Costruiamo il cantiere per l’evoluzione della nostra città

L’intervista al sindaco ha chiarito che servono azioni nette di Governo per costruire un ambiente migliore: ecco come vogliamo operare per il futuro di Bologna, delineando scenari che siano caratterizzati da precise visioni d’insieme. Per proseguire questa attività di progettazione democratica, vi invitiamo a contribuire alla definizione delle priorità da indicare per gli investimenti del Next Generation Fund per la Città Metropolitana. Aderite con una mail a nextgenerationbologna@gmail.com

di Maurizio MoriniAmbassador per l’innovazione e la trasformazione digitale del MiSE, e Simonetta Tunesi, consulente strategica ambientale


L’intervista realizzata su Cantiere Bologna sabato 30 gennaio al sindaco Virginio Merola ha evidenziato un argomento fondamentale da porre all’attenzione del prossimo Governo: realizzare città adeguate alla redistribuzione delle opportunità, alla protezione della salute pubblica e dell’ambiente, e alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti deve diventare uno dei programmi centrali del Next Generation Italy.

Questo richiede di uscire dalla logica dell’assemblaggio di progetti che ricadrebbero a pioggia sulle diverse attività, per adottare una visione di sistema, come chiede l’Unione europea, e far convergere i finanziamenti su:

  • Digitalizzazione dei processi.
  • Trasporto pubblico su ferro.
  • Rafforzamento della sanità territoriale, adottando modalità innovative quali le Case della Salute e altre soluzioni connesse (per esempio gli infermieri di quartiere).
  • Sostegno alla qualità dell’alimentazione.
  • Azioni di formazione dei giovani e dei lavoratori che dovranno cambiare settore mirate alle sfide della riduzione degli impatti ambientali.
  • Ristrutturazione/rigenerazione del già edificato anche per scopi educativi e culturali.
  • Sostegno al risparmio di suolo come previsto dal Piano territoriale metropolitano di Bologna, per esempio utilizzando edifici da ristrutturare, salvaguardando aree agricole e verdi (un recente intervento su cB ha indicato ad esempio la rigenerazione dell’ex Ospedale Militare).
  • Sviluppo dell’edilizia popolare con abitazioni di nuova concezione.
  • Forestazione urbana per ottimizzare il risparmio energetico.

Il sindaco ha sottolineato come ogni azione specifica dovrà essere affiancata dal potenziamento qualitativo dell’apparato amministrativo nella capacità di formulare e valutare le proprie scelte dal punto di vista scientifico e della riduzione delle emissioni di gas climalteranti, il tutto anche per aumentare la capacità di comunicazione con i cittadini.

Queste linee di intervento saranno da declinare per raggiungere, passo dopo passo, la riduzione delle fratture solo in parte rimarginate dalla crisi del 2008 e le pesanti nuove che rimarranno in conseguenza della pandemia.

Bologna è ricca, piena di competenze, con buona vitalità imprenditoriale, anche giovanile. Per questo alla nostra Città Metropolitana spetta la responsabilità di un’innovazione dirompente, basata sulle parole d’ordine sociale e ambientale, in cui l’innovazione tecnologica svolga un ruolo di supporto alle linee strategiche individuate.

Bologna ha la capacità di praticare scelte strategiche che affermino, come esempio per la scala nazionale, valori che rispondano ai bisogni di chi è stato escluso dai benefici dell’ubriacatura neoliberista o colpito della pandemia: potremmo usare lo slogan indirizzare gli investimenti per riparare i danni.

Quali sono le fratture su cui intervenire? Nel corso dell’intervista ne abbiano affrontate alcune:

§ Centro e periferia: sostenere interconnessione territoriale, politiche equilibrate tra accentramento e decentramento;

§ Creazione di ricchezza con attività manifatturiere e servizi: per esempio riportando le attività produttive in città.

§ Giovani che faticano a inserirsi nel lavoro e resto del mondo: rafforzare le attività di orientamento professionale e i corsi di aggiornamento delle competenze;

§ Competenti e non-competenti: anche qui sostenere il riequilibrio sociale; interventi a favore della riconversione dei lavoratori (Bologna ha investito in “Study in Action”, una misura anticiclica per promuovere la cultura del lavoro digitale e ridurre il disallineamento delle competenze).

§ Turisti e cittadini: politiche della casa, edilizia popolare e controllo degli affitti; distribuzione territoriale dell’offerta culturale.

Vogliamo quindi operare per il futuro di Bologna, applicando la capacità di costruire scenari che siano caratterizzati da precise visioni d’insieme, sistemiche.

Per proseguire questa attività in logica di progettazione democratica, vi invitiamo a contribuire anche assieme a Cantiere Bologna alla definizione delle priorità da indicare per gli investimenti del Next Generation Fund per la Città Metropolitana di Bologna; potete contribuire ad una o più delle sei aree di interesse:

  • EDUCAZIONE E RICERCA
  • SANITÀ E SALUTE PUBBLICA
  • FORMAZIONE DIFFUSA
  • DIGITALIZZAZIONE E BANDA LARGA
  • SVILUPPO TERRITORIALE
  • ECOGESTIONE E SOSTENIBILITÀ

Scrivete una email a nextgenerationbologna@gmail.com indicando nome e cognome, email e area d’interesse. Raccoglieremo le adesioni fino al 10 febbraio.  Gli incontri dei gruppi di lavoro, organizzati a partire da quella data, saranno tardo-pomeridiani o serali.


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