Oggi il nostro fratello egiziano compie i suoi 30 anni e per il secondo compleanno è rinchiuso ingiustamente in carcere al Cairo. La sua passione per la libertà lo ha portato a Bologna proprio per studiare quei diritti dell’uomo che a lui vengono negati. Lo vogliamo vedere di nuovo libero di poter andare dove vorrà
di Sandra Zampa, segreteria nazionale Pd
Oggi Patrick Zaki compie 30 anni, lontano da sua madre e da suo padre, lontano dagli amici, lontano da quella libertà e giustizia cui ha diritto come ogni donna e uomo innocente.
Non festeggerà sotto le torri e i portici bolognesi che aveva imparato ad amare, come capitò anche a me tanti anni prima che a lui e come avviene per migliaia di studenti universitari. La sua passione per la libertà lo ha portato a Bologna proprio per dedicarsi allo studio del diritto e dei diritti: in testa a tutti i diritti dell’uomo.
Resta in carcere in Egitto ed è il suo secondo compleanno senza libertà. Mentre chiediamo la sua liberazione, la sua città di adozione, Bologna, si mobilita: una mostra bellissima, un kilometro e mezzo di striscioni sotto i portici che sono patrimonio dell’umanità lo restituisce, come “patrimonio dell’umanità” lui stesso, alla nostra attenzione e al nostro abbraccio insieme a tutti i prigionieri di coscienza privati della libertà in 13 paesi del mondo.
Al Governo Italiano il Parlamento torna a chiedere la cittadinanza per Patrick. Noi vogliamo dirgli che è nel nostro cuore sempre, ma oggi lo è ancora di più. Lo vogliamo vedere tornare libero, ovunque voglia andare, vogliamo che la giustizia abbia corso pieno.
Siamo certi che il ministro Di Maio stia impegnandosi nella difficile trattativa con l’Egitto, e ne rispettiamo la complessità e delicatezza. Ma le nostre coscienze non saranno in pace fino a quando non si apriranno le porte della prigione di Patrick. Vogliamo Patrick Zaki libero!