Barbara Negroni: alle Primarie per un partito diverso

L’assessora all’ambiente e all’urbanistica del Comune di Casalecchio, eletta in una lista civica, dice la sua sull’imminente Congresso Pd a cui ha deciso di prendere parte

di Barbara Beghelli, giornalista


Dubbione: ma gli elettori del centro-sinistra, considerato come si stanno conducendo i giochi del Congresso Pd tutto concentrato su nomi e posizionamenti, sull’allargamento al voto agli iscritti di Articolo 1 con relativo ed eventuale impegno formale di adesione alla campagna del partito 2023 e sulle regole del voto online, si sentono per caso sedotti e maltrattati? Oppure se lo stanno facendo piacere, questo Congresso dei Congressi, che ha perfino allargato a spallate il Regolamento congressuale, quello che stabilisce chi partecipa al voto nei circoli? Per saperlo, intervisteremo quattro elettrici ed esponenti del centro-sinistra bolognese a cominciare da Barbara Negroni, assessora all’ambiente e all’urbanistica del Comune di Casalecchio di Reno eletta con una lista civica di centrosinistra.

Da amministratrice di centro-sinistra, che idea si è fatta del Congresso Pd in atto e dei candidati, che per ¾ gravitano a Bologna e nell’Emilia? Parteciperà ai gazebo?

Certo che andrò a votare! Personalmente, nel Congresso vedo l’occasione per uscire da una situazione in cui, soprattutto in questi ultimi anni, i programmi oltre che diversi sono stati declinati con sfumature identitarie delle varie correnti interne, cosa non fruttuosa.

Credo pertanto che il Congresso si prefigga di delineare un partito diverso, da cui deve emergere una nuova modalità di dialogo con il Paese. Per quanto concerne i candidati: io sono emiliana e mi ritrovo nella loro voglia di non sottrarsi ed essere protagonisti nei momenti di crisi in generale, qui del Pd. Manca forse un candidato rappresentativo della “geografia” meridionale per un maggiore dibattito congressuale.

Tifa per una donna? Questa volta sono ben rappresentate, nella competizione.

È giunto il momento per avere delle donne ai vertici delle amministrazioni locali e nei ruoli istituzionali, non c’è dubbio. Lo dico da assessora e da professionista (è agronoma, ndr). Per scegliere il Segretario/a nazionale ci deve però essere una visione che – parlo per me – io possa condividere: su come si intende agire e dove si vuole andare. Schlein e De Micheli sono capaci e competenti, ma non rispondono a quel modello di partito che immagino. Stefano Bonaccini invece sì.

Sono in ballo alleanze e ritorni discussi tipo Bersani e D’Alema, così Calenda ribatte che se entrano loro o si apre al M5s si fa il fritto misto populista e non va bene per niente. Allargare o stringere?

Ampliare ha dimostrato i suoi limiti: ognuno ha voluto mantenere la primogenitura delle linee politiche facendole diventare partitiche, di qui la frattura che si è creata alle ultime elezioni. Stringere invece porta alla sconfitta elettorale, come abbiamo visto. Ora occorre una figura capace di trovare una sintesi tra contenuti, operatività, ascolto e sinergia interna ed esterna, in grado di superare questo stallo attuale.

Non crede che si stia parlando un po’ troppo di regole e poco di temi che interessano gli elettori?

Il dibattito sulle regole è figlio di un partito tradizionale, legato più alle spinte correntizie e all’età media della maggioranza degli iscritti che non ad altro. Trovo che questa discussione squisitamente tecnica non sia compresa dai più e non aiuti ad avvicinare simpatizzanti e ipotetici nuovi iscritti al partito, che DEVE rispondere all’obiettivo di allargamento della comunità del Pd.

Cosa ne pensa delle nuove regole delle Primarie, con possibilità di voto online per determinati casi, e dell’allargamento al voto agli iscritti di Articolo 1?

Per me va bene dare la possibilità di votare anche online e allargare il consenso o riavvicinare chi si è allontanato, pur restando nell’area di sinistra, come Articolo 1. Che problema c’è?

Prevede Primarie affollate o, come qualcuno va dicendo da qualche giorno, ai piani alti aleggia l’incubo di non superare il milione di voti?

Io sono ottimista per natura e mi auguro che in queste settimane si alzi l’asticella della discussione politica e si consolidi la convinzione dell’importanza di essere parte attiva in questo momento storico di rilancio del Pd. Dunque che si raggiunga e si possa anche superare il limite del milione di voti. Invito quindi tutte e tutti ad andare a votare.


Un pensiero riguardo “Barbara Negroni: alle Primarie per un partito diverso

  1. Mi sembra che si continui nella confusione: si vota per il segretario del PD, cioè Partito Democratico, che non è il “centro-sinistra”, con il trattino.
    La drammatica illusione di unire tutti in un unico partito all’americana si è dimostrata un disastro da cui è bene prendere le distanze, perseverare sarebbe diabolico.
    Con il massimo rispetto verso il PD penso che il segretario lo debbano eleggere gli iscritti.
    Io, come persona di sinistra che non si riconosce nel PD, sono fortemente deluso dagli altri partiti e movimenti che dopo il loro esito elettorale non sentano il bisogno di rompere le loro gabbie del 4%, il minimo per eleggere il loro gruppo dirigente, aprendo anch’essi una fase di riflessione con l’obiettivo di ridefinire l’area eco-sociale e la sua direzione per sconfiggere il centro-destra e rendere possibile un sostanziale cambiamento del Paese.
    Ugo Mazza

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