Il 22 febbraio Bologna ha commemorato l’ex sindaco scomparso nel 2005 a poco più di 60 anni. Un ricordo di lui va oltre la gentilezza e il garbo istituzionale di un ottimo amministratore e di un bravo leader della sinistra. Il 6 giugno 1997 scese in campo nella “Partita del Cuore” al Dall’Ara e, sotto la Curva Andrea Costa, con uno stacco imperioso, proprio alla Beppe, segnò la rete del momentaneo pareggio della Nazionale italiana politici, poi battuta 6-5 dalla Nazionale cantanti
di Giampiero Moscato, direttore cB
Il 22 febbraio scorso è stato commemorato Renzo Imbeni, morto nel 2005 a nemmeno 61 anni. Le cronache cittadine si sono riempite di aneddoti e di commenti su un limpido uomo politico che fu sindaco della nostra città per due mandati, dal 29 aprile ’83 al 27 febbraio ’93 e poi fu eletto al Parlamento europeo, diventandone vicepresidente vicario. In gioventù era stato segretario nazionale della Fgci, la federazione giovanile del Pci di cui fu segretario comunale a Bologna, la città in cui era venuto a laurearsi dalla sua Modena, per poi seguire la svolta della Bolognina con il Pds e quindi i Ds.
L’amministratore capace e il leader di sinistra che fu Imbeni, molto attento ai diritti delle minoranze, sono figure note ai lettori di questa testata. Potrei aggiungere poco. Ma leggendo quello che si diceva di lui, a 18 anni dalla scomparsa, mi è riaffiorato un ricordo particolare, per me molto tenero. Me lo sono rivisto in scarpette da calcio, braghe corte, calzettoni e maglietta sportiva in una calda serata di fine Primavera, quasi trent’anni fa. Era il 6 giugno 1997 e al Dall’Ara scesero in campo le nazionali italiane dei politici e dei cantanti per la “Partita del cuore”, organizzata per raccogliere finanziamenti a favore delle associazioni di Don Benzi, Don Mazzi, Don Picchi e Don Ciotti. La risposta della gente fu entusiastica. Accorsero in 40mila sugli spalti dello Stadio Comunale. Io fui incaricato dall’Ansa, per cui lavoravo, del servizio. Questo il titolo che feci: “Calcio: ‘Partita del cuore’; i cantanti ‘suonano’ i politici”, perché alla fine gli artisti prevalsero di poco, 6-5, ma all’inizio stavano “asfaltando” gli uomini delle istituzioni.
A Verona, qualche tempo prima, era finita 4-4 ai calci di rigore. Il 2-2 sul campo aveva le firme di Eros Ramazzotti e Biagio Antonacci per i cantanti, Massimo D’Alema e Roberto Maroni per i politici. Invece quella sera al Dall’Ara si stava mettendo malissimo per parlamentari e amministratori, allenati da Renzo Ulivieri (un “comunista al governo per una sera”, si scrisse quella volta). Dopo appena 9’ la gara era sul 3-0, a causa di lisci spaventosi di Roberto Formigoni e di Maurizio Gasparri, mentre sugli spalti spuntava uno striscione: “D’Alema e Fini assenti ingiustificati”. C’era però un altro Massimo quella sera, un certo Massimo Mauro che, prima di scegliere la carriera politica era stato calciatore professionista (Catanzaro, Udinese, Juventus, Napoli), giocando tra l’altro insieme con Zico, Platini e Maradona. Mauro cambiò ritmo alla gara e fece di tutto in campo, oltre a due gran gol, finendo per rinfrancare una squadra depressa fino al bel tiro con cui Veltroni siglò il 3-3. Un rigore di Ramazzotti riportò però in vantaggio la Nazionale cantanti.
Fu in quel momento che venne fuori il nostro vecchio caro sindaco. Il cross di Massimo Mauro era di quelli giusti (oh, era un grande davvero), ma quello che mi impressionò – non era uno sbarbo, aveva oltre 53 anni – fu lo stacco in elevazione con cui Imbeni andò a colpire la palla per segnare sotto la traversa il temporaneo 4-4. Molto Savoldi e anche un po’ Bettega, per la verità. Ma siamo a Bologna, per cui questo articolo lo intitolo a metà tra Renzo e Beppe. I colori giusti sono il rosso e il blu.
Fu un momento di trionfo per il parlamentare europeo. Il gesto atletico e sportivo aveva qualcosa di eroico, in effetti, e sembrò la premessa per un ribaltamento di risultato. Illusione brevissima. Barbarossa e Antonacci segnarono in successione rapida e fu Letta, a 2’ dal termine, a fissare il risultato sul 6-5.
A me restò molto di quella serata. C’erano personaggi di ogni tipo e colore in tribuna. Erano anni belli e il clima era cordiale. Ma fu proprio quel colpo di testa a farmi davvero andare giù di testa. Chissà che gioia fu per lui, l’ex sindaco, fare una rete così davanti a 40mila bolognesi, giusto sotto la Curva Andrea Costa. Così si gioca solo in Paradiso, si diceva una volta da queste parti. Un abbraccio, Imbeni, ovunque tu sia.
Ecco il tabellino di quella serata gioiosa:
CALCIO: ‘PARTITA DEL CUORE’; CANTANTI-POLITICI 6-5 (ANSA) – BOLOGNA, 6 GIU
Nazionale italiana cantanti batte Nazionale italiana politici nella ‘Partita del cuore’ 6-5 (3-2). Queste le formazioni di partenza (le riserve sono tutte entrate durante i 90′).
Cantanti:
Baccini, Mogol, Vallesi, Morandi, Fabi, Carboni, Antonacci, Masini, Barbarossa, Ruggeri, Ramazzotti. (12 Mengoli, 13 Silvestri, 14 Omar Pedrini dei Timoria, 15 Pino dei Ragazzi italiani, 16 Attilio dei Ragazzi italiani, 17 Fabrizio dei Ragazzi Italiani, 18 Errico, 19 Elio di Elio e le Storie tese, 20 Max dei B-nario, 21 Belli). Allenatore: Antonio Cabrini.
Politici:
Franz, Burlando, Formigoni, Gasparri, D’ Antoni, Mastella, Mauro, Cofferati, Casini, Veltroni, Maroni. (12 Pezzoli, 13 Tajani, 14 Borroni, 15 Bordon, 16 Imbeni, 17 Peretti, 18 Giordano, 20 Martini, 21 Rizzo, 23 Marini, 24 Letta, 31 La Russa). Allenatore: Renzo Ulivieri.
Arbitro:
Borriello di Mantova.
Reti:
nel pt 4′ Antonacci, 6′ Ramazzotti, 9′ Ruggeri, 19′ e 40′ Mauro; nel st 4′ Veltroni, 14′ Ramazzotti su rigore, 29′ Imbeni, 30′ Barbarossa, 41′ Antonacci, 43′ Letta.
Note:
serata estiva, terreno in buone condizioni. Spettatori 40.000 circa. In tribuna d’ onore moltissime personalità della cultura, dello spettacolo e della politica. Al 21′ pt Rizzo ha fallito un rigore per fallo di Baccini su Mauro. Ammonito Ramazzotti per fallo su Mauro. (ANSA).
Photo credits: Fondazione Alexander Langer
Articolo molto dolce e intelligente Imbeni straordinario