Nel 2016 furono attivati due autovelox, uno su via Stalingrado e l’altro su viale Panzacchi. Da allora però non ne sono stati installati altri, che pure avrebbero potuto aumentare ulteriormente la sicurezza stradale. Perché?
di Maria Camilla Mellustri, ausiliaria
C’è un noto meme in cui Carlo Verdone, nei panni di Mimmo, domanda: “ma in che senso?”. Mimmo/Verdone non è il solo a domandarsi il senso di certe cose. A volte me lo chiedo anch’io.
Tipo che nel dicembre del 2016 vennero attivati due autovelox, uno in un tratto di via Stalingrado, il secondo tra Porta San Mamolo e Porta Castiglione. I viali circonvallazione hanno una ‘circonferenza’ di circa 8 km. Il pezzo di viale Panzacchi controllato dall’autovelox è di circa 800 metri. Il dieci per cento del totale. Perché?
Perché si è coperto solo quel tratto di viali e il resto no? Perché si è deciso di sanzionare le infrazioni ai limiti di velocità solo in una piccola parte del percorso e non lo si è fatto per gli altri settemila e duecento metri? Con quale criterio si è ritenuto di fare rispettare il codice della strada solo in qualche centinaio di metri di viali, aumentando la sicurezza di quel tratto, per poi smettere subito di farlo negli altri sette e rotti chilometri?
L’ultima cosa che vorrei fare su questo argomento è del sarcasmo. Per quanto si possa essere tentate di farlo. E non lo faccio. Ma continuo a chiedermi che senso abbia.
Mi viene solo in mente il proverbio ‘Passata la festa, gabbato lo santo’. La festa è stato il breve momento in cui giunta e assessori hanno provato, con mezzi legittimi, a frenare gli ardori di chi percorreva e percorre al volante le strade cittadine come se fosse in autostrada… Il Santo è l’essersi fermati ad un gesto puramente simbolico, che ora altro non è che il tristo monumento all’eccezione della regola. E la regola è nota: si va un po’ tutti alla velocità che si crede opportuna e non a quella che sulla carta si dovrebbe rispettare.
Ma magari i due autovelox fanno parte di un piano di sperimentazione decennale e nel 2026 (mancano poi solo quattro anni) si farà un bilancio, si trarranno le dovute conclusioni e se queste daranno indicazioni positive, si deciderà di procedere col monitoraggio di un altro pezzo dei viali. Magari il rettilineo tra le porte Castiglione e Santo Stefano, che permette di sfrecciare ben oltre i 50 km/h e nel caso, suonare il clacson al motorino che lo precede, il mio, che oltre ai 50 km/h non può e non vuole andarci.
Vabbè, ho finito. Era solo una domanda. Però se poi qualche addetto ai lavori vuole dare una risposta, io non vedo l’ora di smettere di fare come Mimmo e spero finalmente di riuscire a capire il senso delle cose. Almeno di questa cosa qua, intendo.
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È vero: i due autovelox sono un atto meramente simbolico. C’è da dire che fino a ieri non si poteva fare molto di più, con le normative esistenti. Gli autovelox in città non erano consentiti, se non con complicatissime deroghe. Oggi, con le recenti modifiche adottate dal governo sui temi della mobilità urbana, ai Comuni è stato concesso finalmente di installare autovelox anche in città, seppur con procedure alquanto macchinose che certamente non ne favoriranno la moltiplicazione. Ma almeno è un primo passo: i Comuni avranno così uno strumento, l’unico ora disponibile, per sanzionare il superamento del limite di velocità che, peraltro, risulta da sempre una delle principali cause di incidenti, soprattutto quelli gravi
Maria Camilla, tutta la mia ammirazione per aver messo a fuoco una tra le mille assurdità che ci assillano, con tono meravigliosamente arguto e leggero.
In via Stalingrado è ridicolo vedere tutti frenare e procedere al rallentatore per poche decine di metri e, prima e dopo, fare a gara per arrivare primi al successivo semaforo.
È un nonsense. Da automobilista prudente e pensante mi pare che il telecontrollo del limite dei 50 sarebbe sacrosanto e opportuno fino all’intersezione con piazza della Costituzione. Oltre quell’incrocio, considerata la conformazione urbana, il limite dei 50 è anacronistico. E sui viali sarebbe carino che ogni tanto spuntasse a sorpresa un autovelox volante, tipo quelli che si vedevano un tempo… si darebbero tutti una calmata. Ma forse non si può