Passante: «Il Comune voti no a un progetto vecchio»

«Il 27 dicembre il Consiglio voterà la delibera di conformità urbanistica del progetto, portando in dono alla cittadinanza un’opera antistorica e in contrasto con i piani di disincentivazione del traffico veicolare e di incremento della mobilità sostenibile. Votare sì non significa dire ‘non posso fare altrimenti’ (fragile paravento che l’amministrazione si dà), piuttosto ‘voglio fare esattamente questo’. Anziché andare verso un mondo senza CO2 si tornerebbe all’era fossile degli anni ‘60»

di Luca Tassinari, «cittadino di Bologna preoccupato per il futuro della città»


Sono uno dei 300 temerari che sabato 18 dicembre hanno sfidato un freddo glaciale e livelli di inquinamento stellari camminando sul cavalcavia di via San Donato per chiedere uno stop immediato al progetto di allargamento di tangenziale e autostrada. 

Il 27 dicembre, in piene festività natalizie, il Consiglio comunale voterà la delibera di conformità urbanistica del progetto, portando in dono alla cittadinanza un’opera antistorica e in contrasto con i piani di disincentivazione del traffico veicolare e di incremento della mobilità sostenibile che lo stesso Comune si è dato per gli anni a venire. 

Uno dei primi a rilevare questa contraddizione fu il prof. Vincenzo Balzani, scienziato di fama internazionale che il Comune di Bologna ha meritoriamente insignito dell’Archiginnasio d’oro. In un’intervista al Resto del Carlino del 25 gennaio 2017 affermò con ammirevole lapidarietà: «Andiamo già tutti in auto e se continuiamo a costruire strade più ampie ci andremo sempre di più». E andare sempre più in auto, quando la quasi totalità delle auto è alimentata da combustibili fossili, significa rimandare alle calende greche gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti, nonché confermare per decenni il predominio dell’auto nell’occupazione dello spazio pubblico. 

In questi tempi pandemici “ascoltare gli scienziati” è un mantra ripetuto quotidianamente. Non sarebbe saggio ascoltarli anche in questo caso? 

La manifestazione del 18 dicembre ha evidenziato questa e altre contraddizioni legate a un’opera che non proietta Bologna negli anni Trenta di questo secolo, ma piuttosto la retrocede agli anni Sessanta del secolo scorso, cioè a un modello di mobilità obsoleto e tossico che in un’ottica di emergenza climatica deve essere abbandonato al più presto, come indicato peraltro dal Green Deal europeo e dai piani locali. 

«Ma se anche il Consiglio non approvasse la delibera il progetto andrebbe avanti ugualmente», sostiene l’amministrazione comunale. Ma è un paravento molto fragile. Fare o non fare un’opera pubblica è sempre una questione di volontà politica, non di tecnicalità amministrative o procedurali. Nessun governo si prenderebbe la responsabilità di approvare l’opera in mancanza di un accordo fra tutte le parti coinvolte, che comprendono il Comune di Bologna e la Città Metropolitana. 

Del resto l’inizio di questa vicenda è segnato da un accordo preliminare fra Comune di Bologna, Città Metropolitana, Regione, Ministero delle Infrastrutture e società Autostrade siglato il 15 aprile 2016. Se il Comune dovesse recedere da quell’accordo, non si andrebbe avanti come se nulla fosse, ma si aprirebbe la possibilità di cercare un accordo migliore. 

Anche il voto del 27 dicembre in Consiglio comunale sarà l’espressione di una precisa volontà politica. Non sarà determinato da un «non posso fare altrimenti», bensì da un «voglio fare esattamente questo», e ogni consigliera e consigliere comunale si assumerà la piena responsabilità del proprio voto. Votando contro la conformità urbanistica si apre la porta a soluzioni nuove e più idonee a contrastare l’emergenza climatica e ambientale che stiamo vivendo. Votando a favore si chiude l’ultima porta utile per cercarle.


10 pensieri riguardo “Passante: «Il Comune voti no a un progetto vecchio»

  1. domanda ingenua: se l’Amministrazione procede con questo progetto da ‘era fossile’ (anche con veicoli elettrici… come disse Marchionne: da dove viene l’elettricità?) a che titolo continuerà a parlarci di cambiamento climatico?

