“Nel solco del pensiero di Giovanni Bersani”

Un convegno indaga l’eredità del cooperatore bolognese: concreta nelle istituzioni che contribuì a creare (dall’agricoltura al sociale e al credito), ideale nelle suggestioni ancora attuali, quale l’intuizione del valore della cooperazione per promuovere lo sviluppo delle aree più svantaggiate del mondo e limitare gli effetti avversi della globalizzazione, valorizzare il lavoro, emancipare i meno abbienti. Il senatore comprese il rischio che mentre alcuni avanzavano altri rimanessero indietro

di Daniele Ravaglia, presidente Confcooperative Bologna


Il convegno che si terrà mercoledì 18 maggio alle 17.00 nel Palazzo della Cooperazione di Bologna si intitola “Nel solco del pensiero di Giovanni Bersani”. L’incontro, promosso dalla Fondazione dedicata al senatore bolognese, ci pone una domanda che non possiamo eludere: cosa significa oggi porsi nel solco del pensiero di Giovanni Bersani? Difficile proporre una sintesi efficace. E sono grato a Cantiere Bologna per aver sollecitato una riflessione su una figura a cui la città e tutti noi di Confcooperative, ma direi tutti i cooperatori, dobbiamo molto.

Bersani era dotato di una personalità poliedrica, un uomo dai molti talenti, che ha lasciato tracce indelebili: da politico, da cooperatore, da innovatore sociale. La sua eredità è fatta di una materia duplice: concreta come le istituzioni che ha contribuito a creare in molti campi (dall’agricoltura al sociale, fino al credito), e ideale come le suggestioni, spesso geniali, che ne hanno illuminato il pensiero e ancor più l’azione, che ancor oggi ci accompagnano come punti di riferimento. Alcune di queste sono attualissime – e ancora da portare a compimento –, come l’intuizione del valore della cooperazione per promuovere lo sviluppo delle aree più svantaggiate del mondo e limitare gli effetti avversi della globalizzazione.

Bersani comprendeva il rischio che, mentre alcuni avanzavano, altri rimanessero indietro, e vedeva nella cooperazione uno strumento per valorizzare il lavoro e un’occasione di emancipazione per i ceti meno abbienti. «La solidarietà deve essere efficiente», usava ripetere, indicando una direzione di marcia valida oggi più che mai per le società cooperative e le organizzazioni solidaristiche.

Anche la sua attività politica si orientò intorno ai medesimi valori. L’impegno civile nella Resistenza proseguì nelle massime istituzioni rappresentative italiane ed europee, nonché all’interno del Consiglio comunale di Bologna. Un viaggio al servizio del Bene Comune che andrebbe ripercorso con attenzione perché parla di formazione, lavoro, volontariato, edilizia popolare e agricoltura: la visione del senatore intendeva ricostruire le relazioni sociali nel segno dell’equità, creando opportunità di emancipazione e valorizzando il talento e l’iniziativa personale.

Di Bersani si possono ricordare molte cose, ma uno solo è il fil rouge che le lega: la capacità di tenere insieme il pensiero e l’azione, di unire l’ispirazione e la prassi nella logica del Bene Comune. Di grande attualità, in questa prospettiva, è il suo sguardo, che oggi definiremmo glocal: capace di tenere conto dei temi globali, agendo con efficacia sui territori: dalle valli del nostro Appennino alle periferie della nostra città, fino ai villaggi africani, ove portò il modello cooperativo. Una «vocazione totale alla solidarietà» quella espressa dal senatore, come ebbe a dire Gianpietro Monfardini, già presidente della Fondazione Bersani, alla cui memoria è dedicato il convegno che ospiteremo mercoledì e che prenderà le mosse dall’attualità inesausta del pensiero del senatore.

Promosso dalla Fondazione Giovanni Bersani, il convegno non vuole rivolgersi al passato. Tutt’altro. Saranno presentati tre studi in materia agraria, realizzati dalla Fondazione dedicata a Bersani, con il contributo di Fondazione Carisbo. Si tratta di studi che guardano al futuro, con lo scopo di favorire l’avvio di progetti di sviluppo in ambito agrario. A partire da una relazione sulla promozione agricola e sociale in Emilia-Romagna, si arriverà ad analizzare studi di fattibilità dai tratti molto concreti: uno sulle possibilità concrete di produzione e commercializzazione di piante officinali; l’altro incentrato sulle condizioni di sostenibilità economica per le stalle sociali in zona montana, relativamente alle aziende appartenenti alla filiera del Parmigiano Reggiano.

Ospitiamo volentieri queste riflessioni perché crediamo che la memoria sia vera memoria e non devoto ricordo se contribuisce a creare futuro. Nel solco tracciato dal pensiero di Giovanni Bersani ci è permesso coltivare grandi attese.

Photo credits: Fondazione Giovanni Bersani


Un pensiero riguardo ““Nel solco del pensiero di Giovanni Bersani”

  1. Un uomo generoso, intelligentemente visionario. Un cristiano politicamente impegnato i cui frutti sono tuttora presenti dall’associazionismo alla politica internazionale. Dalla scissione delle ACLI alla convenzione di Lomè, alla fondazione Nord Sud ha impersonato i valori della cultura cattolica da uomo libero, incurante del sacirficio personale e sempre dedito ad una solidarietà militante.

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