Che tu ci sia nato o che tu l’abbia scelta, è abbastanza improponibile immaginare un rapporto completamente gelido tra un abitante di questa città e il basket. Partendo da questo assunto, l’Nba ha inserito la città delle due Torri tra le nove realtà da raccontare nel progetto Hoop Cities. Il PalaDozza che respira Nba è qualcosa di stupendo
di Andrea Femia, consulente digitale cB
Un giubbino nero che puoi usare quando l’autunno non ha ancora scelto di approfondire il rapporto con le temperature più basse. Una felpa, sempre nera, larga, con le maniche così lunghe da arrivare ben oltre i polpastrelli. Dietro il primo c’è un enorme simbolo giallo e viola. L’inconfondibile scritta Los Angeles Lakers. Sulla felpa, invece, il nome di qualche band che non conosco. Forse qualcuno di quegli incredibili fenomeni riconducibili al K-pop che arrivano dalla Corea del Sud. Padre e figlia, che proveremo a indicare intorno ai 50 anni e intorno ai 15, prendono posto sulla tribuna laterale del PalaDozza. Con loro ci sarà più di un migliaio di persone (i biglietti da prenotare gratuitamente erano 1300, sono andati consumati in poche ore). Tutti lì perché, comunque, se sai che l’Nba arriva con un suo prodotto a Bologna, in qualche modo ci devi essere.
Che tu ci sia nato o che tu l’abbia scelta, è abbastanza improponibile immaginare un rapporto completamente gelido tra un abitante di Bologna e il basket. E partendo da questo assunto, l’Nba ha scelto la città delle due Torri tra le nove da raccontare nel progetto Hoop Cities (volendo si può tradurre “Città dei Canestri”). Nove città che descrivono un rapporto viscerale, ai confini della malattia, con il basket e con tutto ciò che rappresenta in termini di fenomeno sociale.
Per una persona – chi scrive – che vive Bologna in un momento di totale sconforto per la Fortitudo dovrebbe risultare naturale appassionarsi alle vicende della Virtus; eppure i miei primi ricordi di completa lucidità riferibili al basket sono due. Il primo sono le Finals dominate da Jordan nella lunga scia del secondo three-peat, culminato con la stupenda serie tra Bulls e Utah Jazz. Il secondo sono gli Europei vinti dall’Italia allenata da Bogdan Tanjević nel 1999. Avevo 11 anni e ricordo perfettamente le sensazioni di gioia vissute in Calabria per le prestazioni di quelli che, ancora oggi, considero veri e propri idoli di gioventù cestistica: Fucka (Mvp del torneo), Galanda (facilissimo da amare per un fan dei Pearl Jam), Basile (tra i protagonisti del documentario) e, ultimo ma primo, Carlton Myers. Che veramente, se non lo avete amato non avete un cuore, mi pare evidente. Tutti uomini fortemente legati alla Fortitudo (non me ne vogliano Di Biase e Balzanelli, adesso mi rifaccio).
Eppure, vedendo la puntata di Nba Hoop Cities in un elegantissimo PalaDozza, anche per un simpatizzante Fortitudo, rimane stupefacente il ritratto psicologico e il racconto della passione di Ettore Messina per questo sport, per questa città, e per il suo essere – insieme a Marco Belinelli – il più importante degli anelli di congiunzione tra il nostro basket e quello statunitense. Le immagini e gli aneddoti su Ginobili hanno fatto il resto per mandare in confusione. Rimane la sensazione che il PalaDozza che respira Nba sia qualcosa di magico.
Nel documentario curato da Andrea Ferraro de “La giornata tipo” ci sono veramente tante storie, condensate in poco più di 45 minuti. Tanto della città che finisci per amare anche quando non vorresti. C’è il racconto del torneo dei Giardini Margherita, lo street basket, c’è tantissima cultura da far conoscere a chi di Bologna sa poco o nulla.
È stato bello partecipare. Do per scontato che se ci fossero stati 5000 posti disponibili, ci sarebbero stati 5000 presenti. Si respira una voglia di basket fuori scala. È stato bello sentire gli aneddoti di Belinelli e Zandalasini. È un privilegio non da poco che due interpreti del gioco così rilevanti in Italia e oltreoceano siano in questa città.
Finisco con una piccola marketta non richiesta. Il documentario è visibile su Nba League Pass. Una sorta di Netflix dell’Nba dove potete trovare ogni singola partita della stagione e un sacco di prodotti extra. Se siete appassionati, ne vale la pena. Tanto.