Cancelli quel tatuaggio

È inaccettabile che un esponente politico esibisca il simbolo di Terza Posizione nella città che più di tutte è stata colpita dal terrorismo nero

di Aldo Balzanelli, giornalista


Il nuovo segretario della Lega a Bologna, Cristiano Di Martino, ha un tatuaggio particolare: il simbolo di Terza Posizione, un pugno con un martello in una runa “dente di lupo”. Per intenderci si tratta di un simbolo adottato dai nazisti prima di essere soppiantato dalla svastica e per questo oggi è vietato in Germania. Più recentemente è diventato il simbolo di Terza Posizione, un’organizzazione terroristica che compare ripetutamente nelle carte dell’inchiesta sulla strage alla stazione di Bologna.

La scoperta del tatuaggio “particolare” si deve al Corriere di Bologna, che ha riportato anche le giustificazioni dell’esponente leghista: «Me lo sono fatto a 16 anni, non ho mai fatto parte di quel gruppo, sono sempre stato un appassionato di mitologia nordica». 

Già la mitologia nordica….il martello di Thor. Peccato che lo stesso Di Martino (171 preferenze alle ultime elezioni) abbia partecipato qualche anno fa a un incontro pubblico insieme a Gabriele Adinolfi, uno dei fondatori di Terza Posizione, durante il quale si presentava Fuori dal cerchio il libro che racconta la destra radicale in Italia. Cosa avrà avuto da raccontare in quell’occasione Di Martino? La sua passione per la mitologia nordica?

Sempre per avere un quadro dei personaggio, Gabriele Adinolfi è uno dei protagonisti principali dell’estremismo nero in Italia. Quando, dopo la strage alla stazione, la magistratura mette nel mirino le formazioni di estrema destra, fugge all’estero insieme a Roberto Fiore. A Terza Posizione appartiene anche Ciccio Mangiameli, l’estremista siciliano assassinato dal gruppo di Giusva Fioravanti perché sospettato di aver “parlato troppo” dopo il 2 agosto 1980. Luigi Ciavardini, condannato come uno degli esecutori dell’attentato alla stazione, militò in Terza Posizione prima di passare ai Nar, i Nuclei armati rivoluzionari. Una bella compagnia di studiosi di mitologia nordica insomma. 

D’altra parte anche il deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami, fotografato a una festa vestito da nazista, s’è giustificato dicendo che era solo una goliardata. Ciascuno evidentemente si diverte come può e ciascuno si tatua i simboli nei quali si riconosce. 

C’è un però. Bologna è stata colpita come nessun’altra città dalla violenza fascista e avere il segretario locale di un partito che sfoggia sul braccio il simbolo di un’organizzazione terroristica non è accettabile. Un tatuaggio, se ci si rende conto che offende i sentimenti di un’intera comunità, si cancella agevolmente e la mitologia nordica si può studiare sui libri.


3 pensieri riguardo “Cancelli quel tatuaggio

  1. Che vergogna !!!!!
    Per fortuna Bologna è sempre attenta, è un leprotto con le orecchie dritte, con tutto quello che ha subito dai terroristi neri !!!

  2. Anche se cancellasse l’orribile tatuaggio rimarrebbe un simpatizzante della destra estrema, extraparlamentare ed incostituzionale, ma evidentemente ciò va bene al partito che l’ha nominato.

  3. E sono anche pavidi! Si nascondono dietro un dito appena qualcuno rileva la violenza dei loro comportamenti.

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