Noi tutti, al centro

Servizi alle persone, sanità, interventi nella complessa gestione delle politiche sociali, aiutando i giovani nell’ideazione di una prospettiva che possa condurli verso realistiche opportunità di lavoro. Semplici argomentazioni che rappresentano il miglioramento possibile della qualità della vita nel nostro territorio e dovrebbero essere al centro di una buona pratica politica, come è stata quella del Governo Draghi

di Naike Gruppioni, imprenditrice, candidata con Azione nel collegio uninominale di Bologna per la Camera dei Deputati


Ho sempre inteso la politica come ricerca costante di soluzioni da raggiungere attraverso azioni legislative capaci di dare risposte, in ogni ambito, nazionale e internazionale. Un aspetto fondamentale del nostro convivere civile, che non deve essere inteso come realtà astratta, distante dalla vita quotidiana: fin da ragazza ho creduto infatti che le persone, insieme, possono cambiare la storia, e oggi più che mai questa unione di intenti può e deve riprendere centralità.

La caduta di Draghi ha messo in discussione proprio questo, sacrificando il sentimento repubblicano degli italiani all’altare dell’auto-affermazione dei singoli, ma io non voglio e non posso essere semplice spettatrice dell’incoscienza politica dimostrata.

Ho deciso quindi di candidarmi a Bologna con Azione di Carlo Calenda perché ne condivido i concetti repubblicani, la centralità delle istituzioni e dei gravosi oneri che su queste ricadono per l’avviamento di un processo economico e sociale consapevole, nel solco di un progetto politico segnato dal governo Draghi. In questa compagine ho ritrovato un messaggio politico semplice. Una politica di Azione.

Il mio impegno politico sarà pertanto in questo senso orientato, connotato cioè dal forte desiderio di rispondere a coloro che chiedono, semplicemente, di risolvere problemi. I servizi alle persone, la sanità, gli interventi nella complessa gestione delle politiche sociali (specialmente per ciò che attiene alle persone disabili), aiutando i giovani nell’ideazione di una prospettiva di vita che possa condurli verso realistiche opportunità di lavoro: semplici argomentazioni che rappresentano il miglioramento della qualità della vita.

I problemi irrisolti del nostro territorio sono molti, a cominciare da quelli che inficiano lo sviluppo del nostro tessuto economico. Fare impresa richiede una rete infrastrutturale degna di questo nome che semplifichi la movimentazione di merci e lavoratori e riduca drasticamente i tempi di trasporto e consegna. Come imprenditrice penso sia necessario e non procrastinabile un piano di rinnovo delle preesistenti infrastrutture cittadine e provinciali. Abbiamo, ad esempio, un’opera la cui edificazione non è ulteriormente rinviabile: il Passante. La città ha bisogno immediato e urgente di quest’opera e le attese sono già state troppe.

Bologna è una città internazionale e ogni giorno accresce questa sua storica vocazione grazie a un flusso turistico in ripresa e in sorprendente crescita dopo la lunga crisi pandemica. In proposito, l’aeroporto Marconi deve assolutamente essere potenziato e adeguato alle sue reali esigenze. Così come l’interporto, cuore nevralgico dell’interscambio commerciale che dal 1971 necessita di interventi di adeguamento degni di uno hub logistico di verificata eccellenza.

L’internazionalizzazione di Bologna necessita di una base infrastrutturale solida e moderna, utile ad accogliere, con efficienza, gli investimenti proposti e le opportunità di interscambio con l’estero. Molti paesi stranieri hanno recentemente aperto nuove sedi consolari sul nostro territorio. Ambasciatori e imprenditori giungono a Bologna e provincia per conoscere il metodo emiliano di fare impresa. E nulla, più di questo, dà il polso reale di quanto la nostra città e la nostra provincia, siano proiettate nel futuro.

In questo momento storico tanto incerto ho voluto dunque cogliere questa sfida, provare a entrare nelle istituzioni affinché le migliori energie economiche, culturali e sociali del nostro territorio abbiano una rappresentanza seria e concreta. La mia presenza alla Camera, se sarà, apporterà scelte politiche funzionali alla sinergia tra realtà istituzionali e locali auspicando che il 25 settembre possa essere considerato l’inizio di un nuovo cammino. Una sfida da vivere assieme ai miei elettori, nel territorio emiliano di cui sono figlia.

Come donna e lavoratrice, presento perciò il mio impegno per la realizzazione di una “politica della realtà“. Posizionando le persone, noi tutti, al centro.


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