La candidata della lista Sinistra Unita per Bologna si racconta al Cantiere. Quattro i punti focali del programma: servizio sanitario pubblico, emergenza climatica ed ecologica, trasporto pubblico e welfare
di Barbara Beghelli, giornalista
A lei delle (solide?) sponde del centro-sinistra non interessa un granché, tanto che correrà da sindaca per la lista Sinistra Unita per Bologna, a cui hanno fin da subito aderito il Partito della Rifondazione Comunista e il Partito Comunista Italiano.
Geologa, da vent’anni funzionaria della Regione con specializzazione nella caratterizzazione delle acque, è consigliera comunale uscente. Eletta coi Cinque Stelle, seduta nel Gruppo Misto. A riprova del fatto che davvero può capitare in tutte le famiglie, comprese quelle politiche.
Originaria del quartiere Mergellina, la sua voce è ancora caratterizzata da un lieve accento napoletano che non se n’è andato nonostante il passar degli anni. Ha iniziato a far politica una volta approdata sotto le Due Torri, per un lavoro commissionatole nella nostra regione: la Carta geologica, in pratica la messa a punto dei tipi di rocce della pianura.
Sarà appunto Bologna, “Città che ho amato dal primo istante – dice – quando abitavo a Corticella in un condominio di quasi tutte donne”, a regalarle l’esperienza col mondo grillino, nel 2011: “Mi sono appassionata perché si lavorava con la gente e c’era un clima di scambio, un ‘nuovo approccio’ alla politica che pareva farti condividere tutto”. Poi la sterzata verso l’indipendenza, tre anni fa: “Ero in totale disaccordo col patto di governo stipulato con la Lega”. Di lì la collocazione nel Gruppo misto – ’Nessuno resti indietro’.
Oggi Addolorata (Dora) comincia a “frullare” per la campagna elettorale estiva, come lei stessa annuncia al Cantiere, avendo da qualche giorno alzato la mano per candidarsi a sinistra del Pd e anche di Coalizione Civica. È spuntata a sorpresa, facendo capolino tra una lite e l’altra di primaristi, tra un buco e l’altro della rive gauche, tra i delusi di sempre.
Perché questa scelta?
Permetterà a Sinistra Unita per Bologna di continuare le tante iniziative e battaglie intraprese dall’unica voce di opposizione di sinistra che potrà rimanere in Consiglio comunale. Così avremo più controllo e più indirizzo sull’operato della maggioranza.
E mai farete un accordo con il Pd?
Mai.
Reazioni alla candidatura?
Ho ricevuto complimenti un po’ da tutte le parti, anche dalle destre e da colleghe del Consiglio, persone che mi stimano.
Apprezzamenti anche dalla Clancy?
Con Emily ho un ottimo rapporto, però se Coalizione Civica andrà con la maggioranza, come ha detto, non credo che questo atteggiamento potrà spostare l’asse a sinistra. Ed è stato a questo punto che ho pensato di dovermi candidare. Dall’opposizione lo fai e ti attivi per fare battaglie, trovare spunti e idee e fai monitoraggio sull’operato di giunta.
Che ne pensa di queste primarie 2021?
Francamente trovo incomprensibile lo scontro Conti – Lepore. E non ho neanche capito chi è di centrosinistra e come si fa a dire “ci sono solo se vince quello o quell’altra”. Alla fine un accordo lo troveranno di certo, però che stranezze.
A che punto siete col programma?
Cominciamo a vederci da questa settimana per scriverlo. I punti focali sono quattro: centralità del servizio sanitario pubblico, misure di contrasto all’emergenza climatica ed ecologica, trasporto pubblico, welfare fatto su misura delle persone e non dell’imprenditoria. Mi spiego meglio: Il sistema sociale che garantisce a tutti i cittadini l’accesso ai servizi e alle forme di assistenza fondamentali è tutto appaltato all’esterno, in pratica alle cooperative sociali. L’imprenditore ci guadagna ma questo non può succedere, deve essere pubblico e basta, se no non si può chiamare welfare: il ragionamento è puramente politico.
Quale Bologna sogna?
Una città della cultura, della partecipazione, libera e giusta per tutti. La pandemia ha messo in risalto tutti i problemi che hanno le donne, non è stata un’agevolazione lavorare da casa, né lo è lo smart work obbligato, ho avuto la testimonianza di tante amiche disperate a causa della DAD: tutto doppiamente sulle loro spalle.
Il suo messaggio all’universo femminile.
Di contare molto sulle proprie forze, di essere protagoniste e prendere ad esempio donne importanti come lo furono Elisabetta Sirani o Laura Bassi. Alla politica-tutta ricordo che il grado di civiltà si misura dal ruolo che le donne svolgono nella società. E se tanto mi dà tanto…