Nel corso dell’intervista rilasciata a Cantiere Bologna, la prima cittadina di San Lazzaro è sembrata più attenta a caratterizzarsi come un profilo “di sinistra” che non a farsi interprete delle istanze moderate. Istanze che pure nella società esistono e che, se ignorate, potrebbero mettere in pericolo la vittoria del centrosinistra a Bologna come a Roma
di Angelo Rambaldi, Bologna al Centro – l’Officina delle idee
Isabella Conti è stata intervistata sul Cantiere da Giampiero Moscato e Aldo Balzanelli: due belle penne, gentili ma, giustamente, punzecchianti. Ma Conti ha risposto punto per punto, attaccando.
Sulla scia di quell’intervista vorrei portare al Cantiere alcune osservazioni e rilievi da quell’area di Centro in cui mi identifico: Centro non dei partiti ma segmento della società italiana e bolognese. Bombardata dall’accusa – evidentemente infamante – di essere “renziana”, la sindaca di San Lazzaro si è difesa, secondo lei, praticamente scavalcando Matteo Lepore a sinistra. Soprattutto là dove dice, richiamando la sua storia personale, che nel corso della sua militanza politica è stata pure sostenitrice di Civati, mente Leu, le altre varie anime a sinistra della sinistra e pure i Cinque stelle sono per lei parte integrante dello spettro di forze in cui identifica il suo credo politico.
Personalmente sono un po’ interdetto ma speriamo sia solo l’inizio della campagna elettorale. Ad esempio non sono mai stato, come la Conti, un “renziano” doc, e tuttavia riconosco a Renzi il grande, grandissimo merito di avere liberato il Paese dal Governo Conte- Bonafede&co. Mentre invece buona parte del Pd, a Roma come a Bologna, continua a sentirsi vedovo di Giuseppe Conte e lo considera, in cuor suo, migliore di Mario Draghi, accusando contestualmente di “tradimento” Matteo Renzi.
Nel corso dell’intervista poi Isabella Conti sottolinea la sua anima verde e dunque critica, in qualche caso a ragione, le scelte urbanistiche della giunta Merola di cui Matteo Lepore fa parte.
Ci sono poi le questioni eticamente sensibili, sulle quali sarebbe bene avere dalla candidata qualche informazione in più. Non metto certamente in dubbio che Conti abbia buoni rapporti con la Diocesi e con il parroco di San Lazzaro, ma c’è una parte consistente dell’elettorato cattolico moderato che, a proposito di temi quali inizio e fine vita, non apprezza un Pd e una coalizione di centrosinistra che a mio modo di vedere, tanto a Bologna quanto a Roma si fa dettare la linea, su questi aspetti cruciali, da un’avanguardia radical-liberale, poco sociale e molto salottiera. Neppure gran parte dei laici – quelli alla Spadolini per intenderci – vogliono l’esasperato laicismo di buona parte della sinistra.
Se quindi posso permettermi un consiglio non richiesto, su questo come su altri temi Isabella Conti farebbe bene a tener presente che, a livello nazionale come locale, se il Pd, e lei stessa, si muoveranno solo in perfetta sintonia con Leu, i Cinque Stelle e le sinistre a sinistra della sinistra, questa coalizione rischia i non vincere. A Bologna ma pure a Roma.
Hai ragione, ma gran parte dell’intervista era tesa a stanare le contaminazioni renziane e da qui la rincorsa a sinistra. Questa sinistra è così lontana dalla realtà da non capire che con la Conti vincerebbe al primo turno e che invece spostandosi a sinistra apre praterie ad una destra che riceve addirittura aiuti non richiesti e neppure meritati.
A mio avviso “questo mitico centro” ormai non esiste più; addirittura praterie… ci sono varie elezioni che lo hanno messo a nudo. I “moderati” hanno votato Salvini e Meloni che non mi sembrano molto moderati. Si sostiene che la Conti vincerebbe a mani basse al primo turno… sarà. Ma non avrebbe il mio voto e quello di tanti altri a sinistra. L’ex amico Renzi per me non esiste più. Comunque non ci devono essere le primarie ?
Gentile Angelo Rambaldi, a Bologna dovremmo votare per il Sindaco e per una amministrazione della città rivolta ai propri cittadini. Ora temi come i “rapporti con la Diocesi” e “temi etici” (tipo la legge Zan intende ?) non hanno alcuna pertinenza in questo contesto. Mentre lo hanno a livello di Parlamento. Lei correttamente comunque chiede attenzione per le istanze moderate, ma tenga presente che ne esistono anche altre di istanze. Con la legge sul divorzio nessuno è stato costretto a divorziare o a litigare con la propria Diocesi.