Il patto Bonaccini-Zaia e un precedente storico: quando Guido Fanti negli anni Settanta evocò la Padania
di Aldo Bacchiocchi, già dirigente politico
Abbiamo letto con attenzione e un po’ di sorpresa del ‘patto strategico’ Bonaccini-Zaia: patto strategico tra Emilia-Romagna e Veneto su sanità, autonomia, mobilità, ambiente e spiagge. Attualità stringente che interpella Mario Draghi e il governo in carica.
L’attualità non può non richiamare un precedente. Negli anni Settanta Guido Fanti evocò la Padania ed ebbe successivamente nel Professor Miglio, negli anni Novanta, un interlocutore autorevole.
La Padania è un toponimo che definisce l’area del Padus, il fiume Po. C’è la Padania superiore e la Padania inferiore. Quella inferiore ci riguarda. Da tempo la fondazione Agnelli ci interroga e si interroga sulle ‘macroregioni’. Forse è giunto il momento storico-politico per passare dalla teoria alla pratica e per ripensare, nella consolidata dimensione europea, all’Italia delle Regioni. È necessario fare ‘massa critica’ avendo riguardo a connessioni che sono sotto traccia su varie tematiche.
C’è anche un problema, non secondario, di risorse. Mentre per i Comuni c’è un’Araldica che ne definisce la Storia con le sue evoluzioni, per le Regioni, scelta relativamente recente che data dalla Carta Costituzionale, si riapre un problema analogo, se si vuole, al disboscamento di quella ‘foresta pietrificata’ che erano in Italia le numerose banche, piccole, meno piccole ed anche grandi.
Il patto strategico Bonaccini-Zaia si colloca ed evoca un precedente storico che visse in un pensiero lungimirante ora invece attuale. Ripensiamo a Guido Fanti che, con coraggio intellettuale e politico, pose un problema che fu disatteso dal ’centralismo’ allora imperante.
Oggi, nell’era del digitale, connessioni e inedite semplificazioni sono di fronte a noi e alle generazioni che stanno germogliando. Pensiamoci sul serio. Forse la campana suona. La dimensione regionale può essere il guado, da saltare con coraggio politico e intellettuale. È anche il compito di una politica ‘alta’.
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Un pensiero riguardo “È ora di ripensare l’Italia delle Regioni”