Grazie all’avviso pubblico del Comune di Bologna per raccogliere proposte progettuali relative a interventi e attività per promuovere la sostenibilità e della giustizia ambientale da parte di associazioni o di altri enti del terzo settore, si è avviato il progetto End Climate Change che ha visto coinvolta in prima linea l’Associazione Vicini D’Istanti
di Cristina Celani, blogger & content creator
Svariate associazioni iscritte nell’elenco delle Lfa (Libere forme associative) del Comune di Bologna o di altri enti del terzo settore hanno partecipato al progetto sostenuto dall’Area Nuove Cittadinanze e Quartieri con il cofinanziamento a più ampio respiro della Commissione europea nell’ambito del Programma DEAR (Development Education and Awareness Raising Programme), con il coordinamento di WeWorld Onlus di cui il Comune di Bologna è partner.
Lo scopo è di formare e rendere consapevolmente partecipi i più giovani tanto nel legame tra crisi ambientale e rispetto dei diritti umani quanto nell’interconnessione tra livello mondiale e livello locale dei fenomeni climatici estremi.
Il target di riferimento delle attività promosse sono i giovani tra i 16 e i 35 anni, che vivono in prima persona gli effetti negativi della crisi climatica. L’obiettivo per il Comune di Bologna consiste nel promuovere la sensibilizzazione nei confronti di un fenomeno che ha conseguenze anche di natura sociale ed economica sulle popolazioni di diverse aree del mondo. Per esempio la relazione tra cambiamenti climatici e fenomeni migratori è sempre più complessa a causa di molti fattori e variabili. La sfida alla crisi ambientale è trasversale e globale e inizia nelle pratiche quotidiane, adottando abitudini sostenibili e ripensando i propri stili di vita anche in modo creativo e innovativo.
Una delle attività sostenute di comunicazione e di sensibilizzazione alle tematiche di giustizia ambientale relative al cambiamento climatico è una serie di eventi organizzata dall’Associazione di Promozione Sociale Vicini d’Istanti con l’intento di stimolare i giovani a comprendere le complesse relazioni tra cambiamenti climatici e migrazioni per creare un movimento di persone informate, pronte a cambiare stile di vita e a richiedere nuove politiche di sviluppo.
Il primo incontro sarà un workshop che si terrà oggi mercoledì 1 Dicembre, grazie anche al contributo dell’Università di Bologna e del Centro Interculturale Zonarelli, che promuove la partecipazione dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine alla vita pubblica locale sostenendo l’associazionismo migrante e interculturale. Dal titolo Climate Diary: che cosa è il cambiamento climatico per te?, il workshop si terrà presso la sede di Vicini d’Istanti in via San Mamolo e sarà finalizzato alla redazione di un diario climatico per immaginare insieme e raccontare cosa è il cambiamento climatico dal punto di vista bolognese. Per domenica 5 Dicembre invece è previsto un incontro con esperti e testimoni: End Climate Change: conoscere per agire!.
Saranno occasioni di confronto da non perdere e, dati i posti limitati, è necessaria la prenotazione inviando un’email a vicinidistanti@gmail.com o contattando il numero 351 1821771.
L’Associazione Vicini d’Istanti, nata nel 2016 nella stanza di un centro d’accoglienza richiedenti asilo, è una sartoria con una forte vocazione culturale e sociale che pian piano ha preso le sembianze e la professionalità di un vero atelier di moda. Partita come sartoria su misura, oggi vende tessuti africani WAX made in Africa e produce capi di prêt-à-porter, accessori, arredo casa, creati dalle mani dei sarti Mamadou Camara, fondatore presente fin dagli esordi, e Hamadi Diallo. Da sempre Vicini d’Istanti promuove nuove forme di cittadinanza inclusive, per accelerare i processi di integrazione sociale e lavorativa dei richiedenti asilo e rifugiati presenti sul territorio, per incentivare occasioni di conoscenza e scambio culturale.
L’Associazione vuole creare una rigenerazione urbana, ovvero un cambiamento sociale tangibile nella città di Bologna, passando attraverso la creazione sartoriale e artistica emersa dall’accostamento insolito di materiali nuovi e di recupero. In senso lato, per chiedere un cambiamento collettivo e a livello locale, vuole coinvolgere i giovani perché siano protagonisti della costruzione di società che rispettino i principi di giustizia ambientale e sociale.
Bologna può diventare ancora più sostenibile, inclusiva e partecipativa nella misura in cui le nuove generazioni conoscano gli effetti delle proprie azioni sull’ambiente, iniziando ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte e diventando protagonisti del cambiamento.

