Sabato 17 settembre al Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno, in collaborazione con Ater Fondazione, in prima nazionale andrà in scena “Dante Beyond Borders”, con Anuradha Venkataraman e Nicola Pianzola diretti da Anna Dora Dorno
di Instabili Vaganti
La XI edizione di “PerformAzioni – International Workshop Festival” è entrata nel vivo il 9 settembre sul territorio di Bologna e della Città Metropolitana, attraversando diversi spazi. Uno di questi è il LabOratorio San Filippo Neri, dove stiamo portando artisti da paesi lontani come la regione Nagaland dell’India, da cui è arrivato l’ensemble musicale Tetseo Sisters, per la prima volta e in esclusiva in Italia.
Vogliamo essere sempre parte di questo mondo, continuare a superare i confini, per avere una visione globale di ciò che ci circonda, immergendoci nella bellezza generata dalla pluralità di culture, esperienze e visioni, uscendo dall’isolamento per accogliere antiche e nuove pratiche artistiche capaci di rendere la varietà dei linguaggi performativi.
Vogliamo scoprire la ricchezza di tradizioni secolari, l’innovatività dei progetti che caratterizzano la ricerca degli artisti nazionali e internazionali coinvolti nel festival, rendendo partecipe la comunità artistica e di spettatori del territorio attraverso percorsi formativi, incontri, masterclass, dimostrazioni di lavoro e spettacoli capaci di creare un “Cerchio in espansione”.
Questo è il concept che ci ha spinti. Ci siamo basati sul presupposto che, nonostante tutto quello che in questi anni abbiamo attraversato o stiamo attraversando, esista una ricchezza culturale che ci permette di ri-costruire e ri-creare una comunità aperta, interculturale, inclusiva e partecipe dei processi artistici che la coinvolgono. Una comunità capace di accogliere, curare e stimolare la creazione artistica attraverso nuove occasioni di confronto e condivisione.
Sono arrivate al nostro festival compagnie storiche e maestri della scena nazionale e internazionale, che conducono percorsi formativi e presentano i loro lavori, ma anche artisti, studiosi e operatori che dirigono workshop, masterclass, incontri, dimostrazioni di lavoro e esiti performativi legati al progetto internazionale “Beyond Borders”, vincitore del bando Boarding Pass Plus del Ministero della Cultura 2021-22, e diretto da Instabili Vaganti con la collaborazione di Arboreto Teatro Dimora, La MaMa Umbria International, Ater Fondazione, e di una vasta rete di partner esteri tra cui La Mama di New York, il festival Cross Currents di Washington DC, I festival Fintdaz e Fitich in Cile, l’Hornbill Festival e Ahum Trust in India, Ker Theatre in Senegal.
A PerformAzioni 2022 si potrà vedere sabato 17 settembre al Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno, in collaborazione con Ater Fondazione, proprio una delle tappe di questo ambizioso progetto che vuole oltrepassare i confini. In prima nazionale andrà in scena “Dante Beyond Borders”, con Anuradha Venkataraman e Nicola Pianzola diretti da Anna Dora Dorno. In questo caso, abbiamo abbattuto i confini tra l’India e l’Italia, ma anche tra terra e mondo ultraterreno.

La costruzione dello spettacolo avviene in pieno lockdown, quando abbiamo realizzato sette video-performance che andavano a comporre un’unica webserie, “VideoDante #India”. Abbiamo poi deciso di continuare la ricerca a distanza con altri artisti, tra quelli che da ogni parte del mondo hanno fatto parte dei nostri progetti. Nel caso di “VideoDante #India” abbiamo avuto la fortuna di lavorare con Anuradha Venkataraman, una danzatrice classica indiana di Bharatanatyam che avevamo conosciuto nel 2015 durante un nostro progetto di ricerca in India. Abbiamo deciso così di intraprendere con lei questo percorso creando delle azioni in video, video-performance a distanza che poi Anna Dora Dorno, come regista, ha messo insieme attraverso una regia performativa in video, quasi cinematografica. Abbiamo fatto riprese in alcuni luoghi-chiave per Dante stesso, come alcuni siti di Ravenna, tra cui la Biblioteca Classense, mentre Anuradha cercava dei corrispettivi in India che potessero raffigurare l’immaginario dantesco.

C’è in questo lavoro anche il concetto dell’Assenza, che ritornava molto forte in quel primo lockdown. Assenza di suoni, assenza di persone a popolare i luoghi, assenza improvvisa di tutto quello che costituiva la nostra routine e anche in alcuni casi, purtroppo, assenza di persone care che venivano a mancare. Un concetto che si ritrova espresso in modo incisivo anche nella Divina Commedia, nelle ombre dantesche, in questa assenza di corporeità e nello stupore che Dante suscita attraversando il «regno della morta gente».