Allarme Confcooperative: «Occorre agire subito. Sappiamo delle difficoltà che gravano anche sugli enti pubblici, Comuni in primis. È nei momenti come questi che occorre stare uniti e scegliere insieme le priorità: fuori da ogni partigianeria, crediamo che le cooperative sociali debbano rientrare nell’elenco. Questo è il messaggio che abbiamo portato al Tavolo metropolitano di salvaguardia e ripresa economica, convocato in tema di rincari dei costi energetici. Ci aspettiamo si trovino soluzioni»
di Daniele Ravaglia, presidente Confcooperative Bologna
Il welfare non è una questione solo pubblica. Non a Bologna, dove si sono sperimentati con successo modelli di circolarità che tengono insieme tutti gli attori della vita civile e che distribuiscono compiti e responsabilità a ognuno: istituzioni, imprese, organizzazioni del Terzo Settore.
Abbiamo imparato sul campo che il welfare costituisce interesse comune a prescindere dal soggetto erogatore dei servizi e tante sono le esperienze di sussidiarietà applicata che, originatesi nella società civile, offrono risposte ai bisogni emergenti.
Questa prospettiva porta a soppesare l’attività economica non solo in termini di fatturato e utili, ma secondo criteri che guardano al benessere della collettività. Le cooperative sociali svolgono attività ad alto impatto sociale e spesso affiancano le istituzioni in quelle che sono le missioni proprie degli enti pubblici. Spesso ne divengono i terminali operativi e sempre più ambiscono ad esserne anche i partner progettuali.
Oggi però il sistema rischia di incrinarsi. In questo periodo sono vari i settori a trovarsi in difficoltà a causa del caro bollette, anche sul fronte cooperativo. Vorrei qui concentrarmi sulle cooperative sociali, che lavorano senza scopo di lucro, con margini ridottissimi al servizio della comunità. Questo da una parte le rende resilienti, capaci di operare anche laddove non ci sia spazio per il profitto, dall’altra costituisce motivo di fragilità quando i costi aumentano d’improvviso. A rischiare oggi insieme alle cooperative è il welfare cittadino, la sua qualità. E le diseguaglianze che già la pandemia ha acuito minacciano di esacerbarsi. L’allarme a noi arriva forte e chiaro, di seguito qualche esempio.
Stando alle evidenze fornite da Luciana Lorenzini, dirigente gestionale della cooperativa Le Farlottine, che a Bologna gestisce scuole dell’infanzia, elementari e medie la bolletta del gas è quasi raddoppiata: a gennaio 2021 non arrivava a 12mila euro, mentre a gennaio 2022 ha superato i 23mila. Il costo del metano marca un +85% (da 0.835 a 1,542 euro a metro cubo). Le cose non vanno meglio su altri fronti.
Loretta Michelini, presidente della cooperativa sociale Mondo Donna che, al fianco dell’omonima associazione, si occupa di accoglienza e inserimento lavorativo di madri con bambini, richiedenti asilo e persone svantaggiate denuncia una situazione a dir poco drastica, con aumenti intorno all’80%. Mondo Donna lavora in convenzione con enti pubblici, i costi previsionali per il consumo di energia che vengono riconosciuti sulla base della convenzione non sono commisurati agli aumenti: occorre aggiornarli, altrimenti il rischio è dover chiudere i luoghi di accoglienza.
Per Asscoop, che si occupa di anziani, persone con disabilità e disagi psicologici, il caro bollette avrà un impatto di almeno 30mila euro sul bilancio del 2022, situazione almeno in parte calmierata grazie a un contratto particolarmente favorevole con il fornitore dell’energia, che ha contenuto i rincari al 30%, come ci ha spiegato la presidente, Elisabetta Bendandi.
Non ci sono stati calmieri invece per la cooperativa sociale Il Pellicano, attiva sul fronte educativo, che ha visto duplicarsi gli importi in bolletta e si trova a vivere forti preoccupazioni, come spiegato dal direttore amministrativo Danilo Rega.
Questo è lo stato dell’arte dall’osservatorio di Confcooperative Bologna, potremmo allargare alle altre associazioni cooperative e la situazione non risulterebbe differente. Occorre agire subito. Sappiamo delle difficoltà che gravano anche sugli enti pubblici, Comuni in primis, a causa del caro bollette. È nei momenti come questi che occorre stare uniti e scegliere insieme le priorità: fuori da ogni partigianeria, crediamo che le cooperative sociali debbano rientrare nell’elenco.
Questo è il messaggio che abbiamo portato al Tavolo metropolitano di salvaguardia e ripresa economica, convocato in tema di rincari dei costi energetici. Ci aspettiamo che si trovino soluzioni. Ne va della tenuta del welfare cittadino, ne va dei percorsi iniziati con tante persone fragili che meritano di non interrompersi. Ne va, in fondo, del nostro senso di civiltà.