“Zdoure 2.0”: da Bologna alla conquista dell’Italia

Reggitrici, cioè donne di governo. Appartengono tutte all’emisfero sinistro della politica largamente inteso e sono collocate a distanza variabile (dalla distanza siderale fino a esserne la Presidente) dal Partito Democratico. Diversissime l’una dall’altra, piaccia o non piaccia sono l’unica novità politica di un qualche rilievo partorita da Bologna negli ultimi anni

di Mario Bovina, avvocato


Nel nostro dialetto, letteralmente, zdoura significa “reggitora o reggitrice”. Il termine stava a indicare, negli anni che furono, la classica padrona di casa perno e factotum della famiglia. Comunque, di fatto, come gli uomini sapevano bene, un capo.

Non so se qualcuno ci ha fatto caso, immagino di sì, ma è partita alla conquista dell’Italia una carica di giovani Zdoure 2.0; tutte (anche quelle che non ci sono nate, con nomi e cognomi pieni di y e di h) in qualche modo partorite politicamente da Bologna, che non aspirano affatto, però, o comunque non solo, a governare una famiglia, bensì a reggere le sorti delle loro comunità locali e del Paese.

Reggitrici 2.0, cioè donne di governo. Marta Collot, Isabella Conti, Emily Clancy, Valentina Cuppi, Elly Schlein, Cathy La Torre… Appartengono tutte all’emisfero sinistro della politica largamente inteso e sono collocate a distanza variabile (dalla distanza siderale fino ad esserne la Presidente) dal Partito Democratico.

Sono diversissime l’una dall’altra, impossibile – oltre che insensato – pensarla su tutte allo stesso modo, apprezzarle o detestarle (politicamente, s’intende) tutte.

Una cosa però, certamente, le accomuna: piaccia o non piaccia sono l’unica novità politica di un qualche rilievo partorita da Bologna negli ultimi anni.

Photo credits: Margherita Caprilli per CHEAP


3 pensieri riguardo ““Zdoure 2.0”: da Bologna alla conquista dell’Italia

  1. Era ora, considerato che l’unico leader di partito italiano donna è Giorgia Meloni! Senza contare le ministre di Forza Italia

  2. La storiografia del pensiero della sinistra e gli elenchi di donne che, nei partiti e nei parlamenti, hanno rappresentato tale pensiero sono densi di nomi memorabili. A Bologna e in Emilia-Romagna siamo ricche di esempi da seguire e di memorie da ricordare. Non è necessario scomodare le ministre di Berlusconi nè Giorgia Meloni.

  3. Sono perfettamente d’accordo con Sandra Festi, In Italia abbiamo avuto donne di altissimo prestigio altro che la fascista Meloni che dovrebbe solo vergognarsi e mi limito a dire solo questo. Mentre al Sig. Fabrizio Fabbri di studiare un poco la storia del nostro paese e ci ciò che ha fatto il fascismo.

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