  2. io vorrei solo sapere con quale coraggio i consiglieri comunali alzandosi la mattina del 28 dicembre (dopo il voto) si guarderanno allo specchio senza provare dentro di se una pulsione di rivolta dettata dalla propria coscienza, e mi rivolgo soprattutto a quei consiglieri della PRESUNTA ALA DEL DISSENSO chiaramente mi riferisco ai verdi, a Coalizione civica e forse anche a quelli della lista Conti ( dico presunta perche’ in realta’ e’ solo pura facciata sanno benissimo cosa comporterà negli anni a venire il loro voto di compiacenza)

    Andrea Carloni

  3. Agli argomenti di Luca Tassinari ne aggiungerei uno. Il Passante di Mezzo è il tassello “locale” di una politica regionale e nazionale devastante. Che contraddice un Progetto di conversione ecologica delle produzioni e della società. Non a caso in contemporanea si prospettano le quarte corsie dell’A1 fino a Milano e della A14 verso il mare Adriatico o la terza corsia della A13. Inoltre la nuova autostrada Cispadana e la Bretella Campogalliano – Sassuolo. Poi numerose varianti urbanistiche per realizzare “poli” della logistica su gomma. Mentre il Presidente Bonaccini chiede proroghe per le industrie della Motor Valley e del packaging rispetto ai tempi europei fissati per la loro transizione ambientale.
    Dunque se Bologna vuole candidarsi a “Città più progressista d’Italia” deve dare un segnale chiaro e forte … Ora.
    Gianni Tugnoli

  4. Ci risiamo ancora una volta. Nel momento che siamo in procinto di fare qualcosa per migliorare una situazione drammatica di mobilità, saltano fuori le solite cose: progetto vecchio (si è discusso per anni… non si doveva discutere ?), è meglio andare in calesse… Non se ne può più ! Credo che siete tutte persone che abitate in centro, lavorate in centro e non vivete ogni giorno il dramma degli spostamenti fra periferie. Ma soprattutto non vi va mai bene niente. Sono venti anni che ci sono proposte e mai una vi va bene, bisogna sempre rinviare e bloccare.

  5. da Andrea ad Andrea ,guarda conosco bene il dramma degli spostamenti abitavo in zona mazzini ho lavorato 38 anni a Ceretolo (oltre casalecchio) e di km sulla tangenziale ne ho macinati parecchi
    ingorghi .blocchi stradali , ore e ore perse fermo nel traffico , pero’ ti posso assicurare che mai e poi mai ho desiderato un allargamento della tangenziale xche’ sapevo benissimo che piu’ allarghi una strada e piu’ questa si riempirà’ di traffico e’ una legge matematica, rendendo dopo pochi mesi inutile l’allargamento stesso (e la dimostrazione del semi fallimento della 3 corsia dinamica fatta nel 2008 sta li a dimostrarlo). Non immagini quante lettere ho spedito al comune x sollecitare un efficiente servizio di ferrovia metropolitana , ho atteso 40 anni, ora sono in pensione, ho finito per fortuna di perdere tempo nel traffico, ma un decente servizio ferroviario che colleghi IN MODO PUNTUALE ED EFFICIENTE ,ad esempio la stazione di pontevecchio o zanolini (dove abito adesso) con l’abitato di Ceretolo che avrebbe risolto tutti i miei problemi e quelli di altri lavoratori in condizioni simili alle mie ancora non c’e (E MAI CI SARA’ SE NON CAMBIA LA CAPOCCIA DI CHI CI GOVERNA). Quindi concludendo, le soluzioni alternative che FAVORISCANO LA MOBILITA’ FERROVIARIA ANZICHE’ QUELLA AUTOMOBILISTICA C’ERANO ALLORA E CI SAREBBERO TUTTE ANCHE ADESSO, quello che manca e’ la volonta’ politica di attuarle.

