Energia: la ricetta di Confcooperative per il territorio

“Energia. Comunità e soluzioni cooperative” è il titolo del convegno tenutosi il 2 dicembre su iniziativa di Confcooperative Bologna e Confcooperative Modena. Partendo dalle prospettive relative alle comunità energetiche, che stanno riscontrando interesse crescente, le organizzazioni di rappresentanza del mondo cooperativo hanno affrontato la questione energetica con riferimento alle opportunità e alle risposte provenienti dal sistema di Confcooperative

di Confcooperative Bologna


Sulla questione energetica la ricetta promossa da Confcooperative Bologna e Confcooperative Modena, nel corso del convegno “Energia. Comunità e soluzioni cooperative”, intende coniugare risposte alla crisi energetica e impegno per la transizione ecologica.

Come ha dichiarato Daniele Ravaglia, Presidente di Confcooperative Bologna, in apertura del convegno, «la congiuntura in cui ci troviamo pone il problema della sostenibilità economica per le imprese, servono interventi urgenti a livello istituzionale. La necessità di risposte immediate però non deve farci perdere di vista gli obiettivi di più lungo termine, tra i quali il tema della transizione ecologica è prioritario. Il convegno di oggi dimostra che il mondo cooperativo sta già facendo la sua parte su entrambi i fronti, sia per trovare rimedi immediati all’aumento dei costi energetici, sia per realizzare forme nuove di sostenibilità, come quelle relative alle comunità energetiche».

Le intenzioni espresse dai cooperatori mostrano la volontà di non arretrare sul fronte della transizione sostenibile, malgrado l’esplodere dei costi energetici. «Le comunità energetiche sono una possibilità di grande valore per il territorio, soprattutto se in forma cooperativa. Stanno emergendo varie richieste: almeno quattro su Modena e non solo, anche su Bologna notiamo manifestazioni di interesse che guardano alla forma cooperativa come strumento per dare forma a progetti di comunità energetica» ha spiegato Cristian Golinelli, direttore di Confcooperative Modena e amministratore delegato di Power Energia, cooperativa che si occupa di forniture di gas ed energia. «Malgrado ancora non sia definita per intero la normativa i potenziali cantieri sono tanti – continua – ora si attendono le normative che ancora mancano, dal decreto ministeriale sulle tariffe alla delibera di Arera sugli aspetti tecnici, per dare forma concreta ai progetti».

Sulle comunità energetiche si concentrano aspettative crescenti e le iniziative di chi vorrebbe partire si sommano, anche in area cooperativa. Il tema energetico però non si esaurisce in relazione alle comunità energetiche: «imprese e famiglie sono in grande sofferenza a causa dei costi energetici, i rischi di una ripresa degli aumenti mostrano l’esigenza di dare risposte credibili e concrete sul fronte dei prezzi» ha sottolineato Ravaglia. Su questo fronte, risulta significativa l’esperienza di Power Energia, che ha sede a Bologna ed è la prima cooperativa in Italia di fornitura di energia e gas: «abbiamo oltre 2.5mila imprese socie e la nostra mission è quella di fornire energia a prezzi convenienti e una consulenza qualificata: siamo una cooperativa e lo scopo sociale non può che essere quello di realizzare l’interesse dei soci» afferma Golinelli, le cui parole arrivano in un momento in cui agire sui costi dell’energia ha un impatto cruciale sulla tenuta del tessuto produttivo locale.

Oltre all’attività di Power Energia, tesa a calmierare i prezzi dell’energia per l’utenza, sono state poi presentate le iniziative di Fondosviluppo, fondo mutualistico di Confcooperative, riportate al convegno da Sara Minotti: «preso atto della gravità della situazione, abbiamo voluto reagire mettendo a punto bandi specifici dedicati al mondo cooperativo: da “Accendi il cambiamento energetico”, che ha un plafond a fondo perduto di 3 milioni di euro ed è dedicato a interventi di efficientamento e risparmio energetico, a “Spegni la bolletta” che, con 1.5 milioni di euro, mira a sostenere i costi crescenti dell’energia sopportati dagli enti e dalle imprese cooperative, attraverso la copertura degli oneri finanziari derivanti dai finanziamenti attivati presso le banche di credito cooperativo».


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