Una società di pallavolo svolge la preparazione all’aria aperta per battere “questo virus che toglie la voglia di reagire e stare in gruppo”
di Barbara Beghelli, giornalista
Come allenarsi in sicurezza rispettando le restrizioni che dètta la pandemia e non arrendersi all’evidenza del non-poter-fare unito allo sconforto imperante lo spiega Vania Dauria, educatrice sportiva e allenatrice di pallavolo: “Le palestre sono chiuse da un mese ma ‘YZ VOLLEY’ si prepara lo stesso in piena osservanza delle regole”. Come? All’aria aperta, evitando così gli stop imposti ai giochi di squadra.
Insieme con lei lavorano altre cinque colleghe: Violeta, Enrica, Anna, Alessia, Sonia, un allenatore più un aiuto-allenatore, rispettivamente Michele e Marco, con cui hanno dato inizio a questo nuovo modo di interagire con gli atleti già da fine ottobre, quando uscì il primo DPCM, allorché si dava la possibilità di continuare gli allenamenti solo ad atleti professionisti e agonisti di interesse nazionale. Ma mentre la Federazione italiana di pallavolo diffondeva le linee guida per svolgere tutto in sicurezza, le restrizioni del Comune obbligavano le palestre a chiudere bloccando i gruppi giovanili agonistici. Ma ecco che concentrandosi su quanto si poteva ancora fare “si è arrivati alla scelta di YZ”, racconta Dauria.
Della serie: non si può più usare il pallone in gruppo? E allora ogni giocatore se ne compra uno, stessa soluzione per il tappetino. È vietata la partita? E loro si allenano tutti insieme in campo facendo riscaldamento ed esercizi individuali, anche perché la lezione su Zoom non la vogliono nemmeno sentire nominare, i 100 ragazzi e ragazze che si allenano in via della Guardia, nello spazio messo a disposizione dall’Agd (Associazione giovani diabetici); perché “lo sport non può essere virtuale”.
E se (anche in questo caso) il calcio è avvantaggiato, visto che la palla la si prende con i piedi quindi non ci sono contatti tra giocatori mentre i pallavolisti potrebbero contagiare con le goccioline di sudore trasmesse dalle mani sul pallone, ecco che questo ha comportato la difficoltà di reinventarsi gli allenamenti, ma alla fine gli atleti grandi e piccini sono tutti soddisfatti, soprattutto per il fatto di uscire di casa.
Sì, perché come rimarca Vania, questo virus fa una cosa, molto bene: “Toglie la voglia di reagire e di stare in gruppo” e allora via, a fare i turni di preparazione atletica tre volte la settimana, dalle 17 alle 21. Chi si allena con YZ VOLLEY ha un’età compresa tra i 5 e i 25 anni, arriva già cambiato e si toglie la mascherina solo se distanziato, dopodiché inizia l’attività individuale.
Lo spazio in cui i pallavolisti junior e advanced si ritrovano singolarmente è dotato di un campo da beach-volley, un canestro e uno spazio molto grande in erba. Presidente della Yz Volley è Matteo Rizzo, che ha incentivato tutti gli allenatori ad aderire al progetto: per dare continuità all’attività fisica ai ragazzi e per non fare loro perdere la socialità, psicologicamente molto importante, a tutte le età.
I gruppi che si alternano sul campo (ovviamente sempre igienizzato) sono divisi in fasce di età: dal mini-volley misto alla Prima e Seconda Divisione femminile, passando poi per i gruppi giovanili maschili e femminili (under 12-13-15-17-19), capitanati per la maggioranza da ragazze. Lo spirito di squadra, dunque, è salvo, almeno qui in via della Guardia, zona MUST, Borgo Panigale. E bisogna ammettere che dopo il divieto agli sport di base e la sospensione dell’educazione fisica a scuola, ritenuta al pari dell’educazione musicale un’attività molto pericolosa, non è cosa scontata.
Purtroppo l’ordinanza regionale ha cancellato i rari momenti rimasti per fare altro dallo studio, permettendo ai giovani quasi solo di “star seduti, mangiare e aumentare la dipendenza da telefonino”. Anche le poche attività di collaborazione che svolgevano le associazioni sportive nelle scuole sono state annullate, ma lo sport di gruppo rimane un momento necessario per i ragazzi e le ragazze, che permette di scaricare rabbia e dà adrenalina. Non solo, lo sport educa, anche se adesso “le adolescenti che qui arrivano non raccontano le loro paure e le vediamo piuttosto nervose. Una cosa, però, in parecchie dicono chiaramente: chi l’avrebbe mai detto che ci sarebbe mancato così tanto andare a scuola!”.
Per info: www.yzvolley.com