No allo sconto in fattura o alla cessione del credito; no alla ristrutturazione energetica e sismica delle case di lavoratori e pensionati; no alla Ue per la riduzione dei consumi di energia degli edifici al 2033 e no al superamento del motore endotermico al 2035; no a modificare i consumi energetici dello status quo. Con quelli del governo Meloni non si raggiungeranno gli obiettivi dell’Unione europea per la “neutralità climatica”. Bologna metta in campo le forze che ha: serve coerenza
di Ugo Mazza, già dirigente politico
Il superbonus del 110% era un passo avanti per ridurre le bollette energetiche dei cittadini e le emissioni di CO2 e per la sicurezza sismica degli edifici, come dimostrano i dati dell’Enea. Anche a Bologna abbiamo visto cantieri con la scritta “bonus 110%”; speravo che il Comune ne avesse fatto una sua bandiera per la “neutralità climatica” al 2030.
Come scrissi proprio sul Cantiere in luglio (qui), il superbonus 110% era una grande opportunità per intervenire nei condomini dove vivono anche famiglie che non hanno le risorse per poterlo fare. Le distorsioni erano evidenti: purtroppo i Comuni, anche Bologna, non sono intervenuti con forza per il suo miglioramento e farlo diventare strutturale con il 110% solo per le famiglie incapienti, graduando il contributo per le altre sui parametri Isee, e per il lavoro qualificato in edilizia.
Spero che le forze di centro-sinistra e il M5S, a partire da Bologna, dove si punta alla “neutralità climatica”, e Comuni e Regioni sappiano elaborare una proposta di legge di tal genere per reagire a “quelli dei NO”. Per questo bisogna reagire duramente contro i NO del Governo Meloni alla riconversione produttiva per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 respingendo le logiche e le falsità del Decreto:
1. Il Governo ha deciso che il superbonus 110% lo possono usare solo i ricchi e “capienti”
Il Governo ha abolito la “cessione dei crediti” e lo “sconto in fattura”, non cambia il rimborso del 110%. Riduce i diritti dei lavoratori normali e dei pensionati così riduce i costi pubblici. Infatti, i dati Enea dimostrano che la grande parte dei contributi sono andati a condomini e case singole di normali lavoratori; ora non sarà più possibile. Se non si reagisce come si farà a raggiungere gli obiettivi Ue, la neutralità climatica a Bologna?
2. Il 110% è come un debito di 2.000 euro per ogni persona
La Meloni parlando del 110% ha detto una falsità, una volgarità. Il 110% ha richiesto 71,7 miliardi, 45 euro su 100 del contributo sono rientrati come tasse e contributi. Il costo reale per lo Stato si è ridotto a 40 miliardi, circa. Se la presidente del Consiglio pensa di usare questi parametri per informarci, ci dica quanto pesano sui cittadini i sostegni alle imprese per le bollette, senza alcun controllo, o per la flat tax o per le armi, ecc. E visto che conosce i dati, ci dica quanto pesa a persona l’evasione fiscale: 20.000 euro?
3. Una ridicola drammatizzazione con il Decreto; dove era Giorgetti negli anni scorsi?
Come ha detto il presidente della Confindustria: «Perché non ci hanno chiamato prima del Decreto? Problemi e soluzioni erano indicati da tempo». Il Governo Draghi ha modificato più volte la “cessione del credito”, il ministro Giorgetti dov’era? Inoltre, sapeva che i crediti incagliati erano 19 miliardi e che le banche avevano la disponibilità per 29. Perché hanno fatto quella sceneggiata da “giocatori delle tre carte”?
4. Il Governo Meloni è contro la politica climatica dell’Unione europea.
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ci prende in giro o “ignora” ciò che dice: «I vincoli che l’Ue vuole imporre non sono raggiungibili per il nostro Paese; non vogliamo mettere in discussione l’obiettivo, ma i tempi e i modi per raggiungerlo». “Tempi e modi” sono gli obiettivi dell’Ue; della teoria se ne discute da 30 anni.
Sarebbe quindi una grave piegatura localistica non reagire con nettezza contro questa politica del Governo. Per farlo bisogna avere idee chiare sulle scelte di fondo, a Bologna ci sono le forze: serve coerenza.