Il vero, il falso e il finto

Tra le tante espressioni diventate di moda in quest’epoca di pazzi, ce n’è una che mi è particolarmente odiosa: “Il teatrino della politica”. Eppure, osservando le polemiche interne alla maggioranza in merito al Passante, non riesco a farmi venire in mente qualcosa di più calzante

di Pier Francesco Di Biase, caporedattore cB


Viva er teatro dove tutto è finto
ma niente c'è de farso, e questo è vero.
E tu lo sai da prima se s'è tinto
Otello er Moro, oppuramente è nero.

Nessun attore vero vo' fa' crede,
spignenno forte un'intonazione,
ch'è tutto vero quello che se vede.
Lui vole fa capì ch'è 'na finzione.

Se je tocca morì sopra le scene,
è vero che nun more veramente.
Sennò che morirebbe così bene?

Capisci sì com'è? Famme er piacere,
se morisse de morte veramente
non potrebbe morì tutte 'e sere.

(Gigi Proietti, Il vero, il falso e il finto)

Tra i tanti luoghi comuni che inficiano la nostra capacità di leggere il reale, ce n’è uno a parer mio particolarmente inutile ancorché duro a morire. Ossia l’idea che i fatti, sempre e comunque, valgano molto più delle parole. Assunto tanto logico in apparenza quanto falso nella sostanza, a maggior ragione quando si parla, come tentiamo di fare qui, della gestione della cosa pubblica.

Sì perché nella vita e in politica, come dimostrano questi anni di rampante populismo, quasi sempre la spunta chi, invece che alla realtà, preferisce consacrarsi alla finzione. E la finzione di cosa si nutre, se non di parole senza un opportuno riscontro materiale?

Del resto si sa, tutto il mondo è un palcoscenico e gli uomini e le donne sono soltanto attori. Hanno le loro uscite e le loro entrate e nella vita ognuno recita molte parti. Accade così anche a Europa Verde – ma viste le percentuali forse sarebbe più vero dire il comitato elettorale di Silvia Zamboni – che in questi giorni di dibattito sul Passante si è improvvisamente risvegliato per tornare sul proscenio della politica nostrana e assumere, per qualche ora, la maschera di paladina dell’ambiente.

Niente di strano, direte voi. In fondo – e questo è un fatto – stiamo parlando del principale partito ecologista italiano. Sì, ma è contestualmente anche un partito di governo, sia in Regione sia in Comune. E, se non ricordo male, al governo ci si va con un patto di maggioranza.

Patto di maggioranza che Coalizione Civica – e questo è vero – ha siglato pubblicamente, pretendendo in cambio alcune garanzie. Tra queste c’erano anche migliorie al progetto del Passante, che in questi giorni sono puntualmente arrivate.

Ciononostante, oggi Europa Verde ribadisce il suo no alla grande opera, pur senza minacciare l’uscita da una coalizione che, è bene ricordarlo, le ha garantito di eleggere un consigliere comunale e metropolitano grazie anche a voti non suoi.

La domanda da farsi, a questo punto, è cosa ci facciano i Verdi in maggioranza. D’altronde, se per un partito ecologista la questione ecologica non è un discrimine per stabilire se sia opportuno o meno rimanere al governo, cosa mai può esserlo? Forse sarebbe bene che, almeno una volta, alle parole seguano logicamente i fatti. Senza finzioni.

Tra le tante espressioni diventate di moda in quest’epoca di pazzi, ce n’è una che mi è particolarmente odiosa: “Il teatrino della politica”. Eppure, a rileggere quanto scritto sopra, non riesco a farmi venire in mente qualcosa di più calzante.

Alla luce dei fatti, miei cari lettori, c’è poi un ultimo interrogativo che mi si pone e a cui ancora non ho dato risposta: ma se Europa Verde è il finto e Coalizione Civica il vero… A chi, in questa commedia ecologica, è toccata la parte del falso?


