Isabella Conti: game, set and match

Pur senza negare le differenze che sempre sussistono, non posso fare a meno di riconoscere che mi sono sbagliato. Perché Isabella Conti è un’ottima politica, un’eccellente sindaca e forse un giorno sarà anche una grande presidente di Regione

di Pier Francesco Di Biase, caporedattore cB e corrispondente dal Perù


Interrompo un tiratissimo secondo set contro tal Teófilo Matias Flores, macellaio limeño tanto formidabile nel suo lavoro quanto letale nella sempre gloriosa arte del serve&volley, per commentare la splendida intervista cui i due direttori del Cantiere hanno recentemente sottoposto la sindaca di San Lazzaro, Isabella Conti.

E lo faccio non già per complimentarmi con i miei maestri – poiché chi si loda s’imbroda e a noi piace stare asciutti – ma per ammettere un mio personale errore di valutazione nei confronti della sindaca.

Perché se è vero che si raccoglie ciò che si semina, posto che le colpe dei padri non devono mai ricadere sui figli, bisogna riconoscere che dal giorno immediatamente successivo alle Primarie Isabella Conti ha seminato bene e lo ha fatto tenendo a bada, per quanto possibile, gli appetiti dei suoi stessi compagni di partito.

A tutto questo, aggiungerei il non trascurabile merito di aver agito con coerenza, parola nobile quanto poco praticata in politica. Una coerenza soprattutto ideale e programmatica, che riconosce anche l’appeal che un profilo come il suo può avere e ha avuto sull’elettorato di centrodestra. E nella città in cui non di rado vige il principio del “Io sono talmente a sinistra che faccio il giro” non mi pare sia un elemento di poco conto.

In riferimento alle scelte compiute e al suo rapporto con Lepore, Conti ha ribadito che «se viene meno la parola, viene meno tutto». E anche se non bisogna dimenticare mai che tra il dire e il fare c’è di mezzo un mare magno di ambiguità e ripensamenti, la trovo un’affermazione talmente vincolante da essere degna di credito. Persino tra coloro, e siamo in tanti, che non credono possa esistere una Politica che sacrifichi il proprio interesse particolare in nome del puro sentimento.

Qualcuno potrà pensare che la mia sia una dichiarazione tardiva. Qualcun altro, che sia interessata. Pazienza. Io credo che il giornalismo non si screditi quando cambia opinione, ma solo quando lo fa per convenienza. E se per avere il rispetto di voi lettori in fondo basta soltanto la mia onestà intellettuale, alla sindaca di San Lazzaro io non sento di dovere nient’altro che delle scuse per un giudizio politico troppo affrettato.

E quindi sì, pur senza negare le differenze che sempre sussistono, non posso fare a meno di riconoscere che mi sono sbagliato. Game, set and match. Perché Isabella Conti è un’ottima politica, un’eccellente sindaca e forse un giorno sarà anche una grande presidente di Regione. Personalmente, comincio ad essere affascinato dall’idea.

Sempre che “da sinistra” – come direbbe Bonaccini – non arrivi ancora una volta il fattore Y a sconvolgere i piani. E non me ne voglia la Conti (che pure su Instagram di nome fa Isy) ma in tal caso da farfallone quale sono andrò a posarmi su un altro fiore. Perché, purtroppo, a quelle con la Y io non riesco proprio a dir di no.

Hasta luego!


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