Istruzione: «La presenza è l’essenza»

La pandemia ce lo ha fatto ricordare. Qualche studente lo ha scritto in uno degli striscioni della manifestazione davanti al Galvani del comitato “Priorità alla Scuola” che ha coinvolto la maggior parte degli istituti superiori della città. L’apprendimento non è solo lezione teorica: «È soprattutto relazione, confronto, stare insieme». I patemi di una generazione alle prese con la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo

di Vittorio Zandomeneghi, consulente aziendale


Quelli in copertina sono solo alcuni degli striscioni che incontro questa mattina, camminando in via Castiglione, davanti al Liceo Galvani.

La manifestazione è promossa dal comitato “Priorità alla Scuola” e coinvolge la maggior parte delle scuole superiori di Bologna.

Il Comitato, leggo, «chiede lo screening sanitario completo della comunità scolastica (docenti, Ata, studenti) e l’inserimento come categoria prioritaria del personale scolastico ad alto rischio nella fase 1 dell’agenda vaccinale».

Per quanto riguarda le scuole superiori, auspica la riapertura in presenza per favorire l’accoglienza e il recupero scolastico degli studenti fortemente penalizzati dal punto di vista didattico e psicologico a causa della DAD, acronimo della didattica a distanza.

Sotto il portico, seduto davanti all’entrata, qualche studente sta facendo lezione online, la mitica o famigerata DAD.

Mi colpisce soprattutto l’ultimo striscione che leggo: «La presenza è l’essenza».

Chiedo cosa significa a una studentessa di quarta, che vedo camminare avanti e indietro, per scaldarsi. Mi risponde che non ne può più di stare a casa davanti allo schermo, che la scuola è soprattutto relazione, confronto, stare insieme.

Una generazione di nativi digitali, connessi h24 al loro smartphone, ci sta dicendo che «la presenza è l’essenza»… Forse ci voleva una pandemia globale per sentirlo.

Al suo fianco c’è un compagno, anche lui collegato online. In un momento di pausa, gli chiedo cosa ne pensa della DAD dal punto di vista della qualità e del rendimento.

Mi dice che in un anno di didattica a distanza, in media, non sono arrivati nemmeno a metà programma. Copiano tutti, sempre, oramai non c’è più limite, né gusto, aggiunge sorridendo. Poi c’è anche chi rimane indietro e non riesce più a recuperare, continua.

Li ringrazio dello scambio e li saluto, proseguendo verso la chiesa di Santa Lucia.

«La presenza è l’essenza», penso ancora.

Auguro loro, a tutti ovviamente, soprattutto a quelli rimasti a casa, di trovare la loro essenza, il loro posto nel mondo.

Non gli stiamo rendendo il compito facile, di questo ne sono certo.

(Bologna, 7 gennaio 2021)


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