5 pensieri riguardo “Il vero, il falso e il finto

  1. Allora come ex co-portavoce ma come uno del “comitato elettorale” della Silvia Zamboni che ha partecipato alle trattattative di coalizione per l’appogio a Matteo Lepore, mi sento di dover precisare alcune inesattezze. Intanto è vero che siamo in maggioranza ma non essendo in una caserma, abbiamo diritto a dire la nostra (si chiama democrazia, poi uno può metterci tutta la dietrologia che vuole). In secondo luogo la nostra posizione sull’allargamento della autostrada-tangenziale è nota da anni, non ci siamo svegliati ora. In terzo luogo nei punti pogrammatici con cui abbiamo accettato l’ingresso in coalzione, c’è la nostra contrarietà al passante. Tale accordo, è stato sigalto con il candidato sindaco Matteo Lepore il 3 agosto davanti alla stampa tutta e ci sono svariate registrazioni sull’evento filmato in piazza Maggiore anche daI TG locali. Forse prima di sparare sentenze sarebbe meglio documentarsi. L’accordo di dodici punti si può tranquillamente leggere da mesi sul nostro sito (www.europaverdebologna.it). Vedere punto 3 sul tema “passante”. In conclusione sono altri che hanno cambiato idea e non hanno avuto il coraggio di dirlo in campagna elettorale perchè avrebbero perso voti, infine con il nostro 2,8% la coalizione ha superato il 60% con cui, per la legge elettorale, ha avuto più seggi, quindi ci hanno guadagnato anche gli altri della maggioranza.

  2. Non voglio qui prendere le difese dei verdi di Bologna , non sono un avvocato, e credo proprio non ne abbiano bisogno, si sapranno sicuramente difendere da se e poi ciascuno si assume le proprie responsabilità sia nel prima (delle elezioni) sia nel dopo, e ne risponde ai propri elettori ma anche ai cittadini tutti.
    Ad onor del vero nel programma PRE ELETTORALE dei verdi (v. le cosiddette
    11 priorita’ programmatiche di europa verde visibili sul loro sito)
    vi era bene specificato al 3.punto che i verdi erano da sempre contrari al passante, non so poi
    quanto di quei punti SONO STATI SACRIFICATI SULL’ALTARE DELL’ALLEANZA ELETTORALE
    A TUTTI I COSTI.
    SE ORA E’ GIUNTO UN RAVVEDIMENTO RISPETTO AL CAMBAIMENTO AVVENUTO IN CORSO D’OPERA, BEN VENGA, seguiremo attentamente gli sviluppi, anche SE DI TEMPO SECONDO ME NE E’ RIMASTO VERAMENTE POCO, (FORSE ERA MEGLIO RAVVEDERSI PRIMA (m.o.p.)

    Voglio invece porre l’attenzione a quello che e’ il VERO VULNUS di tutta la faccenda:
    Cioe’ IL GROSSO SBAGLIO CHE HA COMMESSO IL COMUNE DI BOLOGNA A VOLERE A TUTTI I COSTI REITERARE UN PROGETTO SBAGLIATO , MALSANO E NON VOLUTO DALLA
    MAGGIORANZA DEI CITTADINI.

    e mi spiego:
    – alle recenti elezioni hanno votato solo il 51% degli aventi diritto
    – il 61% di costoro hanno votato il PD e liste collegate che fin da subito si dichiaravano PRO PASSANTE
    – IL 61% DEL 51% FA ESATTAMENTE IL 31.1% DEGLI AVENTI DIRITTO AL VOTO
    cioe’ solo 1/3 del corpo elettorale SI E’ ESPRESSO CHIARAMENTE A FAVORE DEL PASSANTE.
    e probabilmente molti non erano nemmeno al corrente cosa implicasse il loro voto in questo caso.

    IL RESTO TRA CHI HA votato altri partiti o chi si e’ astenuto, si puo’ ritenere (fino a prova contraria)
    NON FAVOREVOLE . ( e non mi si venga qui a dire chi non vota ha sempre torto), in questo caso non si applica in quanto molti cittadini NON VOTANTI SICURAMENTE NON ERANO CONSCI DELLA IMMINENTE TEGOLA CHE CADRA’ SULLE LORO TESTE E VITE nei prossimi mesi/anni.
    es: perche’ il comune non ha mai voluto INDIRE un referendum sulla questione passante informandone CORRETTAMENTE i cittadini DEI PRO E CONTRO, PREFERENDO SEMPRE METTERCI DAVANDI AL FATTO COMPIUT0? Forse Non interessava il nostro parere, oppure vi era il timore di vedersi RIGETTATA LA PROPOSTA ?

