In ricordo di Christian Boltanski, artista della Memoria

A un anno dalla scomparsa dell’artista, l’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica continua a onorarlo in numerose iniziative con affetto e riconoscenza. Una generosa amicizia, quella con l’Associazione, che sarà poi negli anni al centro della sua attenzione fino a tutti gli interventi del 2017. Un vero e proprio “soggiorno bolognese”, con un progetto speciale che ha veramente travalicato le pareti del Museo per la Memoria di Ustica coinvolgendo l’intera città. Periferie incluse

di Andrea Benetti, Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica


A Bologna il 15 e 16 settembre si è svolto al “Centro internazionale di studi umanistici Umberto Eco” dell’Università di Bologna un convegno internazionale per ricordare la figura e l’opera di Christian Boltanski.

Il convegno, organizzato appunto dal Centro Umberto Eco in collaborazione con l’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, ha visto la partecipazione di figure importanti del panorama culturale francese che hanno avuto un profondo rapporto con Boltanski: da Bernard Blistene, ex direttore del Pompidou, ad Annalisa Rimmaudo, attualmente al Pompidou, e a Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou di Metz. Ha portato la sua testimonianza anche Franck Krawczyk, che ha accompagnato con la musica molte opere di Boltanski anche in Italia, dai Teatri di Reggio Emilia all’Arena del Sole di Bologna, oltre proprio al Pompidou.

Per parte italiana, abbiamo avuto i contributi di eminenti studiosi come Danilo Eccher, critico e docente a Torino, che ha curato le mostre italiane di Boltanski, o Federico Vercellone dell’Università di Torino. O ancora Angela Vettese dello Iuav di Venezia, Lucia Corrain di Unibo, oltre a Ugo Volli, Flavio Favelli, Nanni Menetti e Massimo Marino. Significativa la partecipazione dell’Arcivescovo di Bologna, il Cardinale Matteo Zuppi, che nutre una particolare considerazione per il Museo e ha, fra l’altro, dialogato con Boltanski in un incontro all’Accademia di Belle Arti.

Con questa iniziativa, l’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica ha chiuso una serie di eventi che, a un anno dalla scomparsa, ha dedicato alla memoria dell’artista, che aveva donato a Bologna l’istallazione del Museo per la Memoria di Ustica. Un omaggio a un grande artista che, come sottolinea Daria Bonfietti, «ha dato, con la sua arte, futuro alla memoria delle innocenti vittime della Strage e verso il quale sento il terribile compito di ringraziarlo, continuando a tener vivo il suo ricordo, la sua arte, la sua generosità e il suo amore per la nostra città».

In questo primo anno dalla sua scomparsa, nelle iniziative per il 42mo anniversario della Strage, hanno reso omaggio all’artista, con un ricordo appassionato intitolato Missing, anche studenti del liceo Copernico diretti da Bruno Capagli della compagnia “La Baracca” del Teatro Testoni. Si è avuta poi proprio davanti al Museo la lettura, interpretata dall’attrice Elena Bucci, de Il nascondiglio di Cristophe Boltanski, nipote di Christian, alla presenza dello stesso autore. Il romanzo racconta la vicissitudini di una famiglia di origine ebraica, la famiglia Boltanski appunto, dall’emigrazione dall’Ucraina fino alla vita nella Francia occupata dai nazisti e poi nel tormentato dopoguerra. Da segnalare, infine, il fatto che Rai doc stia realizzando un documentario sul Museo e la presenza di Boltanski a Bologna.

Un rapporto molto stretto, quello tra Boltanski e la nostra città, che inizia già nel 1997 con la sua prima mostra italiana Pentimenti a Villa delle Rose, curata da Danilo Eccher. Punto centrale del legame con Bologna è stata l’adesione alle sollecitazioni dell’Associazione e poi la realizzazione dell’istallazione A proposito di Ustica per il Museo per la memoria di Ustica. Museo che diventa così una delle rarissime testimonianze “permanenti” dell’opera dell’artista francese e al quale è sempre stato profondamente legato. Come dimenticare poi la grande mostra antologica Anime di luogo in luogo, ospitata dal Mambo ancora a cura di Danilo Eccher, così come la meravigliosa istallazione-spettacolo Ultima all’Arena del Sole. O ancora l’omaggio a Bologna, medaglia d’oro della Resistenza, con cartelloni che hanno portato le immagini e gli sguardi dei partigiani caduti durante l’occupazione nelle grandi arterie del traffico cittadino.

Il Museo è stato il grande momento di generosa amicizia con l’Associazione, che sarà poi negli anni al centro della sua attenzione fino a tutti gli interventi del 2017. Un vero e proprio “soggiorno bolognese”, con un progetto speciale che ha veramente travalicato le pareti del Museo per coinvolgere l’intera città. Periferie incluse.


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