L’asse Bignami-Borgonzoni sceglie di perdere con Mugavero. Il Pd pro-Lepore va incontro al rischio di una lista Conti-civici e a quello di una scissione
di Massimo Gagliardi, giornalista
La Borgonzoni farà un altro regalo al Pd. Dopo la sconfitta contro Merola nel 2016 e il successo donato a Bonaccini nel gennaio 2019, sta per regalare un’altra vittoria, stavolta a Lepore. In ciò avallata dal suo nume tutelare Matteo Salvini.
La scelta del candidato sindaco del centrodestra alle Comunali bolognesi, finora, sembrava fosse stata delegata alla Lega. Erano stati sondati vari possibili candidati e la Borgonzoni se n’era rimasta quasi in disparte. Alle manovre c’era il commissario Ostellari. Quando quest’ultimo, però, ha incontrato l’ex compagno di partito Bernardini, la Borgonzoni è entrata in fibrillazione e ha fatto asse con una vecchia volpe della destra bolognese, Galeazzo Bignami.
A Bignami, per mesi in attesa di un sì di Tonelli che non è mai arrivato, non sembrava vero. E ha tirato fuori dal cilindro Roberto Mugavero, degnissima persona. Si è riformata così la Ditta della destra bolognese e la prova della sua forza è stato il rinvio sulla scelta del candidato per Bologna all’ultimo tavolo romano, dove pure sono stati decisi i candidati di Roma e Torino.
La prima reazione è arrivata dal civico Battistini che ha aperto a una collaborazione con la Conti, comunque vadano per lei le Primarie. Battistini cioè, capito di aver perso ogni possibile appoggio dal centrodestra, si sbilancia a sinistra. Con notevole tempismo e originalità.
Avremo una lista Conti-civici alle elezioni? E se così fosse, quali chance avrebbe il candidato del centrodestra Mugavero? Sicuramente non riuscirebbe a vincere perché il fronte moderato è già stato spaccato. Il risultato della Ditta Lega-Fratelli d’Italia sarebbe quindi quello di sempre: regalare Bologna al Pd.
Insomma la coazione a perdere tipica del centrodestra bolognese, come se Guazzaloca e la sua lezione politica non fossero mai esistiti. Bignami e Borgonzoni andrebbero sereni incontro alla sconfitta, facendo quindi dell’opposizione qualcosa di più di una scelta politica, quasi una scelta di vita.
Ne sarebbe molto contenta la Ditta di sinistra. L’ultimo colpo alla Strega, il ricorso alla Commissione di garanzia contro gli eletti Pd che si sono schierati con la Conti, sa tanto di Pci pretogliattiano, come detto da un politologo. Sa tanto di espulsioni e cacciate come nel ’56 o con i compagni del Manifesto. Operazioni che hanno solo avuto l’effetto di gemmare altre formazioni a sinistra e decenni di lotte intestine. E anche stavolta nessuno è in grado di escludere una futura scissione dentro al Pd bolognese.
Sta di fatto che l’effetto delle minacce, per ora, è stato esattamente il contrario e un altro assessore dopo Aitini e Lombardo, Virginia Gieri, si è schierata con la Conti. Ma la Ditta non molla, tiene duro e scaglia tutte le possibili armi contro la Strega.
E se la Strega alle elezioni facesse la sua lista invece di starsene zitta e buona? Se la Strega prendesse anche una fetta di civici, da Battistini in giù?
L’esito sarebbe tutto da valutare, una vera e propria incognita per entrambe le Ditte. Compresa la possibilità che al ballottaggio contro Lepore ci vada una lista Conti-civici e non quella Mugavero-centrodestra.
Una riflessione….e se la ditta Lepore con Sardine e 5Stelle…vincesse senza l altro pezzo di ditta … Nessuno si pone mai questo interrogativo. Le elezioni si vincono con i voti dei cittadini e non con le chiacchiere..gli spot ed i media amici …..
Molto interessante l’articolo di Gagliardi.
A fronte di una ulteriore sconfitta del centro destra a Bologna ,che non trova fra i vari candidati coesione in una figura che unisca il totale centro destra con una buona rappresentanza del mondo moderato stanco del predominio da anni del PD e della sinistra, ecco la figura di una donna radicale e attiva come isabella conti e’ una proposta attenta di cambiamento.
E se fosse alla guida di una lista civica Isabella Conti potrebbe aggregare quel mondo che non si riconosce piu’ in un centro sinistra sempre piu’ a sinistra.