«Una mattina mi son svegliato… con la Monarchia a Bologna»

Cronaca enigmatica e semiseria di un “cittadino medio”, di un “uomo della strada”, di un pinco pallino qualunque, insomma, come si definisce oggi un dirigente politico di qualche anno fa, mentre tuttavia politicamente vuole colpire duro il bersaglio. Rispettiamo il desiderio dell’autore e non proviamo a decifrare a chi stia alludendo. Lasciamo anche noi al lettore lo sforzo di arrivare a comprendere chi sia il Monarca e chi il Delfino. Con il massimo rispetto per loro pure da parte nostra

di Aldo Bacchiocchi, quisque de populo


Questa mattina mi sono alzato e… ho trovato la Monarchia a Bologna… Sogno o son desto?

Dopo mesi e mesi il Marchese Lucifero ha sciolto la riserva. Il Re finalmente riscontra che la sua scelta è stata approvata senza riserva alcuna. Il Delfino viene insignito del laticlavio. I sudditi approvano. Le elezioni? Sono un di più. Tutto sommato superfluo. Tutto è già deciso. Forse, come ai tempi d’oro, ci sarà chi stappa bottiglie di quello buono.

Già il 10 marzo nel pomeriggio si poteva leggere una nota di Agenzia. Oggi le cronache sono chiare e certificano il futuro prossimo per Bologna. Con la vendemmia si avrà l’agognata decisione, già da tempo auspicata dal Re e dai maggiorenti. Non scrivo a “cuor leggero” queste note, anche perché ho molto rispetto, nella realtà, dei protagonisti che calcano il palcoscenico bolognese da qualche tempo. Io sono solo un osservatore senza voce “in capitolo”.

Ma la realtà è impietosa fino a sconfinare in una vera e propria “allucinazione”, epifenomeno però del “noumeno” rivelato da Emanuele Kant.

Non faccio nomi. Affido al lettore la “decodificazione” di questo “prodromo” in attesa della vendemmia autunnale. Bologna e i suoi sudditi uniti come non mai sono già sull’allerta.


3 pensieri riguardo “«Una mattina mi son svegliato… con la Monarchia a Bologna»

  1. Si suppone che gli attori siano coloro di cui la stampa cittadina si occupa quasi quotidianamente. Se il re è un sindaco …il delfino un giovane assessore ed il …marchese Lucifero un parlamentare locale …la storia si ricompone. Personalmente non conosco di persona il delfino quindi non ne posso testare le qualità umane. Lo seguo invece, come molti cittadini, per le sue attività assessoriali …che danno di lui l idea di un giovane caparbio e con iniziativa. Sarà un buon sindaco ? Non lo possiamo sapere a priori ma sicuramente abbiamo capito che ci tiene a poterlo diventare. Ora il dibattito mi pare possa essere se sia un regio reato non passare dalle primarie. Personalmente sono un sostenitore della libertà di espressione e di pensiero pertanto ho grande stima di tale strumento. Essendo anche un osservatore non mi è però sfuggito che questo sistema decisionale fu introdotto nella nostra realtà proprio per l l’incapacità di decidere. Le ricordo le primarie del 1999…arrivarono dopo il rifiuto a candidarsi di Mauro Zani …causato da una rissa interna al PDS mai vista prima. Da allora in poi questo strumento ha investito candidati sponsorizzati come Del Bono e candidati outsider come Merola ….ma da allora il campo progressista cittadino ha sempre diminuito i propri consensi dovendo ricorrere in due occasioni alla vittoria al ballottaggio. Certo è cambiato lo scenario politico e la sua composizione ma anche un convinto sostenitore delle primarie come me si è reso conto che questo strumento si è reso necessario perché il campo progressista lo usa per dirimere le sue liti interne. La capacità di partecipazione nella nostra comunità non è mai mancata nemmeno quando a decidere il candidato era un orgazizzazione politica. Probabilmente succedeva perché quel partito era in grado di far proprie le istanze che i cittadini avanzano nelle diverse sedi ed esprimeva un candidato capace, attraverso la sua elezione, di dare risposte. Pertanto oggi sono arrivato alla conclusione che anche un sindaco come lei è stato …candidato da un partito senza primarie …possa essere stato amato e apprezzato dai cittadini della comunità che lei ha egregiamente rappresentato. In definitiva a spingere il delfino …non dovrebbe essere il re sindaco …ma il re partito….ma visto che il re partito no ha la qualità e la forza per spingere il delfino …ma preferirebbe lasciarlo alla selezione darwiniana delle primarie…ci dobbiamo domandare se il lavoro fin qui svolto da quel delfino è stato di qualità…e se quel delfino è in sintonia con i cittadini ….e con le altre forze politiche che possono portarlo ad un largo consenso ….ma non solo per vincere ma per governare …questa splendida città !

  2. Grazie un po’in ritardo rispondo- Per candidarsi a Sindaco piu’ che ‘le primarie’ serve una scelta meditata del partito di maggioranza relativa che non dovrebbe abdicare al suo ruolo dirigente- A Bologna ci sono anche i consigli di quartiere che dovrebbero dare il loro parere- Anche nei quartieri ci sono figure di primo piano Perso a Santo Stefano ad esempio

  3. Perché riservare all’analisi politica , anche importante, questo stile giornalistico da portierato di condominio . “Non posso fare i nomi , i lettori traggano le conseguenze “,pseudonimi , allusioni , pettegolezzi e pour-parler… bha.
    E dire che in un cantiere la calce si chiama calce e i mattoni sono i mattoni. Viceversa le case , che si chiamano case non verrebbero su, che significa non sarebbero realizzate.

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