Una rete cittadina per l’Europa

In questi giorni, complici il conflitto ucraino e il viaggio del sindaco Matteo Lepore a Bruxelles, si è tornati a parlare molto di Europa, anche su questa rivista. Ed è sempre di questi giorni l’invito che i Federalisti europei bolognesi hanno fatto alla nostra amministrazione e alla società civile: creare un tavolo comune per portare una proposta “cittadina” alla Conferenza sul futuro dell’ Europa. Per parte nostra, abbiamo deciso di contattare personalità politiche e associazioni del territorio, per  farci raccontare quali sono i progetti di respiro europeo che stanno portando avanti e in che modo, dal loro punto di vista, questa città può tornare a essere un riferimento internazionale

di Pier Francesco Di Biase, caporedattore cB


Bologna, Europa. Era questo il titolo di un articolo che Sandra Zampa, cofondatrice del Cantiere, affidava alle nostre pagine nel febbraio 2020, a pochi giorni dalla prima presentazione della rivista.

 «La storia dell’Europa è storia di città» vi si leggeva, ed «è dunque nelle città che si gioca la governance della complessità del mondo di oggi». Sulla base di questo assunto condiviso, fin dalla sua fondazione il Cantiere ha prestato molta attenzione alle tematiche europee. Perché crediamo nel progetto  federale e riteniamo che, su questo, un ampio spazio di discussione in città ci sia. 

In questi giorni, complice il conflitto ucraino e il viaggio del sindaco Matteo Lepore a Bruxelles, si è tornati a parlare molto di Europa, anche qui. Tra gli ultimi interventi, l’appello dei Municipi Sociali per un “matriottismo” europeo e quello di Virginio Merola, presidente dell’Istituto Parri, che indicava nell’antifascismo «una base necessaria, fondante per un europeismo federale».

Ed è sempre di questi giorni l’invito che i Federalisti europei bolognesi hanno fatto alla nostra amministrazione e alla società civile: creare un tavolo comune per portare una proposta “cittadina” alla Conferenza sul futuro dell’ Europa. La discussione in Consiglio comunale è partita, e l’invito dei Federalisti potrebbe presto diventare un impegno ufficiale da parte di Palazzo d’Accursio.

Per questa ragione abbiamo deciso di anticipare un po’ i tempi e dare il nostro piccolo contributo, contattando alcune personalità politiche e associazioni del territorio per farci raccontare quali sono i progetti di respiro europeo che stanno portando avanti e in che modo, dal loro punto di vista, questa città può tornare a essere un riferimento per la politica, la cultura e la società continentali, rispondendo così indirettamente anche alla domanda che Giampiero Moscato ha posto nel corso dell’intervista a Anna Lisa Boni, assessora comunale alle Relazioni Internazionali e Fondi Europei, circa la centralità internazionale che Bologna sembra aver perso negli ultimi anni.

A partire da oggi, dunque, dedicheremo la settimana al tema europeo. Un gesto certamente simbolico, ma utile a ribadire ancora una volta da che parte sta il Cantiere: dalla parte di Bologna, dalla parte dell’Europa.


2 pensieri riguardo “Una rete cittadina per l’Europa

  1. Il peso della burocrazia che con la legge Bassanini fa o non fa quello che vuole è ostacolo serio alla concreta operatività ed impedisce il dialogo pubblico privato

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