Lettera 20 – «Ma io muoio con la gioia nel cuore perché ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano»

di Cinzia Venturoli, storica


E leggo e rileggo quelle vostre lettere, ascolto quei vostri pensieri, sento le vostre paure, colgo le vostre speranze, vi immagino in azione, nel freddo dei nascondigli, nel dolore delle torture, nella luce degli ideali.

E vi vedo qui, in fitta schiera, e non riesco a sostenere il vostro sguardo, limpido, di speranza, fiero verso l’avvenire.

Volevate un mondo in pace, e abbiamo le guerre, chiedevate giustizia sociale e abbiamo profonde disuguaglianze, chiedevate uguaglianza e abbiamo discriminazioni, chiedevate partecipazione e abbiamo indifferenza, chiedevate empatia e abbiamo egoismo. Chiedevate una democrazia piena e partecipata e abbiamo disinteresse.

E non manca chi svilisce il vostro sacrificio, chi banalizza la vostra lotta, chi rivaluta gli oppressori e schernisce gli oppressi.

Siete morti per noi, e noi vi abbiamo delusi.

Forse, dopo così tanti anni possiamo chinare il capo, scusarci con voi e riprendere, senza retorica, il sentiero.


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