«I bistrattati militanti Pd, gente che tutti dovrebbero ringraziare»

Persone che smontano e montano stand e sono capaci di dare da mangiare a mille persone in una sera. Si spendono per la democrazia e sono i veri depositari di tutti quegli ideali di comunità, impegno e lavoro su cui si basava il Pci, ne sono gli ultimi testimoni. Gente che va avanti, nonostante i malumori e le delusioni della politica, perché, per quanto ne dica Marta Collot (Potere al popolo), sa bene che la scomparsa dei Dem significherebbe la definitiva distruzione della sinistra in Italia

di Stefano Cavallini, cittadino


Domenica 20 giugno mi sono svegliato alle sei e mezza di mattina e sono andato al centro feste Cevenini di Borgo Panigale, dove si svolge tutti gli anni la festa dell’Unità del Pd, per partecipare come volontario alle Primarie del centro-sinistra.

Alle sette ero sotto il capannone dove era stato allestito il seggio. Sono stato accolto dal presidente del seggio e mi hanno posizionato al banchetto dove si distribuiscono le schede elettorali, per indicare alle persone il luogo dove votare. Intanto, altri militanti avevano messo in funzione il chiosco delle crescentine e il secondo seggio. Sono rimasto al mio posto fino a l’una, poi sono andato a casa a mangiare.

Sono tornato alle tre e ho ricominciato a passare alle persone le schede. Le elezioni si sono concluse alle ventuno. Alle ventitre abbiamo finito le operazioni di spoglio e sono andato a casa, ma gli altri sono rimasti ancora, presumo fino a mezzanotte. Dalle sette a mezzanotte. Sono diciassette ore. Passate sotto un capannone con trentacinque gradi, di domenica, mangiando solo una crescentina. Certo, si potrà dire che si tratta di un sacrificio sopportabile, perché le Primarie si verificano una volta ogni cinque anni, ma quanti militanti degli altri partiti avrebbero la voglia e la resistenza per sottoporcisi? Io, che ho trent’anni, a fine giornata ero esausto, mentre gli altri militanti, di un’età che spaziava dai quarantacinque agli ottant’anni, erano ancora pieni di energie.

A parte qualche piccolo intoppo, tutto si è svolto senza problemi e durante lo spoglio delle schede si è manifestata la puntuale, scrupolosa, quasi militare organizzazione che viene da decenni di feste dell’Unità. Tutto si è svolto con la massima cura e correttezza. Oggi, nessun altro partito in Italia può annoverare tra i suoi ranghi persone così preparate, resistenti alla fatica nonostante gli acciacchi fisici, animate da un vero ideale. Si tratta di un capitale umano di valore inestimabile.

Ciò nonostante, nessuno ringrazia queste persone. I comunisti e i massimalisti di sinistra li snobbano chiamandoli “fascisti” o “liberisti”. I fascisti li chiamano “comunisti”. Tutti, da entrambi gli schieramenti, li disprezzano. Eppure, io non ho mai visto nessuno più di sinistra. Persone comuni, che si spendono per la democrazia, profondamente oneste, che ogni anno, per decenni, sono state capaci di organizzare feste che non hanno uguali nella storia mondiale e italiana. Persone che al bisogno diventano macchine da guerra, che sanno dirigere una cucina come una brigata, che smontano e montano stand, che se vogliono sono capaci di dare da mangiare a mille persone in una sera.

Questa gente è la vera depositaria di tutti quegli ideali di comunità, impegno e lavoro su cui si basava il Pci, e ne sono gli ultimi testimoni. Gente che va avanti, nonostante i malumori e le delusioni della politica, perché, per quanto ne dica Marta Collot (Potere al popolo), sa bene che la scomparsa del Pd significherebbe la definitiva distruzione della sinistra in Italia, e lottano per non lasciare il paese in mano alle destre.

Io credo che dovremmo fermarci un attimo e riflettere sull’impegno che queste persone mettono nella loro vita e alla straordinaria capacità di fare politica dal basso per finanziare il partito, non guadagnando un euro. Di qualsiasi orientamento politico siate, pensate un attimo a tutta la fatica fatta da questi militanti e anche se non condividete le loro idee, ditegli, almeno, “grazie”.


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