Consiglieri e assessori uscenti non ricandidati per ripicca, astio personale e antipatie trovano collocazione in liste politicamente vicine ma anche lontane anni luce
di Niccolò Rocco di Torrepadula, consigliere comunale dal 1995 al 2004
Sono stato Consigliere Comunale a Bologna, sempre con liste civiche, dal 1995 al 2004. Ho fatto quindi due mandati elettorali: il primo in minoranza, Sindaco Walter Vitali, e il secondo in maggioranza, Sindaco Giorgio Guazzaloca.
Ho partecipato anche a quattro campagne elettorali – per le elezioni amministrative del 1995, 1999, 2004 e 2009 – e credevo onestamente di averle viste tutte. E invece, la brevissima e inusuale campagna elettorale per la elezione del Sindaco di Bologna del 3 e 4 ottobre 2021 sta riservando sorprese incredibili.
Essendo ampiamente scontato il risultato, Matteo Lepore può andare infatti in vacanza e tornare solamente il 4 ottobre sera per indossare la fascia tricolore. Ma quello che lascia perplessi sono questi veti incrociati alle candidature per il Consiglio Comunale, sia da destra sia da sinistra.
Consiglieri e assessori uscenti non ricandidati per ripicca, astio personale, antipatie trovano collocazione in liste politicamente vicine ma anche lontane anni luce.
Si pensi ad esempio a Elena Foresti, candidata con Fratelli d’Italia me eletta nel 2016 con i Cinquestelle, che oggi appoggiano il Pd, mentre Umberto Bosco, consigliere uscente della Lega, ha trovato posto anche lui nelle file di Fratelli d’Italia, diventato ormai una sorta di refugium peccatorum. Per non parlare poi degli assessori Alberto Aitini e Virginia Gieri, esclusi dal Pd, che forse troveranno collocazione nella lista di Isabella Conti.
Mi auguro solo che in tutto questo guazzabuglio gli elettori ci capiscano qualcosa e che il Consiglio Comunale eletto abbia quella coesione necessaria per un buon governo della città.
Il “guazzabuglio” nasce da comportamenti incoerenti.
Un peccato di cui lei non si è macchiato, a giudicare dalla sua breve introduzione.
Sono sempre cose spiacevoli, però in questo caso ci sono delle regole che riguardano le primarie. Si possono presentare esponenti di tutte le forze della coalizione, ma poi che un funzionario stipendiato da un partito faccia campagna per
candidato di un’altro non si è mai visto ! Il Signor Renzi, molto amato in quell’area fece epurazioni senza se e senza ma.