Secondo le più recenti rilevazioni non c’è storia. Matteo Lepore non solo vince, ma stravince e fa da traino anche per il suo partito, superando abbondantemente il sessanta per cento dei voti. La città sembra un’isola “rossa e felice”. Ma le cose stanno davvero così?
di Aldo Bacchiocchi, già dirigente politico
Nella Grecia arcaica c’era l‘oracolo che faceva le previsioni e che, a volte, rispondeva ai quesiti. Oggi, con l’evoluzione delle tecnologie, all’oracolo si sono sostituiti i sondaggi che riguardano pressoché ogni aspetto della vita di relazione, politica compresa.
Fu Silvio Berlusconi ad aprire una nuova era per ogni livello della vita associata: le tv commerciali e i sondaggi, appunto. L’agire politico ne fu travolto e questo spiega, in parte, anche il declino dei partiti tradizionali.
Questa premessa mi è utile per decifrare, a Bologna, l’esito delle imminenti elezioni amministrative. Quali che siano i problemi e i tormenti che la pervadono, a partire dal Pd.
Con il sondaggio non c’è storia. Matteo Lepore non solo vince, ma stravince e fa da traino anche per il suo partito, superando abbondantemente il sessanta per cento dei voti. Le questioni del Pd che affaticano le analisi politologiche contano meno di nulla. L’oracolo moderno si è pronunciato. Ipse dixit. Rimane la fatica di recarsi ai seggi: un pro-forma peraltro costoso per le casse comunali.
Nel tempo presente per Bologna vale l’analisi marxiana del Capitale e del 18 brumaio di Napoleone Bonaparte. C’è la borghesia che cospira per la vittoria del proletariato. Tutti invocano Matteo Lepore ed i suoi candidati; fanno da cornice i candidati del Pd. Bologna “isola rossa”. No, Bologna “isola felice”.
C’è’ chi ha “studiato” il lungo ponte che arriva fino alla festività di San Petronio e ha deciso di farselo tutto. Chi ha preannunciato il suo ‘piano ferie’ non è uno sprovveduto. Tutti si devono dare una “calmata” e attendere, con impazienza, il giorno dell’annunciato trionfo. Stando ai sondaggi le cose stanno così.
Bologna sa affrontare il Covid, le diseguaglianze sociali sono attutite e la questione dell’ordine pubblico è un’invenzione dei giornali. Abbiamo i Portici, ora giustamente patrimonio dell’umanità. Sapremo fare ‘accoglienza’ per i profughi afghani. Al centro storico fanno da cornice i quartieri, spazi comunitari di grande rilievo. Bologna Caput Mundi e luogo ideale per stimolare, a livello internazionale, il progresso.
Dai sondaggi questo appare con evidenza. L’oracolo di Delfi rivive in questa ‘isola felice’. Non è così?
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