La vittoria di Lepore servirà al centrosinistra italiano?

Le cose vanno dette come stanno: bisognava essere degli esperti in riti di scaramanzia antica per poter davvero mettere in discussione questo risultato, ma la prova di forza è stata notevole e la distanza abissale

di Andrea Femiadigital strategist cB


Diciamoci le cose come stanno, bisognava essere davvero degli esperti in riti di scaramanzia antica per poter mettere in discussione questo risultato. Matteo Lepore ha travolto il centrodestra, lo ha fatto portando a termine un percorso durato più di un anno, da quando ancora tutto l’establishment del suo partito era completamente diviso su posizioni complesse e sembrava difficilissimo arrivare a una soluzione unitaria.

Lepore non ha mai tirato via la gamba, ha dribblato tutti ed è arrivato a un gol dopo aver scartato, infine, anche il portiere avversario. Visto che si è votato anche a Napoli, concedete che si dica che di certo al nuovo sindaco non è mancata la Cazzimma. La cosa che va comunque riconosciuta è che la forza degli avversari era quanto meno discutibile.

Ci sono due dati inspiegabili, a leggere i primi Exit Poll. Il primo è questo ed è leggibile sotto forma di domanda: come diavolo è possibile che la destra abbia così tanta forza nel nazionale e perda praticamente in ogni città?

Il secondo riguarda il centrosinistra e ribalta la narrazione appena descritta. Dove il Pd e il M5s hanno unito le forze i risultati sono stati strabordanti. La sensazione che Conte possa aver davvero dato il via a un processo di confederazione tale da rendere il centrosinistra di nuovo credibile è forte ed è molto solida. Allo stesso tempo a Bologna è evidente che il processo con il quale il nuovo sindaco ha fatto sì che il Pd accogliesse tutte le realtà di un centrosinistra allargato, ha reso chiaro ed evidente che la forza dell’unione sia ancora tutta da testare in ambito nazionale. Va capito se quello che qui è stato fatto con Coalizione Civica e con Isabella Conti sia replicabile anche in un territorio più vasto. Ciò non toglie che le basi che partono da questo laboratorio sono clamorose in termini di risultati.

L’astensione è un problema tutto sommato relativo. Guardiamo in faccia la realtà e accettiamo che la buona parte di chi non ha votato non sentiva l’urgenza di un pericolo o la speranza di un ribaltone. Chi non ha votato a sinistra, non lo ha fatto perché era certissimo del risultato acquisito. Chi non ha votato a destra non lo ha fatto perché fino alla fine si sarà chiesto se fosse tutto uno scherzo.

Lepore ha vinto le elezioni con un fare da persona che non ha mai messo in discussione il suo ruolo. Lo ha fatto partendo da un progressismo di fondo che gli consentirà di guardare a sinistra con serenità e anche con un po’ di timore.

Adesso inizia il bello. Mentre aspettiamo i dati sulla composizione del consiglio, ciò che è evidente è che la grande capacità del nuovo sindaco sarà quella di portare quante più persone possibili a collaborare sul lungo periodo. Se saranno necessarie più giunte, più rimpasti possibili per mettere tutti d’accordo, o se sarà soltanto necessario tenere le redini di un gruppo che può mantenere la coesione senza troppi problemi lo dirà il tempo.

Ciò che conta è che per i prossimi cinque anni Bologna ha un nuovo sindaco di centrosinistra.

Complimenti a Matteo Lepore e a Virginio Merola. Difficile che una coalizione di un sindaco uscente potesse arrivare a un risultato simile dopo dieci anni di mandato. Chapeau a entrambi.


3 pensieri riguardo “La vittoria di Lepore servirà al centrosinistra italiano?

  1. D’accordo su tutto tranne che sull’astensione: credo meriti un esame più approfondito.
    Quasi metà degli aventi diritto non si è recata alle urne; questa mancata partecipazione non intacca il risultato di Lepore ma impoverisce il tessuto democratico bolognese. Su ciò bisogna porsi domande e trovare risposte, partendo dall’analisi dell’età delle/degli astenut*, della loro formazione e del curriculum lavorativo.

  2. Aver saputo coinvolgere moltissimi giovani nella costruzione e comunicazione del proprio profilo federativo è il grande merito di Matteo Lepore.
    Spero ardentemente che riesca, da Sindaco, a mantenere la stessa direzione di marcia: lo si vedrà nella formazione della giunta e nell’individuazione delle priorità. Costruire per i tempi lunghi (mobilità e transizione ecologica) ma rispondere anche alla “pancia” dei cittadini (pulizia e cura suggeriscono sicurezza)

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