Ci mancava solo il fronte NO ACETO

Persino una scelta apparentemente innocua e di buon senso da parte del Comune di Bologna è riuscita a scatenare feroci polemiche ed elaborate dietrologie sui social. Ma non staremo esagerando?

di Cristian Tracà, docente


Tempi duri per la comunicazione istituzionale. 30 marzo, di buona mattina, il Comune di Bologna tramite le sue pagine social con uno spirito bio speranzoso comunica ai cittadini che nelle aree di pregio storico d’ora in poi verrà utilizzato un prodotto biologico per rimuovere le erbacce. Per evitare torronate infinite di domande dei più umarell inside si scende immediatamente nei dettagli: trattasi di aceto con alta concentrazione di acido acetico, utile a evitare quei possibili danni derivati dal più classico decespugliatore.

Direte voi: buona idea, bene così, che cosa può andare storto, avanti tutta…a ‘sto giro non arriverà la frangia dei benaltristi a lamentare che il proprio vicino di casa cucina speziato alle tre di notte, che il cane del vicino di un’amica che vive sui colli è più educato degli studenti fuori sede che bevono birra a basso prezzo e cantano canzoni in dialetto. Vi sbagliate di grosso, vivete in un romanzo utopico.

Per farvi capire vi dico solo che un cittadino, probabilmente appartenente alla KASTA ma abile nel mascherarlo, ad un certo punto, mosso a compassione verso chi gestisce la pagina e di chi si è posto il problema e cercando una soluzione, fa notare che ci sono già uno sbanderno di commenti che ricamano su di una notizia di poco conto, di ordinaria amministrazione e osa provocare gli astanti invitandoli a leggere un bel libro per passare meglio le loro giornate. È di veduta larga, ha una concezione inclusiva dell’arte e autorizza anche visioni di fumetto.

Una cittadina, richiamandosi probabilmente ai diritti sanciti dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789, reclama il diritto e il dovere di esprimere il proprio dissenso e si insinua nelle leggi della trasparenza per l’opinione pubblica.

Non si fa in tempo ad arginare questa discussione che si apre la ferita dei nostalgici delle erbacce tra il ciottolato: qualcuno ammette candidamente che sarà difficile passeggiare in Piazza Santo Stefano e non vedere quel verde tra quei bellissimi selciati. Per coloro che coltivano la memoria impossibile non pensare a quanti invece si erano lamentati in passato, brontolando con facili ironie sul trasferimento dei Prati di Caprara nei pertugi delle pietruzze del centro.

La contestazione tocca vette altissime: tabelle chimiche e indagini tecniche accurate diventano l’abc. Chi pensava di scorrere velocemente e passare alla successiva notizia, deve ricredersi e farsi rapidamente un’idea sofisticatissima di botanica conservativa, acetologia applicata e filologia della balistica diserbante.

Qualcuno, probabilmente esperto di erario pubblico, sentenzia lapidariamente: soldi pubblici spesi male. Bazzecole, però, rispetto al Festival Urp che si scatena su deiezioni e piogge dorate, in una sorta di sfida centro-periferia con il malpancismo dei fuori porta che si sentono trascurati. Puntualmente supera tutti con slancio il cittadino che allude alla prossima campagna elettorale.

Prima o poi bisognerà trovare quel momento storico in cui all’orizzonte non ci siano elezioni di nessun tipo, nemmeno referendum, per concentrare tutti i lavori pubblici ed essere al di sopra di ogni sospetto: si trapanerà e trivellerà giorno e notte, si pianteranno alberi anche fuori stagione pur di non correre il rischio di passare per marpioni elettorali. Sotto elezioni tutto fermo: le erbacce copriranno i palazzi del centro e i taglieri dei turisti in modo da soddisfare la voglia di vendetta dei contestatori della città-vetrina in mano alle oligarchie plutocratiche e mondialiste.

Molta nostalgia canaglia, poca inchiesta, se dobbiamo proprio essere critici con il fronte No Aceto, che potrebbe compattarsi in vista delle Amministrative. Metti che prima o poi qualcuno nelle pagine del web che rivelano tutta la verità su tutto non scovi parenti di parenti avvantaggiati da questa svolta iper-bio del Comune.

Photo credits: Vanni Lazzari (CC BY-SA 4.0)


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