla base della pandemia stessa e dei pericoli devastanti e già in atto dovuti al surriscaldamento della Terra per l’uso dissennato dell’energia fossile? La priorità principale sarà ridurre le emissioni inquinanti e di CO2 anno per anno sulla base in attuazione del Piano Ue 2020/2030 per cambiare processi produttivi, consumi e abitudini consolidate. Saranno scelte di qualità ma richiederanno la partecipazione di cittadini consapevoli; partecipazione possibile solo e in quanto siano coinvolti nella definizione del programma.
Le primarie possono essere un passo importante in questa direzione ma solo se la discussione e la scelta del candidato sarà strettamente collegata a quel programma: non dopo, ma subito. Perciò i candidati dovranno indicare continuità e cambiamenti rispetto al passato, le priorità dei prossimi cinque anni e le competenze che coinvolgeranno per attuare programmi e Piano Ue, sociale e ambientale.
Si torna all’inizio: le persone sono poco interessate agli equilibri interni ai vari Partiti o tra di loro; chiedono scelte chiare di “prevenzione” verso l’inquinamento, la pandemia e il cambiamento climatico per la tutela della loro salute e delle loro condizioni di vita per un lavoro e una società sobria e sostenibile. Quanti dicono che “nulla potrà essere come prima” sappiano che le persone si aspettano scelte coerenti.
Photo credits: Lance Grandahl