    Infine ,concludendo, si sono mai chiesti i vertici del PD locale e nazionale il perché’ di tanto astensionismo?? Quanti elettori di sinistra dovendo scegliere se avallare col proprio voto un mostro
    ecologico di tale portata o votare una destra improbabile, hanno scelto l’astensione al voto come “male minore” , allo stato dei fatti NON E’ DATO SAPERLO, MA IO CREDO SIANO STATI VERAMENTE TANTI.

    Ecco infine ,per chi avra’ avuto la pazienza di leggere fino a qui la risposta al Suo quesito col quale concludeva l’ articolo….A chi, in questa commedia ecologica, è toccata la parte del falso?

    Cordialmente, confidando che il senno ritorni a prevalere nelle menti di coloro che ci governano
    Andrea Carloni

  3. Le sue parole non offendono me ma gli elettori e le elettrici di Europa Verde. Più rispetto per loro non guasterebbe. Per quanto mi riguarda, sono parole che squalificano più chi le scrive, visto che io mi sono sottoposta al giudizio dell’elettorato in una competizione democratica, e non sono stata eletta da un comitato elettorale.

  4. Al solerte difensore d’ufficio di coalizione civica servirebbe quantomeno una documentazione per poter sostenere tesi palesemente false.
    I verdi fin dagli anni ottanta si sono opposti in tutte le sedi locali,nazionali ed europee al potenziamento autostradale su Bologna.
    Da ultima la nostra europarlamentare Eleonora Evi.
    Perché da sempre sosteniamo lo spostamento di merci e passeggeri dalla strada al ferro.
    Per evitare gli attuali morti e malati cronici per colpa del’inquinamento dell’aria ,particolarmente grave a Bologna e in pianura padana.
    Si legga le delibere il solerte avvocato d’ufficio e si accorga che non esiste alcuna mitigazione per ridurre inquinamento dell’aria,tema mai affrontato nei documenti.
    Non esistono le centraline che secondo gli accordi con il candidato Lepore si dovevano installare prima di iniziare i lavori.
    Non esiste analisi epidemiologica, anche questa concordata.
    La sua sgangherata difesa d’ufficio fa acqua da tutte le parti.
    Nell’accordo pubblico con Lepore restava chiaro il nostro no al passante.
    E risulta evidente che solo con i voti dei verdi si è superato il 60 per cento per la coalizione,con relativi benefici per tutti.
    Senza contare il valore aggiunto del brand dei verdi per l’intera alleanza.
    Se poi si considerano le alleanze elettorali su basi programmatiche una caserma autoritaria di stampo stalinista dove ogni differenza viene criminalizzata allora si capisce perché sempre meno cittadini esercitino il diritto di voto.
    La pratica stalinista poi di far attaccare i dissidenti da quelli a loro più vicini, almeno in teoria, lascia sbalorditi.
    Coalizione Civica ,ultima arrivata sulla scena ecologista ,scomunica i verdi .
    La cosa fa davvero sorridere e la dice lunga sulla debolezza di chi cerca di delegittimare una formazione politica ben radicata nei suoi obiettivi e non omologabile al politicismo di certa sinistra.

  5. “Tra queste c’erano anche migliorie al progetto del Passante, che in questi giorni sono puntualmente arrivate”.

    Non esattamente. Anche in questo caso sono arrivate “parole senza un opportuno riscontro materiale”, subito smentite dai fatti. Un paio di esempi:

    Le “centinaia di ettari di aree boschive” sbandierate da Lepore in conferenza stampa sono poco più di 100 ettari di aree *già verdi* che verranno un po’ rimpolpate. Togliendo i 30 ettari di aree boschive distrutte dall’allargamento, il saldo porta a numeri molto lontani dalle centinaia.

    Dell’indagine epidemiologica da fare *prima* di approvare l’allargamento — punto qualificante dell’accordo di coalizione con i Verdi — non c’è traccia nelle cosiddette migliorie.

    “Un fatto è la cosa più ostinata del mondo”, diceva quel buon diavolo di Woland nel Maestro e Margherita. E presto o tardi anche sul Passante i fatti avranno il sopravvento sulla propaganda.

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