Una carovana sulle “Rotte antimafia” in regione

Parte il 6 marzo da Bologna, percorrerà l’Emilia-Romagna fino alla fine dell’anno con eventi che mirano a ricreare una socialità forte contro le criminalità organizzate, soprattutto nelle periferie. Luoghi che, se abbandonati a se stessi, possono essere protagonisti delle infiltrazioni mafiose che sempre più crescono attraverso subdoli meccanismi culturali: ricatto, mancanza di lavoro, impreparazione a leggere i segnali. Si parte da Porta Pazienza, per proseguire l’impegno di Michele Ammendola

di Sofia Nardacchione, responsabile informazione Libera contro le mafie Bologna e Emilia-Romagna


Una carovana per illuminare le periferie, fare luce sulle vecchie e nuove fragilità e ricreare una rete sociale forte e capace di contrastare mafie e criminalità.

Partirà da Bologna domenica 6 marzo e proseguirà per tutta la regione fino alla fine del 2022 con eventi, convegni, spettacoli, concerti e tornei sportivi, attraversando soprattutto luoghi periferici dell’Emilia-Romagna.

Ad organizzarla una rete di realtà associative e sindacali regionali – Libera, Cgil, Cisl, Uil, Arci, Anpi, Legambiente e Avviso Pubblico Emilia-Romagna – che, dopo la pandemia, hanno ripensato al lavoro da portare avanti in rete: dopo i mesi di lockdown, a causa dell’emergenza Covid, e le chiusure, temporanee o definitive, di luoghi di socialità, cultura e confronto, la presenza del volontariato sul territorio assume infatti un’importanza centrale come mezzo di monitoraggio attivo del territorio e di costruzione di una rete di impegno. 

Lo scopo del progetto è quello di far fronte a situazioni di disagio economico, culturale e sociale: un primo fondamentale passaggio per contrastare una povertà e una mancanza di relazioni che altro non fa che favorire le mafie.

Al centro della carovana saranno quindi i luoghi più colpiti, negli ultimi due anni, dalle chiusure e da una conseguente desertificazione relazionale: le scuole, i luoghi di lavoro, i circoli sociali e culturali, a partire dalle periferie delle nove province emiliano-romagnole. Luoghi che, se abbandonati a se stessi, possono essere protagonisti delle infiltrazioni mafiose che sempre più crescono attraverso subdoli meccanismi culturali: il ricatto, la mancanza di lavoro, l’impreparazione a leggere i segnali, la mancanza di attenzione e cura, di impegno e consapevolezza.

A farlo emergere sono le operazioni e i processi di mafia in regione, ma non solo. La rete di realtà che ha organizzato il progetto si è mobilitata per la prima volta nell’estate del 2021 quando il cantante neomelodico Daniele De Martino – legato su più livelli alla criminalità organizzata – doveva esibirsi in una pizzeria a Sant’Agata Bolognese, in provincia di Bologna. Grazie all’impegno di una serie di realtà del territorio, dopo un percorso di mobilitazione, l’iniziativa è stata annullata, ma il percorso di rete è proseguito fino ad arrivare all’organizzazione di “Rotte antimafia”.

La carovana doveva partire, simbolicamente, proprio dal territorio di Terre d’Acqua ma, a causa dell’organizzazione, in contemporanea, della manifestazione contro la guerra che tenutasi sabato a Roma, la tappa è stata rimandata. Si partirà quindi domenica 6 marzo a Porta Pazienza, luogo importante per Libera e per tutta la rete, per proseguire l’impegno portato avanti da Michele Ammendola, morto prematuramente poche settimane fa, e dalle tante persone che hanno costruito la pizzeria etica: alle 17 ci sarà il convegno “La mafia a trent’anni dalle stragi, le verità nascoste e quelle rivelate. L’arte musicale contro la cultura mafiosa”, in cui interverranno Margherita Asta, Nando Dalla Chiesa, Salvatore De Siena, Stefania Pellegrini, Marcello Ravveduto e Pippo Pollina, cantautore che alle 21.15 sarà sul palco del Teatro Galliera.

Si proseguirà il 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, a Longastrino, in un bene confiscato che verrà a breve destinato al Comune di Argenta. La carovana farà poi tappa a Forlì-Cesena e Reggio Emilia e, dopo l’estate, nelle altre province dell’Emilia-Romagna. Per continuare a costruire, in rete, rotte di condivisione, responsabilità e impegno.


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