Bologna, da capitale delle acque a decifratrice dei cieli

La pandemia e la prossima fine dell’emergenza danno un ruolo cruciale alla nostra città, grazie a quel Quadrante Nord scoperto da Guido Fanti e Giacomo Lercaro e ora proiettato dagli sforzi dell’ex ministro Gianluca Galletti, come sottolinearono un anno fa Stefano Bonaccini e Vincenzo Colla, a cuore pulsante della meteorologia europea, cruciale per ogni attività umana, dalla scuola alla sanità ma anche per la vita di relazione, che tornerà. Una prospettiva piena di fascino per la nostra comunità

di Aldo Bacchiocchi, già dirigente politico


Per il Covid e per fronteggiare il dopo Covid Bologna avrà un ruolo di prima grandezza. Un anno fa, ancora ignari del futuro prossimo, lo sottolinearono il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione, Vincenzo Colla.

Fu dato atto all’ex ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti di aver compiuto, non senza sforzi, una scelta lungimirante. Il Quadrante Nord di Bologna (quel quadrante che fu “scoperto” tanti anni fa da Guido Fanti e da Giacomo Lercaro) sarà il cuore pulsante di una scienza che è ormai fondamentale. Si tratta di riuscire a prevedere, su scala europea e nazionale, i flussi e le variazioni meteorologiche a medio termine.

Tecnopolo come “human habitat”. Chi lo avrebbe mai detto? Si dovrà e si potrà affrontare la fase ulteriore dell’epidemia Covid con strumenti avanzatissimi. Avremo il Copernicus: bollettino climatico indispensabile per le realtà produttive, per il sistema scolastico e sanitario, per la vita di relazione. Sì, perché ci sarà ancora, intensa, la vita di relazione: sport e turismo in primis.

Si presume che saranno circa 250 i ricercatori giovani e qualificati che verranno: l’indotto sarà altrettanto qualificato. In anni lontani la nostra città fu “capitale delle acque”. Il sottosuolo fu punto di eccellenza con proiezione europea. Nel futuro prossimo sarà il cielo il nostro orizzonte da decifrare. Le esperienze del lontano passato ritornano attuali; il futuro prossimo si preannuncia pieno di fascino…

Dall’esterno, come osservatore “ignorante” ma curioso mi sento dire che questa prospettiva non può non affascinare l’intera comunità bolognese e metropolitana.


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