Pasqua di “riflessione”

La tranquillità delle feste potrebbe aiutarci a ragionare meglio sulle contraddizioni di questa nostra realtà, che ambisce a essere la più “progressista” del mondo. Siamo, nelle statistiche, all’avanguardia in tanti campi. Eppure l’infelicità e le sofferenze si sono soltanto nascoste. Non è facile decifrare Bologna con la sua cornice metropolitana

di Aldo Bacchiocchi, già dirigente politico


La guerra in Ucraina continua e la speranza di pace, nonostante gli appelli reiterati del Cardinale Arcivescovo, è evanescente. Questo contesto molto preoccupante rimane sullo sfondo e lo stesso significato della morte e della resurrezione che segna la Pasqua è patrimonio esclusivo degli addetti ai lavori. 

Pasqua è, nella vita quotidiana, risveglio della primavera e con la primavera. Bologna e tutti i Comuni dell’area metropolitana sono in festa; gli alberghi sono pieni, strapieni e così le trattorie, i ristoranti le piadinerie. Ormai della crisi pesante di Fico si parla poco; anzi: le Cucine Popolari hanno organizzato un “pranzo di massa” più che riuscito, quasi per cancellare le difficoltà di una scelta che Farinetti ha proposto, in pompa magna, a Bologna tra applausi diffusi.

Il Turismo di massa e di élite è ormai una realtà di tutti i giorni. Le statistiche sulla povertà sono contraddette da un tenore di vita medio alto se non altissimo. Come Cantiere ha di recente sottolineato, gli studenti “fuori sede” vivono con fatica la loro esperienza universitaria, tant’è che le iscrizioni tendono a diminuire. Nella Sanità, che è di eccellenza, le liste d’attesa si allungano a dismisura a vantaggio, per chi può, dell’alternativa privata.

Tutti i Comuni, a partire dalla città capoluogo, sono impegnati nella pulizia urbana e nelle varie forme di raccolta differenziata. Il sistema scolastico funziona a tutti i livelli anche se, non di rado, gruppi di giovanissimi compiono atti di teppismo non banale. Si dice che vari tipi di sostanze stupefacenti abbiano enorme diffusione. Ma Bologna e la sua provincia sono anche sede di attività industriali di portata globale e la nostra realtà, con il Tecnopolo, è capitale dei big data. L’attività fieristica è in netta ripresa. Per non dire dei teatri e dei concerti. Si costruiranno case e avremo la presenza di esperienze commerciali di portata internazionale. Bologna come Parigi.

Si annuncia una Pasqua spensierata come non mai. Chi è solo sta solo e chi soffre non si vede o non fa notizia. Non fa notizia che nella prestigiosa Via Castiglione c’è chi dorme all’addiaccio; e non solo lì ovviamente. Va anche detto che le attività di volontariato sono numerose e anche le librerie sono piene: c’è ancora un’umanità diffusa. Ultimo ma non meno importante, la sicurezza stradale: troppo frequenti sono gli incidenti in moto o in macchina che provocano vittime, soprattutto tra i giovani.

Scrivo notazioni sparse, che mettono in evidenza quante siano le contraddizioni di questa nostra realtà che ambisce a essere la più “progressista” del mondo. La sfera della politica non interessa più di tanto e anche da noi le urne sono poco frequentare. Eppure siamo, nelle statistiche, all’avanguardia in tanti campi. L’infelicità e le sofferenze si sono nascoste e, proprio di questi tempi, non si vedono. Non è facile decifrare Bologna con la sua cornice metropolitana. E Pasqua è spensierata, non certo occasione di raccoglimento e di riflessione.

Photo credits: Lorenzoclick (CC BY-NC 2.0)


Un pensiero riguardo “Pasqua di “riflessione”

  1. Grazie Aldo, per queste riflessioni senza briglie! Raccolgo volentieri il senso delle tue parole: anche nella città più progressista d’Italia, solitudine ed marginazione sociale esistono e non vanno socialmente rimosse

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