Un Erasmus scolastico per sentirsi più europei

Il sentimento comunitario non è innato, deve essere curato e allenato grazie a iniziative e sensibilizzazioni. Per questo propongo di sostituire l’Alternanza scuola/lavoro, che ha già mostrato gravi carenze, con un’esperienza di vita e cittadinanza attiva nell’Ue. Il Sindaco Matteo Lepore si è già detto pronto a investire, ma serve un piano strutturato e complessivo

di Constantin Cimpoes, studente


Nell’ambito di un progetto di informazione e di sensibilizzazione sull’Unione Europea e su cosa vuol dire “essere cittadini europei” ci è stato chiesto di trovare un’idea capace di far nascere un senso di cittadinanza europea in Italia e a Bologna. 

La stragrande maggioranza dei giovani, infatti, non si sente cittadino europeo, per una vasta serie di motivi, dalla lontananza delle Istituzioni Europee alla barriera della lingua, fino alla semplice inconsapevolezza delle opportunità che l’Unione Europea offre.

Una di queste opportunità, una delle più importanti a mio parere, è l’Erasmus+, un programma della Commissione Europea che promuove la mobilità degli studenti in Europa e mira a migliorare le competenze dei giovani.

In poche parole consiste in un periodo di mobilità in un altro paese membro dell’Unione durante il quale i partecipanti possono vivere una preziosa esperienza lavorativa con un tirocinio all’estero, oppure possono viaggiare per volontariato o per seguire dei corsi di formazione, o ancora per praticare sport.

A partire da questo prezioso programma europeo e dall’opportunità che ho avuto di prendere parte a due esperienze Erasmus+, entrambe della durata di un mese, prima a Praga, in Repubblica Ceca, e poi a Maribor, in Slovenia, e al loro confronto con il tirocinio curricolare che ho svolto a Bologna, nasce la mia proposta, quella di sostituire l’Alternanza Scuola/Lavoro, il cosiddetto Stage, con l’Erasmus.

Secondo il Miur, infatti, l’Alternanza dovrebbe essere un’esperienza pratica che aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e a testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio e, in futuro, di lavoro, grazie a progetti in linea con il loro piano di studi.

Nella realtà, però, questi tirocini si rivelano spesso poco professionalizzanti e troppo brevi per insegnare agli studenti come comportarsi nel mondo del lavoro. Molte volte vengono svolti in ambienti lavorativi privi di qualsiasi dinamicità, che non offrono allo studente la possibilità di sviluppare le proprie competenze trasversali, o Soft Skills, né di orientarsi verso un percorso di studi o lavorativo.

La mia proposta punta quindi a trasformare lo Stage da un’esperienza professionale ad un’esperienza di vita e di cittadinanza attiva europea, nella quale lo studente potrà entrare in contatto con culture, tradizioni, usanze e lingue diverse, mettersi in gioco in una realtà completamente nuova e dinamica nella quale dovrà imparare a orientarsi. 

Il valore di questo tipo di esperienza è già ben noto, tanto che il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha presentato la proposta di destinare un bonus da oltre 2.000 Euro per “viaggi all’estero e scambi internazionali” per gli studenti bolognesi, a partire già dal 2022.

Si tratta di un’iniziativa che ha suscitato grande entusiasmo perché queste esperienze permettono allo studente di crescere sia da un punto di vista professionale, dato che durante il periodo di mobilità sarà impegnato presso un’azienda ospitante, sia soprattutto da un punto di vista umano, arricchendolo di conoscenze, abilità e competenze. Avrà così modo di vivere l’essenza stessa dell’Unione Europea, la cooperazione fra popoli, di rendersi conto delle enormi opportunità e degli enormi privilegi che l’Unione offre, e della ricchezza e fertilità di un contesto di lavoro non solo locale, ma europeo.

“Sentirsi europei” non è infatti un sentimento innato, deve essere curato e allenato grazie a iniziative e sensibilizzazioni per porre così solide basi per l’Europa del futuro, più coesa e forte.

Photo credits: European Union (2022)


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