    1. Ma ritieni si possa realizzare una ferrovia da casa di ognuno a dove lavora? È evidente di no. In merito alla formula matematica che la strada è larga più ci sonoq macchine, vorrei la dimostrazione. La matematica si dimostra non è una sensazione. Il nodo di Bologna non interessa solo i bolognesi ma ci sono tutti gli attraversamenti da sud (Romagna, Imola), Nord (Sasso Marconi, Toscana, est ferrarese. Aspettiamo facciamo anche loro le ferrovie?
      La tangenziale di Bologna ha detto 30 anni, da oltre 15 non più. A suo tempo non volevano fare neanche quella che oggi abbiamo. Andremo verso l’elettrico, i motori tradizionali andranno a diminuire, magari si potrebbe nel frattempo, a parte potenziare i servizi pubblici (ma ci prendiamo in giro, vanno sempre peggio…andateci in autobus, sono carri bestiame) fare un rigoroso controllo delle emissioni dei veicoli, soprattutto camion?
      Con queste posizioni di chiusura la destra ci va a nozze, ai prossimi giri elettorali altro che valutazioni di impatto ambientale…

  6. mi permetto di confermare l’inutilità di stanziare fondi per allargare strade che aumentano l’emissione di CO2 e non aiutano il pendolarismo più ferrovia puntuale meno macchine meno incidenti e creiamo finalmente una coscienza sulla salute di chi verrà dopo……. non badiamo solo alla popolarità politica e al poltronificio
    nives

    1. mi dispiace x te ma stai vivendo in uno universo tutto tuo pieno di preconcetti tu appartieni a quella categoria che usa l’auto anche per andare dal tabaccaio ?? poi esordisci con una frase che offende la tua intelligenza: Ma ritieni si possa realizzare una ferrovia da casa di ognuno a dove lavora?
      ma chi ha mai chiesto questo?? serve una o piu’ linee ferroviarie interconnesse che permettono di raggiungere tutti i punti della citta’, sei mai stato a Londra o Parigi ? ti c’e un OGGETTO che si chiama metropolitana (sia sotterranea o di superficie ma comunque risolve il problema del traffico, e anche piuttosto bene ,fino a prova contraria, ecco questo (ed anche altri) chiediamo. by by

      1. In verità sei tu che hai sollecitato per un collegamento dalla zona dove abiti a quella dove lavoravi. Londra e Parigi sono lontani anni luce da Bologna. Intanto sono metropoli mentre Bologna è una piccola città. Dato il sottosuolo una metro a Bologna non credo sia fattibile a breve salvo salti tecnologici. L’impressione, aldilà di convinzioni diverse e legittime, è che nell’universo tutto tuo ci vivi tu. Quanto ai preconcetti le posizioni degli altri vanno almeno cercate di capire. Rinviare la soluzione della viabilità bolognese alla costruzione di una metro come Parigi vuol dire accantonare il problema. Ammesso ci fosse chi paga di vorrebbero 10 anni di assemblee. Per il misero passante ne abbiamo fatte x 6 anni, poi tutto il resto.
        Non esistono città come Bologna con la metro stile Parigi o Londra, un po’ di piedi x terra per favore.

  7. scusami MA io ci rinuncio ULTIMA RAMPOGNA POI MI TACCIO:
    o sono io che non mi so spiegare o sei tu che fai apposta a non capire:
    ti parlo di collegamenti ferroviari di superficie usando i binari dell SFM (CHE RIBADISCO GIA’ ESISTONO, MA NON VENGONO UTILIZZATI EFFICACEMENTE) E TU prendi i miei esempi di Londra e Parigi come se li volessi implementare TALI E QUALI a bologna (e’ ovvio che cosi’ non e’ non si possono replicare nella ns realta’ ma e’ cosi’ difficile da capire ???) Tu e quei capoccioni al governo del comune e della regione pensate di risolvere il problema della viabilita’ cittadina allargando di 4 corsie il mostro ecologico che hanno creato alcuni anni fa e che continuano ad alimentare in barba a tutte le teorie ed agli esempi di corretta viabilita’ che abbiamo in altre citta EUROPEE e nel mondo (i passanti CITTADINI VENGONO ELIMINATI O LI INTERRATI ,O LI TRASFERITI LONTANO DALL’AREA URBANA DECINE DI KM; NOI INVECE con l’arguzia di ASTUTI POLITICANTI LI AMPLIAMO) bhe AUGURI AVANTI COSI’ QUANDO i noi,ns figli e nipoti si ammaleranno di malattie incurabili sapremo chi ringraziare.
    FINE DALLA STORIA per me si chiude qui.

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