Quello pacifista è un percorso quotidiano, spesso faticoso ma indispensabile. Per questo il Portico della Pace e le 6000sardine tornano a mobilitarsi contro il conflitto in Ucraina. Appuntamento alle 17 di oggi in Piazza Maggiore
di Andrea Garreffa, 6000sardine
Dopo la bellissima manifestazione del 25 Febbraio, oggi torniamo in Piazza Maggiore insieme al Portico della Pace per opporre una ferma resistenza alla violenza come mezzo per la risoluzione dei conflitti.
Torniamo per proporre contenuti e musica. A suonare ci saranno infatti gli Inti Illimani (con Giulio Wilson) e Federico Poggipollini. Ci sarà un contributo di Alessandro Bergonzoni e saliranno sul palco Gianpiero Cofano (Delegazione PG23 a Leopoli), Francesco Strazzari (Università Sant’Anna di Pisa) e Francesco Vignarca (Rete italiana pace e disarmo). Non mancherà poi un finale a sorpresa!
Tornare in piazza con un messaggio di pace è importantissimo perché è prima di tutto un esempio di pace. E io credo fermamente nel potere dell’esempio come modalità per indicare un cammino da percorrere.
In queste settimane l’associazione 6000sardine, a differenza di tante occasioni passate legate al covid o altri eventi, non ha svolto una funzione operativa in questo scenario emergenziale. Riteniamo troppo complessa la situazione e siamo quotidianamente impegnati in uno sforzo di comprensione degli eventi. In questo sforzo ciascuno individualmente prova a muoversi attenendosi a linee di aiuto organizzate da istituzioni o associazioni più “competenti” di noi.
Abbiamo dunque collaborato in modo stretto con il Portico della Pace. Ci siamo misurati fin da subito con la volontà condivisa di rilanciare l’invito a scendere in piazza. Abbiamo formulato insieme un invito che fosse al contempo il più chiaro e plurale possibile. Abbiamo sperimentato sinergie inedite e trovato un buon equilibrio che mette al primo posto il desiderio di partecipazione, nostro e altrui. È sempre bello quando si trovano compagni di viaggio che, senza rinunciare alla propria identità, antepongono la volontà di stare insieme al bisogno narcisistico di ripetere “chi si è” per legittimare la propria presenza in un luogo o un contesto. In occasione del 12 marzo, data fissata per scendere nuovamente in piazza e affermare un messaggio di pace, siamo fiduciosi che questa “piattaforma”, intesa come impostazione organizzativa, verrà compresa e condivisa da moltissime persone.
La via della pace è un percorso quotidiano, spesso faticoso e silenzioso. Se necessario, continueremo a organizzare sit-in. Monitoriamo attentamente l’attualità e faremo del nostro meglio per facilitare la comprensione degli eventi, cercando di dare spazio a messaggi credibili e verificabili in uno slalom tra propagande ostili.
Infine, ci terrei a commentare quanto scritto dal consigliere comunale Matteo Di Benedetto della Lega su questa rivista (“Piazza per la Pace: un’occasione di unità e buona politica”). Non conosco personalmente il consigliere e devo confessare di non averne seguito molto l’operato politico finora. Ma lette in modo isolato sue parole mi sembrano condivisibili e l’invocazione della pace come orizzonte politico unitario un auspicio sincero.
Mal sopporto le polemiche e le frecciate a mezzo stampa. Preferisco il dialogo in presenza, che sicuramente genera meno like ma produce frutti molto più buoni e duraturi. In generale, trovo molto triste che la politica si sia ridotta alla rincorsa delle gaffe, dei selfie o della foto inappropriata dello stolto di turno. Ai tempi dei social dare visibilità a questi episodi dona forza comunicativa, nel bene e nel male.
Trovo ancora più triste che tanti politici e loro consulenti, conoscendo questi meccanismi, li cavalchino a loro volta, per vivere di luce riflessa sul palcoscenico dell’arena pubblica. Tutto questo è chiaro indice di totale mancanza di contenuti. Contenuti che non mancheranno invece in Piazza Maggiore questa sera, a partire dalle ore 17.
Per conoscere i dettagli dell’evento: https://www.facebook.com/events/1084113789104261