La Casa delle abilità, gioiello per l’infanzia a Calderara

Sabato 28 maggio si inaugura un progetto psicopedagogico disegnato attorno alle esigenze dei bambini affetti da disturbi non solo cognitivi, un centro multidisciplinare aperto a tutti i cittadini del distretto sanitario metropolitano. Un supporto alle famiglie in termini di servizi.  Il nome deriva da una considerazione, dice il sindaco Giampiero Falzone: «La disabilità non è contagiosa, l’ignoranza sì. È da qui che nasce il concetto non di Casa delle disabilità, ma delle abilità di tutti»

di Vincenzo Giuseppe De Girolamo, giornalista


Nella zona nord della Città Metropolitana di Bologna parte un progetto psicopedagogico disegnato sulle esigenze dei bambini affetti da disturbi non solo cognitivi. È il Comune di Calderara di Reno che si è fatto promotore di una idea del genere. A breve aprirà una struttura d’accoglienza quotidiana all’avanguardia, la Casa delle Abilità, un centro innovativo multidisciplinare inclusivo «pensato per bambini/e disabili e autistici, unica nel suo genere, aperta a tutti i cittadini del Distretto Sanitario della Città Metropolitana», è quanto ci conferma il sindaco Giampiero Falzone.                                                                                                   

«Non dovrà essere etichettata – prosegue Falzone – come la Casa dei bambini con disabilità, ma essere punto della nostra comunità aperto all’incontro e l’inclusione. Per favorire tutto questo apriremo laboratori gratuiti rivolti ai bambini, a cominciare dalla domenica successiva al varo. E ci adopereremo anche a dare supporto alle famiglie in termini di servizi. L’idea troverà posto sotto un cappello che fa della comunità inclusiva la sua protagonista».

Le attività previste nella Casa delle Abilità si avvarranno dei saperi coniugati dalle neuroscienze e della neuro-pedagogia. Il fiore all’occhiello della struttura sarà una modernissima stanza multisensoriale, una delle più complete in Italia, chiamata Stanza Snoezelen, un ambiente pensato per il benessere dei pazienti disabili che tendono a vivere in un mondo tutto loro. Completano il plesso: un laboratorio psicomotorio, uno artistico in giardino e un altro di costruttività sempre all’esterno. «La scommessa che fa il Comune – continua il sindaco – è di creare un polo capace di rispondere, rapidamente ed efficacemente, ai bisogni della comunità non solo calderarese».

Chi ha partecipato allo studio e progettazione del complesso ha compreso l’esigenza dell’amministrazione locale: creare uno spazio sereno e confortevole con funzione anche di centro dei saperi, messo a disposizione delle persone affette da difficoltà cognitive e di sviluppo e delle loro famiglie. La gestione operativa della Casa delle Abilità sarà demandata al personale preparato a svolgere attività originate dai saperi scientifici.

«Migliorare la qualità della vita. Questa dev’essere la nostra direzione, partendo da quelli più fragili», una certezza del sindaco. «La Family Room servirà da piazza coperta e punto d’incontro. Qui le famiglie coinvolte avranno uno spazio, dove legare tra di loro e favorire la coesione sociale». E così si potrà arrivare a «leggere i bisogni e i bisogni si leggono ascoltando, un valico fondamentale per chi amministra». Ascoltare e capire, dunque, il segreto, un connubio che dovrebbe viaggiare al fianco di ogni amministratore, sembra suggerirci.

Nella Casa delle Abilità troveranno posto terapie accasate nel campo della logopedia e della psicomotricità. «Si avvarrà nei programmi d’intervento sui bambini autistici del Metodo Aba, una pratica fondata sull’osservazione e la registrazione del comportamento». La struttura è pensata anche per offrire risposte rapide alle domande associate a determinate patologie dello sviluppo, che se prese in tempo possono migliorare la qualità della vita dei bambini coinvolti.  A gestire e garantire il regolare funzionamento della ci penserà il personale della Cooperativa sociale Cadiai. Gli specialisti del plesso forniranno un servizio non di tipo sanitario in senso stretto, ma complementare a esso. «E questo – continua il sindaco – in fase progettuale l’abbiamo condiviso con il nostro Distretto Sanitario Locale. Con il Comune, hanno lavorato pedagogisti e neuropsichiatri dell’infanzia dell’Asl».

L’iter da seguire, invece per accedere alla Casa delle Abilità conterà dapprima sulla presa in carico, un colloquio e un’indagine svolta dagli specialisti con la famiglia dell’ospite. In seguito gli operatori analizzeranno il contenuto e individueranno i percorsi da seguire. I costi di questa prima fase saranno sostenuti dal Comune come pure i laboratori del periodo estivo saranno gratuiti. Oltre all’aula didattica esterna, all’interno si troverà anche una sala con arredi particolari idonei per le attività psicomotorie. La scelta del nome da dove viene? «Parte da un’affermazione che a me piace sempre ricordare in questi casi: “La disabilità non è contagiosa, l’ignoranza sì”. È da qui che nasce il concetto non di una Casa delle disabilità, ma delle abilità di tutti. Non siamo tutti uguali, ma la diversità che ognuno di noi ha dev’essere valorizzata e trattata come valore aggiunto e non come un disvalore». La Casa delle Abilità non ha funzione residenziale, la struttura è di proprietà del Comune, prima adibita ad asilo e il costo complessivo della ristrutturazione è stato di 600.000 euro.

L’inaugurazione avverrà sabato 28 Maggio alle ore 10.30.


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