Domeniche ecologiche: bella notizia purtroppo nota a pochi eletti

Una sola convalida del biglietto dei bus vale tutta la giornata festiva. Ma chi lo sa? Non vi sembra un po’ paradossale che si investa su un cambiamento delle abitudini, sperando magari che le persone comincino ad abituarsi a lasciare l’auto a casa, ma rimanga così in sordina una novità di questa portata?

di Cristian Tracà, consigliere del quartiere Porto-Saragozza


Sono un uomo (s)fortunato. Sono un eletto: faccio parte della bolla che conosce l’ottima iniziativa del Comune e di Tper delle domeniche ecologiche, che è così riassumibile: nel dì di festa una sola convalida, in qualsiasi modalità, e giri tutto il giorno!

Ho però un enorme problema (direte voi… solo uno? Te piacerebbe!): non riesco mai a trovare alle fermate o sulle vetture (e non è il primo anno che accade!) uno straccio di locandina che informi il cittadino, o che semplicemente glielo ricordi se appartiene alla bolla dei fortunati che lo sanno.

È più facile trovare la neve nelle domeniche d’agosto come nelle iperboli trash di Gigi D’Alessio che un manifestino informativo vicino all’obliteratrice nelle domeniche autunnali felsinee.

Amo i mezzi pubblici, faccio il possibile per muovermi in bicicletta o in autobus. Provo spesso a raccontare questa bazza del secolo domenicale agli amici e alle amiche delle mie bolle green, ecologisti o bus-friendly (insomma quelli che non si vergognano di farsi vedere su un mezzo pubblico).

Puntualmente sembra di rivelare il Segreto di Fatima, quindi sono due le ipotesi: o siamo in tanti sfortunati a non vedere alcuna pubblicità nel luogo più indicato, ovvero lo stesso bus, oppure siamo stati scelti dall’algoritmo della sfortuna e riuniti sugli stessi bus e davanti alle stesse fermate.  Molti like per aver condiviso, so’ soddisfazioni.

Tutte quelle famiglie che bazzicano l’ingresso di via Alessandrini per arrivare nel ventre del centro storico sono a conoscenza della bazzabus e scelgono deliberatamente l’auto? Sono tutti amici del consigliere Venturi e si immolano per l’oggettodeldesiderioparcheggiosotterraneo, a costo anche di vendere un rene, pur di vederne realizzare un altro per la gioia del sopracitato?

Le reazioni, dopo che si squarcia il velo di Maya dell’ecological deal coupon di Tper, variano dal grazie per la condivisione alla considerazione che alla fine fare il consigliere di quartiere ti permette di sapere cose che nessuno ti dice. In realtà non appartengo ad alcuno special club: l’ho scoperto, e non mi ricordo come, due giorni fa… eppure l’iniziativa è partita domenica 10 ottobre.

Non vi sembra un po’ paradossale che si investa su un cambiamento delle abitudini, sperando magari che le persone comincino ad abituarsi a lasciare l’auto a casa, ma che la notizia rimanga abbastanza in sordina?

E non c’è l’alibi della scelta all’impronta. È tutto abbastanza rodato, ormai. L’unica impronta qui è quella ecologica metropolitana: il Comune, così come tanti altri municipi della prima fascia della provincia, ha inserito questo programma di mobilità, finanziato con il Programma europeo Life Prepair, all’interno del Piano aria integrato regionale (per gli amici Pair).

Troppo oneroso diffondere la notizia con un’affissione capillare? Troppo costoso l’ammanco alle casse di Tper se a tutti i cittadini diventa nota la possibilità di risparmio? Sarebbe bello avere una risposta ufficiale, magari accompagnata anche da cifre per misurare l’impatto della comunicazione e della promozione. Riceviamo e pubblichiamo.

Viviamo in una città che ha un problema serio di qualità dell’aria, ma che, all’opposto, è spesso ai vertici per la qualità delle politiche a medio-lungo termine. Si sono fatti passi avanti importanti negli ultimi anni per rendere più agevole lo spostamento in città e l’acquisto dei titoli da viaggio (da ultimo il cashless ticket a bordo, ma non dimentichiamo tutte le app che permettono di individuare il percorso più facile e comprare il biglietto), vale la pena forse percorrere l’ultimo miglio moltiplicando queste iniziative e comunicandole sempre meglio: è questa la direzione giusta.

Ci sarebbero poi da affrontare i temi della riorganizzazione dei percorsi, come amava spesso ricordare il Sindaco durante la campagna elettorale ponendo il problema del cittadino che deve muoversi da San Ruffillo a via Mazzini (stesso problema che hanno tutti coloro che faticano con le linee circolari, belle e maledette). Ma questa è un’altra storia e probabilmente sarà un capitolo connesso all’arrivo del Tram in città.

Al di là delle facili ironie, sappiamo benissimo quanto sia complesso oggi informare i cittadini: nel mondo della comunicazione ipertrofica è veramente difficile riuscire a raggiungere l’utente con le informazioni utili alla quotidianità. 

Il tempo per correggere il tiro c’è, soprattutto in previsione delle prossime domeniche prenatalizie in cui il centro, come da tradizione, diventerà inaccessibile, caotico, rumoroso e inquinato.

Photo credits: Tper


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