Sul Marconi i cittadini meritano azioni concrete

Per il futuro dello scalo aeroportuale non è più il tempo di promesse e analisi politiche, dell’indignazione da parte di chi governa questa città, di petizioni e raccolte firme. Servono risposte immediate ai residenti del quartiere Navile, privati del diritto al sonno e alla salute

di Danny Labriola e Valentina Marassi, co-portavoce Europa Verde-Verdi Bologna


Immaginiamo di comprare un appartamento in una zona residenziale qualsiasi di Bologna. Ci sono delle regole di civile convivenza in condominio, come il rispetto degli orari di silenzio e la cura degli spazi comuni.

Immaginiamo poi che al piano di sotto si trasferiscano inquilini che fanno lavori rumorosi a tutte le ore e che dopo qualche sollecito promettano di comportarsi meglio, ma senza risultato. 

Immaginiamo anche che d’estate questi inquilini invitino amici e conoscenti quasi tutte le notti per fare feste con musica ad alto volume. Immaginiamo, da ultimo, che – stanchi del non rispetto delle regole ed esausti per le notti in bianco – decidiamo di rivolgerci all’amministratore di condominio, il quale dice di non poter fare nulla. Così, esasperati, ci sfoghiamo su Facebook e persone prive di empatia commentano: “Eh ma vivi in un condominio, dovresti aspettartelo, se non vuoi il rumore vai a vivere in campagna”. Ed ecco che le vittime diventano colpevoli.

Il pensiero di Niccolò Rocco di Torrepadula riportato su Cantiere Bologna (“Bloccare l’espansione del Marconi sarebbe un danno per la città”) non ci sorprende. In questi giorni abbiamo letto molti commenti analoghi sui social in cui si accusano i “soliti ambientalisti” di voler ostacolare l’espansione dell’aeroporto Marconi e quindi la crescita economica di Bologna. Commenti corredati dall’immancabile invito a non lamentarsi per il rumore degli aerei rivolto a chi ha comprato casa a prezzi più bassi. Come se venti o trent’anni anni fa si potesse prevedere l’enorme crescita del traffico aereo sopra Bologna.

Forse chi la pensa così, oltre ad avere uno scarso senso di comunità e solidarietà, non sa cosa significhi non poter dormire la notte e non poter svolgere alcuna attività durante il giorno senza essere continuamente interrotti dal rumore assordante degli aerei che decollano e atterrano.

Giovedì 16 giugno, durante l’assemblea pubblica convocata al centro sportivo Pizzoli da associazioni e comitati (“Un’assemblea pubblica per bloccare l’espansione del Marconi”), sono emerse con evidenza la gravità della situazione e l’esasperazione dei cittadini. L’aumento impressionante dei voli sopra la città sta trasformando la vita di migliaia di persone in un inferno quotidiano. Non è più tollerabile che venga violato sistematicamente, da parte di aerei cargo e aerei passeggeri, il divieto del volo notturno nella fascia oraria 23.00/6.00.

Pochi giorni fa la nostra capogruppo in Regione Silvia Zamboni ha presentato un’interrogazione per chiedere alla Giunta regionale di promuovere al più presto un incontro della Commissione aeroportuale (di cui fanno parte sia la Regione sia la Città Metropolitana di Bologna) con il comitato Cocompaer e l’Ausl di Bologna in modo da valutare le recenti proposte avanzate dal Comitato per la mitigazione dell’impatto acustico dell’aeroporto Marconi. L’annuncio di un nuovo studio sullo stato di salute della popolazione che abita nelle zone interessate dai sorvoli stride con la recente approvazione del piano estivo di Ryanair che prevede 72 rotte e 700 voli a settimana, 190 in più rispetto al periodo pre-pandemia. Uno studio sugli effetti sulla salute dell’attività aeroportuale dovrebbe servire proprio per valutare preventivamente l’opportunità o meno di incrementare il numero dei voli che ogni giorno decollano e atterrano.

C’è chi propone petizioni e banchetti, c’è chi delinea un’altra idea di turismo. Ma non è più il tempo di promesse e analisi politiche, non è più il tempo dell’indignazione da parte di chi governa questa città, non è più il tempo di petizioni e raccolte firme. 

Adesso è il tempo delle soluzioni, è il tempo di scelte drastiche da parte di chi ha la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini, è il tempo di smetterla di contrapporre ambiente, salute e lavoro.

Insomma, chiediamo che si diano risposte immediate ai residenti del quartiere Navile perché non è più accettabile che 40mila persone vengano private del sacrosanto diritto al sonno e alla salute.

Photo credits: Andrea Tavoni (CC BY-SA 4.0)


2 pensieri riguardo “Sul Marconi i cittadini meritano azioni concrete

  1. A Bologna tutti hanno votato per il campo largo;qui siamo nel paradiso terrestre!tutti devono stare xitti

  2. Spostiamo il quartiere navile e magari anche gli abitanti insonni, cosi fastidiosi, che disturbano lo sviluppo del Marconi ed i suoi profitti.
    Magari con voli ryan air li portiamo in Ruanda, come fanno gli inglesi ,campioni di valori occidentali.
    Non vorrete mettere il diritto al sonno ed alla salute prima del diritto ad usare voli low coast?
    Con quello che già ci costano con tutte le agevolazioni di cui godono a spese della collettività.

Rispondi