Marchesini: sogno una città pulita e veloce

“Non nascondo il mio apprezzamento per Isabella Conti, ma il centrodestra ha rinunciato a candidarsi? Un’assenza assordante”

di Barbara Beghelli, giornalista


A Bologna si discute molto di quale sarà il candidato di centrosinistra e “io non nascondo, per simpatia e competenze, il mio apprezzamento per Isabella Conti”. Ma, si chiede un po’ stupita l’imprenditrice Valentina Marchesini, “quello di centrodestra dov’è? Non sono interessati?”. 

Non ci gira intorno la figlia primogenita del noto imprenditore Maurizio, Presidente di Marchesini Group S.p.A. (1.300 dipendenti e un fatturato di 400 milioni), già presidente di Unindustria Bologna, della Fondazione Aldini Valeriani e di Confindustria Emilia-Romagna (2012-2017). 

Valentina, 38 anni, dopo un’infanzia a Pianoro cresce e studia a Bologna, frequenta prima il liceo scientifico Malpighi e poi l’università sotto le Due Torri. Solare, gentile e decisa, da sei anni ricopre l’importante ruolo di direttrice delle Risorse umane della Beauty Division, del reparto Marketing e comunicazione ed è anche membro del Cda del Gruppo. Ha una sorella più giovane che vive in un’altra città e fa la designer e, guarda un po’, ha un sacco di cose da dire su Bologna.

Racconta, con grande spontaneità e qualche nota di allegria, che il suo papà è sempre stato in minoranza in famiglia, con tre femmine in casa, e che non le ha mai imposto niente a parte un’unica cosa: “esercitare qualsiasi mestiere meno che quello di giornalista”.

E come mai? 

“Non so esattamente, io avevo velleità giornalistiche e forse si conosceva poco il vostro mondo, ma siccome non era mia intenzione essere diseredata, ho eseguito i desiderata di papà”. 

Ah, beh. Nostalgie?

“No, amo il mio lavoro. Mi sono laureata in Scienze dell’educazione pochi anni fa perché nel 2004, il trentesimo compleanno del Gruppo, sono entrata in azienda e lì sono stata assorbita. Visto che mi rimanevano quattro esami ho poi ripreso gli studi più tardi, ma sono molto soddisfatta della mia scelta: l’essere umano è sempre stato al centro dei miei studi antropologici, sociologici, psicologici. E adesso del mio lavoro”.

La sua prima impressione entrata in azienda? 

“Una realtà molto bella ma non comunicata. I miei non percepivano le cose grandiose che facevano e che accadevano lì dentro tutti i giorni: la cultura imprenditoriale, il luogo dove si cresceva in gruppo, il lavoro. Per loro erano cose normali e non si rendevano conto di quanto fossero ‘avanti’. Per me fu un grande lusso poter raccontare il vissuto quotidiano”. 

Che figure professionali cercate, oggi? 

“Sempre ingegnere/i dell’automazione e meccanici, tecniche/i trasfertisti, che tra l’altro viaggiano e guadagnano molto bene. Ma ce ne sono pochi sul mercato e sono rare le ragazze, rimane il grosso problema culturale che gli Its sono di dominio maschile. Ma è un errore, all’estero non funziona così”.

Poi se sono bravi fanno anche carriera.

“Sì certo. In azienda si procede per meriti e dovrebbe essere uguale anche in politica (pausa e sospiro). Le donne non hanno bisogno delle quote rosa, io stessa se non fossi stata all’altezza non avrei ricoperto certi ruoli”.

Lei abita in città?

“Sì, e finché ero single stavo benissimo in pieno centro, ovviamente mi muovevo a piedi dimenticandomi dell’auto. Poi un anno fa sono andata a vivere in San Mamolo col mio fidanzato, avevamo bisogno di spazi e visuali più ampie e adesso abbiamo anche un terrazzo”.

Come vede la nostra città?

“La vorrei più innovativa, più pulita e veloce, perché tante volte i tempi burocratici, anche quelli politico-amministrativi, spengono le idee e l’entusiasmo”.

Ci stiamo avvicinando alle primarie. Sensazioni?

“Io consiglio a tutti gli amici e i concittadini di dire la propria sul futuro sindaco e partecipare alla scelta, dunque anche a questo voto: personalmente la storia di Isabella Conti mi appassiona, la stimo, ha benissimo amministrato. Sono però in accordo con quanto ha detto Giancarlo Tonelli non più tardi dell’altro giorno e cioè che non possono essere messi continuamente dei paletti alle regole, perdipiù da Roma, che così facendo la gente si allontana”. 

A proposito di Tonelli che rappresenta la federazione dei moderati. Le piace l’idea?

“Hanno riempito un grande vuoto, trasversale, non solo di centro. I moderati vogliono dire qualcosa, esistono. Ora però vorrei sentire parlare di temi, per esempio un nuovo patto pubblico-privato, e che fossero premiate le aziende virtuose. Ah, prendo anche atto che il centrodestra non è interessato ad avere un sindaco, vista l’assenza assordante: che cosa curiosa”.


Un pensiero riguardo “Marchesini: sogno una città pulita e veloce

Rispondi