Abolite le Province resta lo stallo delle unioni tra i Comuni

Il problema del “sovraccarico istituzionale” della realtà bolognese fu già indicato dal Censis di Giuseppe De Rita che sottolineava come di fatto tarpasse le ali alla vitalità della società. Il tema fu affrontato con una certa enfasi ma poi nei fatti si è perduto, nonostante l’intenzione della Regione di rinvigorire il processo. Ora che si andrà al voto per la Città Metropolitana sarebbe il momento giusto per riavviarlo. Ci sono domande urgenti alla luce dell’arrivo di ingenti risorse europee con il Recovery Plan

di Aldo Bacchiocchi, già dirigente politico


Qualche anno fa con una certa enfasi si affrontò il tema delle Unioni tra i Comuni e della fusione dei Comuni più piccoli. L’abolizione delle Province, anche nei rapporti con la Regione, si sarebbe dovuta snodare tramite le unioni dei Comuni.

Sarebbe di un certo interesse, a mio avviso, anche in vista della scadenza elettorale del Comune Metropolitano, Bologna, rivisitare le unioni dei Comuni. Esaminandole per aree: la Montagna, la Pianura, la fascia che, come circonferenza, abbraccia la città capoluogo.

Qual è lo ‘stato di salute’ di questa innovazione istituzionale? È percepita dai cittadini, dalle imprese, dalle scuole? E cosa ne pensano i sindaci dei Comuni coinvolti e i rispettivi consigli comunali? E poi: a livello degli organi della Città Metropolitana si è mai fatto il punto sullo “stato dell’arte”?

Tanti anni fa il Censis e Giuseppe De Rita esaminarono la realtà bolognese. Notarono un “sovraccarico istituzionale” che tendeva a tarpare le ali alla vitalità della società; con i partiti – e il partito più forte di allora, il Pci – tendenzialmente spiazzati e affaticati. Segnali d’anticipo del 1999.

Di recente la Regione ha cercato di rinvigorire il processo di fusione tra i Comuni. Ma poi non se ne è più saputo nulla. Questi aspetti istituzionali vanno rivisitati anche in vista dell’arrivo delle ingenti risorse europee. Quali saranno i progetti? Le linee di spesa? I soggetti che ne potranno beneficiare? si tratta di interrogativi non peregrini.


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