UniBoat, le conoscenze navigano verso il lavoro

Una trentina di studenti (molti di ingegneria e alcuni di economia) dell’Università di Bologna ha progettato un catamarano monoposto ad ’emissioni zero’, ovvero con sistemi di propulsione CO2-free. UniBoat si configura, in questo senso, come un vero incubatore di talenti: gli studenti applicano le loro conoscenze per sviluppare soluzioni orientate alla mobilità sostenibile. Un percorso caratterizzato da molte ore di hands-on (sul campo, ndr), che li porta a lavorare tra loro e a interfacciarsi con aziende partner

di Francesca Montuschi, dipendente Unibo


Dai risultati di uno studio effettuato nel 2020 dall’European House Ambrosetti, gli studenti universitari italiani evidenziano perlopiù insoddisfazione nei confronti della preparazione pratica ricevuta durante il percorso universitario. 

Una delle vie risolutive, in tal senso, può essere quella intrapresa dall’Università di Bologna: l’Ateneo, infatti, partecipa da diversi anni a competizioni internazionali composte da team studenteschi, per le quali possono applicare su progetti concreti le conoscenze acquisite durante il loro percorso di studi e allo stesso tempo sviluppare soft skills (competenze professionali, ndr) fondamentali nel mondo del lavoro. Progetti che rappresentano un’esperienza unica di forte crescita professionale e un biglietto da visita futuro per un migliore inserimento lavorativo. 

Non simulazioni estemporanee, fatue esercitazioni, o ancora richieste definite di sviluppo applicativo su ‘commissione’, ma progettazioni e creazioni, senza finalità di lucro, palpabili, innovative, supervisionate da professori e finalizzate alla partecipazione a specifiche competizioni universitarie internazionali.

«UniBoat (University of Bologna Argonauts Team) è un progetto di didattica innovativa, avviato alla fine del 2019 con l’obiettivo di partecipare alla competizione internazionale Monaco Energy Boat Challenge, che si tiene ogni anno presso lo Yacht Club di Monaco e che prevede la realizzazione di imbarcazioni a ’emissioni zero’, ovvero con sistemi di propulsione CO2-free, su scafi e traversine di un catamarano fornito dall’organizzazione», sottolinea Nicolò Cavina, professore al dipartimento di ingegneria industriale, guida scientifica di UniBoat. 

Il mezzo realizzato dagli studenti è un catamarano monoposto, basato su un sistema di propulsione che integra fonti di energia per alimentare un motore elettrico fuoribordo. Il team ha sviluppato un sistema misto: idrogeno ad alta pressione convertito in energia elettrica tramite una cella a combustibile, batterie al litio di ultima generazione sviluppate dagli stessi studenti e pannelli solari ad alta efficienza. «Il nuovo regolamento di Monaco 2022 prevede la possibilità di raddoppiare le fonti di energie a bordo. Grazie al sistema versatile, sviluppato in precedenza, è stato possibile lavorare sulla loro scalabilità. Un altro parametro che dobbiamo rispettare è la riduzione del peso dell’imbarcazione» ci dice il team leader Leonardo Mengozzi, bertinorese, studente del corso di studi di economia e management al Campus di Forlì, in questi giorni impegnato nei test in acqua, presso il Centro velico di Ravenna.

Un metodo di successione ‘a staffetta’ favorisce il trasferimento delle conoscenze acquisite sul campo, permettendo di anno in anno a nuovi studenti il compito di seguire nuove progettualità e sviluppo in linea con gli obiettivi del team. Il progetto viene gestito interamente dagli studenti, come una piccola realtà aziendale, con un team leader, ovvero un responsabile del progetto, e un organigramma suddiviso in divisioni tecniche (hydrogen, endurance, powertrain) e industriali (marketing, logistica, amministrazione).

«UniBoat rispecchia una realtà aziendale – prosegue lo studente – e ci permette così di iniziare a capire le dinamiche che si possono instaurare, i processi decisionali, le scelte tecnologiche, le strade da percorrere sia economiche sia tecniche».

La validità formativa del progetto è confermata dai numerosi partner che sostengono UniBoat. Le aziende, infatti, riscontrano l’opportunità di inserire nel mondo lavorativo neolaureati che, grazie a questo tipo di esperienza, sono maggiormente preparati ad affrontare le sfide di una realtà industriale, quella della nautica, caratterizzata da una fortissima interdisciplinarità e da un’evoluzione tecnologica rapidissima. 

«Siamo noi studenti – ribadisce Leonardo Mengozzi – a curare i rapporti con le aziende, sia per individuare nuovi sponsor sia per gestire collaborazioni finalizzate alla progettazione o alla fornitura di componenti. Le aziende hanno la opportunità di intercettare studenti che esplorano e lavorano su tecnologie all’avanguardia».

Sedici sono state le squadre selezionate nella classe energetica per Monaco Energy Boat Challenge 2022, svoltosi tra il 4 e il 9 luglio scorsi. A gareggiare team di studenti provenienti da università indonesiane, dal Principato di Monaco, da Francia (con 5 squadre), Grecia, Portogallo, Emirati Arabi, Cina, India e Canada. A rappresentare l’Italia UniBoat, il team di studenti dell’Università di Bologna e il Politecnico di Milano.

L’articolo è stato realizzato per la rivista di CUBo – Circolo Università di Bologna, diretta da Massimiliano Cordeddu


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