Caro sindaco, il Cantiere d’ora in poi le farà le pulci

Nella prospettiva del voto, appena lei vinse le Primarie, noi che siamo di centrosinistra dichiarammo pubblicamente che l’avremmo appoggiata nel suo confronto con gli altri candidati. Ora però lei guida l’amministrazione cittadina e noi torniamo a fare il nostro lavoro, che è quello di essere un pungolo e uno stimolo. Osserveremo il lavoro della Giunta, controlleremo se rispetterà le proposte della vostra Fabbrica del Programma, daremo voce anche a chi vi critica e pure alle opposizioni

di Giampiero Moscato, direttore cB


Caro Matteo Lepore, nel momento in cui si insedia a Palazzo d’Accursio – per il quale si è battuto con passione nell’ultimo anno, dopo i dieci da assessore comunale e una carriera cominciata da ragazzo e dal gradino più basso della gerarchia politica – cambia l’atteggiamento del Cantiere nei suoi confronti, secondo quello che è lo statuto fondativo della nostra associazione. 

Nell’ultimo periodo, lo annunciammo il 19 luglio quando le Primarie del centrosinistra la indicarono come il candidato della coalizione (“Ora chiamateci pure Leporiani”) abbiamo scelto di appoggiarla pubblicamente. Ci schierammo – siamo dichiaratamente di centrosinistra – al termine di un confronto anche aspro, con chi fu scelto alle urne della nostra parte politica. Con convinzione, perché crediamo che Bologna (e non solo) abbia bisogno di essere rappresentata da chi ha idee di progresso e giustizia sociale.

Ma non siamo un organo di partito, tantomeno di propaganda. Siamo un Cantiere. Ci siamo concepiti come strumento di dibattito, come luogo di di progetto, di esposizione di idee anche tra i più diversi. Abbiamo annunciato, ben prima del nostro appoggio alla sua candidatura, che ci saremmo proposti come pungolo alle amministrazioni di questa città, qualunque colore avessero.

Ecco perché d’ora in poi, lealmente ma senza sconti, faremo quello per cui siamo nati: controlleremo le mosse della sua nuova giunta, studieremo le proposte della Fabbrica del Programma e verificheremo se e come la sua amministrazione le attuerà. Diremo quel che non va, indicheremo nuove rotte se lo riterremo utile.

Ospiteremo gli interventi di chi appoggerà il vostro lavoro (se lo farà non per pura propaganda) così come di quelli che lo criticheranno (se lo faranno con un linguaggio civile), che siano vicini o lontani al mondo di cui lei è espressione. Dunque anche chi starà all’opposizione troverà (se vorrà) spazio nel dibattito che svilupperemo. Invitiamo tutti, anche chi sta dall’altra parte, a scrivere per le nostre pagine. A portare mattoni, ma soprattutto cemento. Certo non insulti.

Controlleremo se la città prenderà o meno la strada progressista da lei indicata. Se la sua giunta si batterà per perseguire gli ambiziosi obiettivi che si è proposta. Se Lepore sarà la guida concreta di un progetto che vuole ridurre le disuguaglianze, combattere le povertà, favorire i diritti, tutelare l’ambiente, difendere il lavoro, aiutare le persone fragili. Ci sono temi estremamente divisivi sul tappeto di palazzo d’Accursio: la lotta al degrado, la movida selvaggia, Piazza Verdi et similia, la sicurezza cittadina, il traffico, l’inquinamento. Al netto della retorica e delle fake news sono problemi reali su cui sarà chiamato in causa dalla gente e dalla stampa.

In un momento difficilissimo per la nostra comunità, non ancora uscita dalla pandemia, altre e paurose alte tensioni scuotono la convivenza. Alle comprensibili richieste di parti di popolazione che soffrono più di altre le limitazioni imposte (ammettiamolo, non sempre con coerenza) si aggiungono rigurgiti di squadrismo da parte di chi respinge il verdetto della Storia e cerca di cavalcare il malcontento per riemergere dal nulla in cui era stato ricacciato.

Ma non basta dire no al Fascismo: questo è ovvio e costituzionale. Bisogna al contempo evitare di non dare risposte al malcontento che esiste, perché è così che si fa buon governo. Non solo per impedire che diventi benzina per chi ha interesse a incendiare la situazione. Non tutti i No Green Pass sono fascisti, per chiarire. A loro spetta di respingere gli infiltrati e provare nei fatti di non essere complici, ma chi guida le amministrazioni deve saper distinguere e dare risposte anche a chi si oppone.

Saranno anni intensi. Lepore ha un compito diverso da Merola. Lui ha dovuto gestire una crisi spaventosa in periodi di tagli selvaggi. Lo ha fatto, a mio avviso, piuttosto bene. Lei subentra quando si vede la luce della fine del tunnel e avrà da spendere i tanti soldi che pioveranno sulla città col Pnrr.

È molto difficile per chi è di sinistra governare con le casse vuote o quasi. Ma se teoricamente il compito è più facile per chi invece avrà finalmente le casse piene, solo un equo buon governo potrà qualificare il vostro lavoro. In bocca al lupo.


2 pensieri riguardo “Caro sindaco, il Cantiere d’ora in poi le farà le pulci

  1. Caro Giampiero Moscato, in questo panorama bolognese, non entusiasmante e capace
    solo di essere schierato, sia da sinistra, e, in questo caso ambiguamente, sia sul
    centro destra, c’è bisogno di una voce come la vostra, veramente liberale.

  2. Ottimo. Bravi.
    Solo per la cronaca: tra gli argomenti della campagna elettorale di Lepore c’era la fine dei dehor straordinari che hanno invaso le strade come (comprensibile) ristoro agli esercenti per il Covid e che al momento sono prorogati fino al 31/12/2021. In una intervista di stasera (13 ottobre) al TGR, Lepore parlava di un incontro da lui avuto oggi con l’associazione commercianti per parlare dei dehor dopo il termine del … 31 GENNAIO. Speriamo sia un lapsus.

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